NEWS SINDACALI- CGIL-CISL-UIL
Comunicato unitario cgil-cisl-uil sull’incontro all’ARAN del 14 luglio
sui rinnovi contrattuali
In data odierna si è svolto l’incontro con l’Aran.
In apertura abbiamo evidenziato l’inusualità del percorso che si è sviluppato nella negoziazione tra le parti: due settimane fa è avvenuto l’incontro tra il Ministro Brunetta ed i Segretari Generali di CGIL CISL e UIL, per fare il punto sul quadro economico e sui rinnovi contrattuali dei comparti pubblici, in cui si è registrata l’indisponibilità di parte sindacale ad aprire il tavolo contrattuale in presenza di un indice inflattivo proposto dal Governo pari all’1.7 e 1.5%.
Inoltre, CGIL CISL UIL hanno anche espresso la più totale contrarietà sulle misure previste dal DL Tremonti, in cui si prevede un prelievo dalle retribuzioni per il 2009 e 2010 pari a circa 200 euro mensili pro capite, per una quantità, cioè, che supera di gran lunga le disponibilità indicate per il rinnovo contrattuale.
In tale sede, il Ministro Brunetta si è riservato di verificare la situazione con il Ministro Tremonti e preso l’impegno di inviare una risposta alla parte sindacale in pochi giorni.
Quella risposta non è mai arrivata, mentre è giunta la convocazione da parte dell’Aran per aprire il tavolo di trattative.
Era prevedibile che il Presidente dell’Aran non potesse che rimettersi alla autorità politica per la mancanza di praticabilità del negoziato a fronte dell’assoluta insufficienza di risorse per il rinnovo contrattuale.
Peraltro, per la prima volta nella storia dei contratti pubblici, il Governo si rivolge soltanto alle Amministrazioni centrali, rinunciando alla sua funzione di regolatore e di riferimento anche per il sistema della Autonomie Locali e per la Sanità, offrendo dunque, un quadro di inaccettabile incertezza sull’insieme della stagione contrattuale.
Il giudizio delle Organizzazioni Sindacali è che oggi non si è aperto alcun tavolo negoziale e non si aprirà finchè non arriveranno risposte sulle risorse.
E’ appena il caso di aggiungere che il quadro è aggravato dagli interventi che derivano dal DdL Brunetta, in cui si rilegifica il rapporto di lavoro e si sottopone la contrattazione integrativa ad un controllo centralizzato inaccettabile ed improduttivo, e dal DL Tremonti che nega le risorse per i contratti e toglie salario dalle retribuzioni in una operazione complessiva, dunque, di gravità straordinaria.
Il Governo deve invertire il segno con cui sta procedendo nei confronti del lavoro pubblico e riconoscere, così come indicato unitariamente nella piattaforma sul modello contrattuale, che la base credibile per avviare il rinnovo dei contratti è l’inflazione realisticamente prevedibile, e che nel frattempo, vanno eliminati gli interventi che tagliano le retribuzioni.
Alla mobilitazione che si è già sviluppata nel Paese, laddove non ci saranno risposte adeguate, seguirà nel mese di settembre un’azione di lotta che interesserà l’intera categoria dei lavoratori pubblici.
La responsabilità non potrà essere addossata al sindacato.
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