NEWS SINDACALI- UGL MINISTERI
LETTERA AL NOSTRO DATORE DI LAVORO
RENATO BRUNETTA
e-mail: r.brunetta@governo.it - Fax 06.68997210
Caro Ministro,
siamo dipendenti dello Stato e vogliamo, insieme a Te, riorganizzare gli uffici pubblici, partendo dalla valorizzazione delle nostre professionalità per ricostruire una Pubblica Amministrazione efficiente ed al servizio dei cittadini.
È necessario, però, prima di iniziare questo difficile, ma non impossibile percorso, dirTi che non corrisponde a verità il fatto che i nostri stipendi siano aumentati più dell’inflazione reale, anzi è esattamente il contrario, perché secondo i dati ufficiali di fonte ISTAT, della Ragioneria dello Stato, della Corte dei Conti e del Governatore della Banca d’Italia, i rinnovi contrattuali nel Pubblico Impiego del personale contrattualizzato, omnicomprensivi della quota di produttività, sono al di sotto dell’inflazione effettiva, misurata dall’indice dei prezzi al consumo delle famiglie e degli impiegati.
È giusto, poi, non mettere insieme il personale contrattualizzato con quello che è regolato da leggi (magistrati, docenti universitari, prefetti, diplomatici, militari, dirigenti, organi costituzionali, consulenze) perché così facendo, si altera in concreto, il valore reale di quanto effettivamente guadagna un semplice impiegato.
In qualità di datore di lavoro, Tu dovresti prevedere, per i prossimi rinnovi, risorse in grado di remunerare le nostre professionalità, che sono da sempre al servizio dello Stato, cancellando definitivamente: le consulenze; le esternalizzazioni; le privatizzazioni.
I soldi risparmiati da questi tagli DEVONO essere destinati ai rinnovi contrattuali.
Noi dipendenti siamo pronti a cambiare l’organizzazione pubblica, che ad oggi, a causa di riforme sbagliate, è al collasso, e Tu impegnati ad allineare i nostri stipendi a quelli dei colleghi europei.
Un datore di lavoro, come dici di essere, per un progetto di rilancio della Pubblica Amministrazione, deve mettere in campo, come contropartita, risorse economiche aggiuntive.
Di sicuro quelle previste, individuate con riferimento ad un indice inflattivo pari all’1,7 e 1,5%, sono insufficienti, poiché l’inflazione reale è più elevata ed il costo della vita è quintuplicato negli ultimi anni.
Compito di un datore di lavoro è quello di creare armonia nell’ambiente lavorativo, rassicurando i propri dipendenti, noi invece non siamo affatto tranquilli, perché non riusciamo neppure ad arrivare alla terza settimana con i nostri miseri stipendi !
La nostra busta paga è già decurtata dal varie ritenute (ormai sfiorano il 50%), quindi Ti chiediamo di mettere sul tavolo della trattative le risorse necessarie e di stringere con il Pubblico Dipendente, che ha giurato fedeltà allo Stato, un patto teso a valorizzarne le professionalità interne, incentivando la produttività individuale e istituendo:
1) una banca dati delle professionalità trasversali per aree omogenee;
2) imporre alle P.A., che vuole ricorrere a consulenze o incarichi esterni la previa verifica dell’assenza nella banca dati suddetta delle professionalità interne richieste.
Caro Ministro,
puoi contare sul Pubblico Dipendente e sui Funzionari dello Stato, che vogliono, pretendono, partecipare al cambiamento della Pubblica Amministrazione e elevare la produttività industriale del paese.
FIRME
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