Carcere- superata quota 50.000 di detenuti
Redazione (redazione@vita.it) 22/02/2008
Il dossier di Ristretti Orizzonti
In soli 52 giorni, dall'1 gennaio 2008 al 21 febbraio 2008, il numero dei detenuti nelle carceri italiane è aumentato di oltre 2.000 unità. Dall'inizio del 2007 ad oggi l'aumento è stato di quasi 12.000 persone! Di questo passo le carceri "esploderanno" prima della fine dell'anno: gestire oltre 60.000 detenuti, con le strutture e il personale attualmente a disposizione, sarà impossibile per chiunque, insostenibile dal punto di vista logistico e anche sotto il profilo economico (ricordiamoci che ogni detenuto costa circa 150 euro al giorno alle casse dello Stato).Eppure la soluzione sarebbe a portata di mano: tenere in carcere soltanto le persone che REALMENTE non possono stare fuori: oggi in carcere ci sono quasi 30.000 persone in attesa di giudizio (e circa la metà di loro verrà assolta, nei diversi gradi del processo); dei restanti 20.000 condannati, ben 12.000 hanno una pena inferiore ai 3 anni e quindi potrebbero anche espiarla con la misura alternativa dell'affidamento ai servizi sociali.Il numero delle persone arrestate non è sostanzialmemte cambiato negli ultimi tre anni: 89.887, di cui 45% straniere, nel 2005; 90.714, di cui 48% straniere, nel 2006; 90.441, di cui 48% straniere, nel 2007.Nello stesso periodo, dopo che l'indulto aveva portato il numero dei detenuti al minimo storico di 38.000 persone, c'è stato un aumento di quasi 1.000 detenuti al mese, mentre il numero dei condannati ammessi a misure alternative alla detenzione è aumentato di 500 al mese (4.106 ammessi al 31 dicembre 2006 e 10.379 31 dicembre 2007). Questo nonostante in carcere ci siano oltre 12.000 persone che potrebbero scontare la pena in misura alternativa!La realtà, drammatica e ineludibile, è che la martellante campagna sulla sicurezza, che ci accompagna da più di un anno, "sconsiglia" a chi deve decidere (cioè i vari Organi Giudiziari) l'eventuale concessione di una misura alternativa ai condannati o della "libertà provvisoria" agli imputati... alle prese col dilemma "coraggio o prudenza" si affidano sempre di più alla seconda, col risultato che le carceri si stanno gonfiando di detenuti a ritmi mai visti...Questo è un appello, perché torni a prevalere non dico il coraggio ma almeno la ragionevolezza: ci sono 6.000 detenuti con la pena inferiore a un anno, non penso che tra loro ci siano molti "pericolosissimi criminali"... dato che per il possesso di un grammo di hascish o per un furto di generi alimentari dagli scaffali del supermercato si prende una condanna superiore... che cosa aspettiamo ad affidare ai servizi sociali queste persone, magari in questo modo riusciranno pure a trovarsi un lavoro, un po' "sostenuti" un po' "controllati", e infine a "rigare dritto" alla fine della pena.Alla fine dell'anno saranno comunque tutti fuori dal carcere, il loro posto sarà preso da altri, più numerosi e più disgraziati, in una catena ininterrotta che serve soltanto ad accontentare chi chiede "certezza della pena" e non vuole intendere altre ragioni, nemmeno se sono, come sono, sacrosante.
Francesco Morelli, di Ristretti Orizzonti
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