Rischio paralisi per l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Roma e Latina
Con carenza personale e tagli budget rischio paralisi nei carceri
23 agosto 2011 13:43
23 agosto 2011 13:43
«La cronica carenza di personale, i sempre più stringenti tagli di budget ed un’organizzazione interna minata dall’assenza di un direttore a tempo pieno, stanno inesorabilmente portando alla paralisi l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (Uepe) di Roma e Latina. È questa la denuncia contenuta in un documento delle Rsu dell’Uepe raccolta e rilanciata dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. Il documento è stato spedito, fra gli altri, al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, alla Direzione dell’Uepe Roma e Latina, alle Organizzazioni sindacali, al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e al Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio». Così una nota del garante dei detenuti. «L’Uepe è l’ufficio periferico del Ministero della Giustizia che si occupa di quanti devono scontare una condanna. Su richiesta dell’Autorità giudiziaria o delle carceri, svolge indagini sulla realtà personale, famigliare e lavorativa delle persone condannate. Dati che servono a decidere sull’applicazione di misure alternative alla detenzione, su misure restrittive della libertà, o sul programma di trattamento. Fra le finalità dell’UEPE quelle di sostenere la persona durante il periodo della pena e favorire il suo reinserimento nella società. Nel documento, le Rsi denunciano l’assenza di un direttore a tempo pieno della struttura. Attualmente, infatti, uno degli Uepe più grandi d’Italia è retto da un reggente che vi presta servizio due volte a settimana »creando disservizi al personale e all’organizzazione dell’Ufficio stesso«. Altra criticità è la carenza di personale: attualmente sono in servizio solo 31 assistenti sociali sugli 84 previsti in pianta organica, manca da tempo il centralinista e nell’ultimo anno il personale amministrativo è drasticamente diminuito per pensionamenti e revoche di distacchi. Una situazione destinata ad aggravarsi considerando che nei prossimi tempi altre unità andranno in pensione e quelle pensionate non sono state rimpiazzate. I tagli al budget già scarso hanno provocato situazioni paradossali: l’auto di servizio della sede di Roma è ferma dal 29 luglio per mancanza di soldi per il carburante, quella di Latina è ferma per lo stesso motivo addirittura da giugno. All’interno della struttura, dal primo luglio non è più garantito il servizio giornaliero di pulizie, con grave rischio di carenze igieniche». «I rappresentanti dei lavoratori dell’Uepe – ha detto Marroni – hanno fatto conoscere al pubblico, in forma pacata ma ferma, le difficili condizioni in cui sono costretti a lavorare ogni giorno. I sindacati chiedono di agevolare e semplificare alcune procedure operative, di nominare un direttore a tempo pieno e di inviare al più presto personale e mezzi. Proposte semplici e di buonsenso, alcune delle quali fattibili a costi contenuti. Garantire il funzionamento di un UEPE cardine come quello di Roma e Latina è fondamentale per evitare che i ritardi e le inefficienze legate alle carenza di questa struttura finiscano, inevitabilmente, per scaricarsi sul sistema carcerario della Regione». (Omniroma.it)
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