Il consiglio di stato dà ragione alla FPCGIL
Il Regolamento del Ministero della Giustizia non va bene
Con una sentenza dello scorso 11 febbraio il Consiglio di Stato, chiamato ad esprimersi sul Regolamento del Ministero della Giustizia, dà ragione alla FPCGIL che aveva redatto e inviato puntuali rilievi.
Il Consiglio di Stato di fatto accoglie tutti i punti da noi evidenziati sugli accorpamenti delle direzioni interregionali, sul mancato decentramento delle funzioni relative alla contrattazione integrativa, sul mantenimento di alcune strutture centrali e periferiche con le medesime funzioni; in particolare il Consiglio di Stato condivide la nostra ferma contrarietà alla soppressione dei centri della giustizia minorile che, secondo il regolamento, perderebbero l'autonomia necessaria a svolgere le proprie funzioni istituzionali.
In calce alla sentenza il Consiglio stabilisce l'invio delle nostre osservazioni al ministero che dovrà controdedurre.
In poche parole il Consiglio di Stato dice che il Ministero ha torto e noi ragione: il Ministero da parte sua, che non ha voluto ascoltarci a suo tempo, ha dimostrato ancora una volta la sua attitudine al pressapochismo.
Confidiamo che questa esperienza serva da lezione e che i nostri interlocutori imparino che la dialettica tra le controparti può essere molto produttiva; al Ministro Alfano, impegnato in proclami sulla riforma della giustizia, chiediamo formalmente un confronto sulle questioni che veramente interessano i cittadini.
I coordinamenti nazionali FPCGIL
Organizzazione Giudiziaria/Dap/Giustizia Minorile/Archivi Notarili
Con una sentenza dello scorso 11 febbraio il Consiglio di Stato, chiamato ad esprimersi sul Regolamento del Ministero della Giustizia, dà ragione alla FPCGIL che aveva redatto e inviato puntuali rilievi.
Il Consiglio di Stato di fatto accoglie tutti i punti da noi evidenziati sugli accorpamenti delle direzioni interregionali, sul mancato decentramento delle funzioni relative alla contrattazione integrativa, sul mantenimento di alcune strutture centrali e periferiche con le medesime funzioni; in particolare il Consiglio di Stato condivide la nostra ferma contrarietà alla soppressione dei centri della giustizia minorile che, secondo il regolamento, perderebbero l'autonomia necessaria a svolgere le proprie funzioni istituzionali.
In calce alla sentenza il Consiglio stabilisce l'invio delle nostre osservazioni al ministero che dovrà controdedurre.
In poche parole il Consiglio di Stato dice che il Ministero ha torto e noi ragione: il Ministero da parte sua, che non ha voluto ascoltarci a suo tempo, ha dimostrato ancora una volta la sua attitudine al pressapochismo.
Confidiamo che questa esperienza serva da lezione e che i nostri interlocutori imparino che la dialettica tra le controparti può essere molto produttiva; al Ministro Alfano, impegnato in proclami sulla riforma della giustizia, chiediamo formalmente un confronto sulle questioni che veramente interessano i cittadini.
I coordinamenti nazionali FPCGIL
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