L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 5 maggio 2010

DDL Alfano svuota carceri: Polemica tra Maroni e Alfano

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Polemica a distanza tra il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il ministro della Giustizia Angelino Alfano sul disegno di legge che affronta il problema del sovraffollamento delle carceri in Italia. “Abbiamo una valutazione negativa sull’impatto che avrebbe il cosiddetto disegno di legge svuota-carceri, che consentirebbe ai detenuti di scontare l’ultimo anno di pena ai domiciliari”, ha detto Maroni. Il ministro leghista ha definito il provvedimento all’esame della commissione Giustizia della Camera “peggio di un indulto, visto che gli effetti non sarebbero una tantum, ma varrebbero sempre“. Parole forti, dette da colui che tutti definiscono un ottimo ministro, il più moderato della Lega nord. Le ragioni di Maroni sono spiegate dal ministro stesso, e sono di ordine pratico: ”Noi non siamo in grado di controllare le circa 10 mila persone che ora, se fosse approvato il ddl andrebbero ai domiciliari: la metà è costituita da stranieri e molti sono clandestini, senza casa, dove dovrebbero scontare i domiciliari?’‘. Indubbiamente, l’obiezione di Maroni non sembra così peregrina. Viene da chiedersi: ma perché mai il ministro Alfano avrebbe avallato qualche mese fa l’introduzione del carcere per il reato di immigrazione clandestina dentro il “pacchetto sicurezza”?

La replica del suo collega Alfano non si è fatta attendere. Dice Angelino: “il 13 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il disegno di legge che è parte di un piano complessivo che esclude indulti e amnistie”. Caspita. Se il ddl è stato approvato all’unanimità, vuol dire che c’erano anche i ministri Bossi, Calderoli e Maroni. Visto che sono tutti e tre uomini d’onore, dobbiamo pensare ad una dormita colossale, o ad una turpe manovra di infiltrati catto-comunisti che ha nascosto il testo del ddl ai tre valorosi esponenti del popolo padano. Ma con i clandestini, come la mettiamo? Alfano sottolinea che il ddl “esclude l’applicazione dei domiciliari se il condannato non abbia un domicilio ritenuto effettivo e idoneo (art. 1 comma 3 ddl esame in Commissione)“. Il ministro Maroni evidentemente non se n’è accorto. Di nuovo: o non c’era, o se c’era dormiva. Oppure, come molti suoi colleghi di partito – meno seri di lui – ama fare a giorni alterni sparate demagogiche. Alfano però, ha continuato: “Intanto ogni mese le carceri segnano il record storico delle presenze e l’estate si avvicina preannunciandosi molto calda. Il mio dovere istituzionale, politico e morale è affrontare questo tema che investe la sicurezza dei cittadini e la dignità delle persone“. Ehi, ministro Alfano, ma allora anche lei è un po’ distratto: Non se lo ricorda che qualche mese fa qualcuno le ricordava che la galera per i reati di immigrazione clandestina avrebbe portato ad un’esplosione delle carceri, già pericolosamente sovraffollate? E a nulla vale ricordare il piano per nuovi edifici carcerari, da lei recentemente varato.