Altezza di Brunetta: fannullone sarà lui
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Le idee di Brunetta sono grandi quanto è alto lui.
Ho fatto una ricerca in internet per cercare di sapere quanto è alto Brunetta. Non ci ho cavato un ragno dal buco. Ma pare che non debba superare il metro e trenta (m. 1,30). Solo qualche socio del Popolo in libertà gli accredita un metro e cinquanta. Io sono certamente più alto di lui.
Ho cercato di sapere quant’è l’altezza media degli italiani. Anche qui senza successo. Ma io credo di essere nella media.
Brunetta nella sua lotta donchisciottesca contro quelli che chiama fannulloni e furbacchioni sta scoprendo l’acqua calda. Tutte le norme che lui dice di voler far applicare esistevano già prima di lui. La sua trovata propagandistica è buona solamente per gli allocchi di italiani che credono ancora in babbo Natale (Berlusconi). Sono tanti (gli allocchi) e sono contenti di essere presi per fessi.
Per quanto mi riguarda e per gli italiani che ancora ragionano con la propria testa Brunetta potrebbe aver una qualche credibilità solo se cominciasse a ridurre gli stipendi ai deputati e senatori assenteisti che vengono pagati per non fare niente. Sapete chi è il più assenteista di tutti? Un tal Berlusconi Silvio, che alla Camera dei deputati ha accumulato il 98,5% delle assenza; presente solo 70 volte contro 4.623 assenze. Berlusconi comanda da solo e non vota, a votare e a schiacciare i bottoni ci manda i suoi pecoroni.
Al Senato la palma delle assenze spetta invece ad un certo Dell’utri Marcello, anche lui di Forza Italia, con il 41,1%. (Fonte Sole 24Ore)
Fra i lavoratori la percentuale più alta di assenza per malattia è solo del 15,8% e riguarda, guarda caso, i lavoratori della Presidenza del Consiglio. (Fonte la Repubblica)
Brunetta dice che con le sue misure minacciate ha già ottenuti buoni risultati: il numero delle assenze sarebbe diminuito del 20%. Ma non ci dice se per caso i lavoratori anziché fare due assenze di un giorno ciascuna non ne facciano una sola di dieci giorni consecutivi. I medici, rischiare per rischiare, anziché un giorno solo di malattia ne danno minimo tre o per stare più sicuri sette.
Questi interventi sono millantati come forieri di grandi risparmi per le casse dello Stato. Il segretario nazionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale dice invece: «E’ uno spreco. Prevedere il controllo anche per un solo giorno di malattia aumenterà il lavoro dei medici fiscali e il loro costo».
Un altro dubbio che mi viene riguarda la capacità che hanno i medici fiscali nel valutare l’esistenza e la gravità della malattia. Se un medico di famiglia, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, dichiara che un suo assistito ha bisogno di tre giorni di riposo perché colpito da diarrea fulminante, il medico fiscale che deve fare? Deve controllare la qualità delle feci nel cesso? Io ritengo che i medici fiscali non servano a niente. Nella totalità dei casi confermano il periodo di malattia. Se invece i medici fiscali servono solamente per controllare se i malati stanno in casa, allora mandiamo i carabinieri. Anche perché le nuove fasce orarie di reperibilità in casa dei malati (8,00 – 13,00; 14,00 – 20,00), volute da Brunetta, sono da arresti domiciliari. Anche se poi alcune malattie consiglierebbero, anzi impongono, di stare fuori in giro o al mare.
Chi controlla poi l’orario di servizio dei dirigenti? La mia dirigente arriva sul posto di lavoro non prima delle ore 11,00; il normale orario di lavoro decorre invece dalle 7,45 alle 13,45.
I sindacati (nei quali io ancora credo) sono molto scettici sulle misure Brunetta e chiedono piuttosto risorse per il rinnovo dei contratti. Quelle misure colpiranno le retribuzioni in modo pesante ed iniquo (riduzione del 25-30% sullo stipendio giornaliero), soprattutto tra le forze di polizia che hanno una struttura retributiva con elevate variabilità accessorie.
Siamo alla solita carognata dei forti contro i deboli. Gli evasori fiscali, specialmente grandi, vengono premiati con condoni più o meno tombali. I poveri e deboli lavoratori dipendenti vengono mazziati. E poi, Brunetta non fa differenza fra lavoratori onesti e lavoratori lavativi, fra malati veri e malati immaginari. Vengono tutti fregati e puniti indistintamente.
Pecoroni del Popolo in libertà, uscite dal gregge.
Ho fatto una ricerca in internet per cercare di sapere quanto è alto Brunetta. Non ci ho cavato un ragno dal buco. Ma pare che non debba superare il metro e trenta (m. 1,30). Solo qualche socio del Popolo in libertà gli accredita un metro e cinquanta. Io sono certamente più alto di lui.
Ho cercato di sapere quant’è l’altezza media degli italiani. Anche qui senza successo. Ma io credo di essere nella media.
Brunetta nella sua lotta donchisciottesca contro quelli che chiama fannulloni e furbacchioni sta scoprendo l’acqua calda. Tutte le norme che lui dice di voler far applicare esistevano già prima di lui. La sua trovata propagandistica è buona solamente per gli allocchi di italiani che credono ancora in babbo Natale (Berlusconi). Sono tanti (gli allocchi) e sono contenti di essere presi per fessi.
Per quanto mi riguarda e per gli italiani che ancora ragionano con la propria testa Brunetta potrebbe aver una qualche credibilità solo se cominciasse a ridurre gli stipendi ai deputati e senatori assenteisti che vengono pagati per non fare niente. Sapete chi è il più assenteista di tutti? Un tal Berlusconi Silvio, che alla Camera dei deputati ha accumulato il 98,5% delle assenza; presente solo 70 volte contro 4.623 assenze. Berlusconi comanda da solo e non vota, a votare e a schiacciare i bottoni ci manda i suoi pecoroni.
Al Senato la palma delle assenze spetta invece ad un certo Dell’utri Marcello, anche lui di Forza Italia, con il 41,1%. (Fonte Sole 24Ore)
Fra i lavoratori la percentuale più alta di assenza per malattia è solo del 15,8% e riguarda, guarda caso, i lavoratori della Presidenza del Consiglio. (Fonte la Repubblica)
Brunetta dice che con le sue misure minacciate ha già ottenuti buoni risultati: il numero delle assenze sarebbe diminuito del 20%. Ma non ci dice se per caso i lavoratori anziché fare due assenze di un giorno ciascuna non ne facciano una sola di dieci giorni consecutivi. I medici, rischiare per rischiare, anziché un giorno solo di malattia ne danno minimo tre o per stare più sicuri sette.
Questi interventi sono millantati come forieri di grandi risparmi per le casse dello Stato. Il segretario nazionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale dice invece: «E’ uno spreco. Prevedere il controllo anche per un solo giorno di malattia aumenterà il lavoro dei medici fiscali e il loro costo».
Un altro dubbio che mi viene riguarda la capacità che hanno i medici fiscali nel valutare l’esistenza e la gravità della malattia. Se un medico di famiglia, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, dichiara che un suo assistito ha bisogno di tre giorni di riposo perché colpito da diarrea fulminante, il medico fiscale che deve fare? Deve controllare la qualità delle feci nel cesso? Io ritengo che i medici fiscali non servano a niente. Nella totalità dei casi confermano il periodo di malattia. Se invece i medici fiscali servono solamente per controllare se i malati stanno in casa, allora mandiamo i carabinieri. Anche perché le nuove fasce orarie di reperibilità in casa dei malati (8,00 – 13,00; 14,00 – 20,00), volute da Brunetta, sono da arresti domiciliari. Anche se poi alcune malattie consiglierebbero, anzi impongono, di stare fuori in giro o al mare.
Chi controlla poi l’orario di servizio dei dirigenti? La mia dirigente arriva sul posto di lavoro non prima delle ore 11,00; il normale orario di lavoro decorre invece dalle 7,45 alle 13,45.
I sindacati (nei quali io ancora credo) sono molto scettici sulle misure Brunetta e chiedono piuttosto risorse per il rinnovo dei contratti. Quelle misure colpiranno le retribuzioni in modo pesante ed iniquo (riduzione del 25-30% sullo stipendio giornaliero), soprattutto tra le forze di polizia che hanno una struttura retributiva con elevate variabilità accessorie.
Siamo alla solita carognata dei forti contro i deboli. Gli evasori fiscali, specialmente grandi, vengono premiati con condoni più o meno tombali. I poveri e deboli lavoratori dipendenti vengono mazziati. E poi, Brunetta non fa differenza fra lavoratori onesti e lavoratori lavativi, fra malati veri e malati immaginari. Vengono tutti fregati e puniti indistintamente.
Pecoroni del Popolo in libertà, uscite dal gregge.
Ribellatevi.
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