Ordine del Giorno 9/00331-B/003 1.4.2014 - Misure alternative e Uepe
ATTO CAMERA
ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/00331-B/003
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 202 del 01/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: ANTEZZA MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2014 IACONO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2014 IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2014 MARZANO MICHELA PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2014 VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2014 CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2014
Stato iter:
CONCLUSO il 01/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 01/04/2014
COSTA ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO GIUSTIZIA
Fasi iter:
ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 01/04/2014
PARERE GOVERNO IL 01/04/2014
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 01/04/2014
CONCLUSO IL 01/04/2014
Atto Camera
presentato da
ANTEZZA Maria
testo di
Martedì 1 aprile 2014, seduta n. 202
La Camera,
premesso che:
occorre dare attuazione agli obiettivi di sviluppo delle misure alternative alla detenzione e all'introduzione nel nostro ordinamento di misure probatorie e sanzioni alternative alla carcerazione, in accordo con le raccomandazioni del Consiglio d'Europa;
il sistema penitenziario, a causa della maggiore allocazione delle risorse umane negli istituti di pena, orienta verso la detenzione persone che potrebbero, se adeguatamente sostenute da progetti di servizio sociale, espiare la pena nelle misure alternative;
ciò contribuisce ad accentuare il sovraffollamento delle carceri, fenomeno che è stato posto all'attenzione della Corte europea dei diritti dell'uomo nella sentenza dell'8 gennaio 2013;
le attuali dotazioni organiche non consentono di gestire adeguatamente il numero di sanzioni non detentive in corso né quelle conseguenti la normativa in via di approvazione;
la realizzazione efficace dei progetti relativi alle misure alternative alla detenzione, richiede un adeguato approccio sistemico in grado di fornire risposte personalizzate e diversificate, basate sul coinvolgimento delle potenzialità della comunità locale e del sistema integrato dei servizi, precipua competenza del servizio sociale professionale;
le ricerche più recenti dimostrano che l'accesso alle misure alternative alla detenzione, riducono in modo significativo il rischio di recidiva,
premesso che:
occorre dare attuazione agli obiettivi di sviluppo delle misure alternative alla detenzione e all'introduzione nel nostro ordinamento di misure probatorie e sanzioni alternative alla carcerazione, in accordo con le raccomandazioni del Consiglio d'Europa;
il sistema penitenziario, a causa della maggiore allocazione delle risorse umane negli istituti di pena, orienta verso la detenzione persone che potrebbero, se adeguatamente sostenute da progetti di servizio sociale, espiare la pena nelle misure alternative;
ciò contribuisce ad accentuare il sovraffollamento delle carceri, fenomeno che è stato posto all'attenzione della Corte europea dei diritti dell'uomo nella sentenza dell'8 gennaio 2013;
le attuali dotazioni organiche non consentono di gestire adeguatamente il numero di sanzioni non detentive in corso né quelle conseguenti la normativa in via di approvazione;
la realizzazione efficace dei progetti relativi alle misure alternative alla detenzione, richiede un adeguato approccio sistemico in grado di fornire risposte personalizzate e diversificate, basate sul coinvolgimento delle potenzialità della comunità locale e del sistema integrato dei servizi, precipua competenza del servizio sociale professionale;
le ricerche più recenti dimostrano che l'accesso alle misure alternative alla detenzione, riducono in modo significativo il rischio di recidiva,
impegna il Governo ad adottare le misure di carattere organizzativo e finanziario, necessarie a coprire i posti vacanti della vigente pianta organica nei ruoli dei funzionari della professionalità del servizio sociale, anche mediante il ricorso alla procedura di mobilità da altre amministrazioni pubbliche, nonché a ripristinare la dotazione organica prevista dal Provvedimento del Capo dipartimento, 11 marzo 2014, nonché a risolvere il problema della dirigenza di esecuzione penale esterna, in attesa dell'espletamento dei concorsi pubblici per la copertura dei posti vacanti della vigente pianta organica attraverso l'espletamento delle funzioni di direttore degli UEPE di livello dirigenziale da parte di funzionari della professionalità di servizio sociale, opportunamente riqualificati e inquadrati, nonché ad istituire il ruolo di direttore di servizio sociale per la direzione degli UEPE non di livello dirigenziale e di vice direttore di servizio sociale negli UEPE delle città metropolitane, cui potranno accedere i funzionari della professionalità del servizio sociale già in servizio presso l'Amministrazione penitenziaria.
9/331-B/3. Antezza, Amoddio, Iacono, Iori, Marzano, Venittelli, Capone.
9/331-B/3. Antezza, Amoddio, Iacono, Iori, Marzano, Venittelli, Capone.
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