Coordinamenti Nazionali Penitenziari FPCGIL- CISL fps- UNSA
COMUNICATO STAMPA
Il Governo imprime un forte attacco ai lavoratori del Pubblico impiego varando il Decreto legge n. 112 pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 25 giugno 2008 e che dovrà essere convertito in Legge entro sessanta giorni.
La campagna mediatica avviata nei confronti del pubblico impiego denigrando l’operato dei tanti lavoratori trova nel decreto in questione la sua massima esplicazione.
Con un colpo di spugna si cancellano i diritti acquisiti, le norme di legge e contrattuali e si mettono le amministrazioni nelle condizioni di totale immobilità tagliando le risorse, riducendo l’organico, bloccando le assunzioni, riducendo di un ulteriore 10% il FUA.
Le scriventi OO.SS. nell’esprimere forte dissenso riguardo i contenuti del Decreto rappresentano che gli effetti dello stesso nell’Amministrazione penitenziaria sarà devastante perché si acuiranno le criticità già presenti incidendo negativamente sul mandato istituzionale nella sua complessità.
Fp Cgil, Cisl Fps-penitenziari, Sag UNSA ritengono che il provvedimento metterà definitivamente in ginocchio l’amministrazione penitenziaria e quindi tutte le realtà operative presenti sul territorio, Istituti penitenziari e UEPE, rendendo con l’inasprimento del blocco delle assunzioni, irrimediabile la carenza di personale, Educatori, Assistenti sociali, Contabili, Collaboratori amministrativi, che da anni queste OO.SS. denunciano.
Non solo, il taglio delle risorse inciderà negativamente sul nuovo contratto integrativo nella misura del 10% per quanto riguarda il FUA, con una riduzione media pro capite di € 640, sulle progressioni economiche e professionali previste dal CCNL, sull’organizzazione e sul funzionamento stesso del sevizio.
Le scriventi OO.SS. ritengono, pertanto, urgente un intervento del Ministro della Giustizia affinché si faccia carico di garantire il mandato costituzionale fornendo ai lavoratori penitenziari, che con responsabilità e senso del dovere, in assoluto contrasto con il cosiddetto “fannullonismo”, gli strumenti necessari alla loro valorizzazione professionale e all’efficienza ed efficacia del servizio che la peculiarità del settore necessita.
Nelle more, FpCGIL, CISLFps-penitenziari, Sag UNSA esortano le lavoratrici ed i lavoratori ad avviare con il Sindacato il giorno 18 luglio p.v. presso tutti i posti di lavoro, Istituti penitenziari, PRAP, UEPE, una campagna informativa (volantinaggio e assemblee), mirata a denunciare e rappresentare anche all’opinione pubblica il grave disagio che oggi vivono, e le gravi ripercussioni che tale provvedimento comporterà sulle famiglie in termini economici e di salario.
CGIL FP- CISL FP- UNSA
N. Lamonica- M. Mammucari -R.Martinelli
La campagna mediatica avviata nei confronti del pubblico impiego denigrando l’operato dei tanti lavoratori trova nel decreto in questione la sua massima esplicazione.
Con un colpo di spugna si cancellano i diritti acquisiti, le norme di legge e contrattuali e si mettono le amministrazioni nelle condizioni di totale immobilità tagliando le risorse, riducendo l’organico, bloccando le assunzioni, riducendo di un ulteriore 10% il FUA.
Le scriventi OO.SS. nell’esprimere forte dissenso riguardo i contenuti del Decreto rappresentano che gli effetti dello stesso nell’Amministrazione penitenziaria sarà devastante perché si acuiranno le criticità già presenti incidendo negativamente sul mandato istituzionale nella sua complessità.
Fp Cgil, Cisl Fps-penitenziari, Sag UNSA ritengono che il provvedimento metterà definitivamente in ginocchio l’amministrazione penitenziaria e quindi tutte le realtà operative presenti sul territorio, Istituti penitenziari e UEPE, rendendo con l’inasprimento del blocco delle assunzioni, irrimediabile la carenza di personale, Educatori, Assistenti sociali, Contabili, Collaboratori amministrativi, che da anni queste OO.SS. denunciano.
Non solo, il taglio delle risorse inciderà negativamente sul nuovo contratto integrativo nella misura del 10% per quanto riguarda il FUA, con una riduzione media pro capite di € 640, sulle progressioni economiche e professionali previste dal CCNL, sull’organizzazione e sul funzionamento stesso del sevizio.
Le scriventi OO.SS. ritengono, pertanto, urgente un intervento del Ministro della Giustizia affinché si faccia carico di garantire il mandato costituzionale fornendo ai lavoratori penitenziari, che con responsabilità e senso del dovere, in assoluto contrasto con il cosiddetto “fannullonismo”, gli strumenti necessari alla loro valorizzazione professionale e all’efficienza ed efficacia del servizio che la peculiarità del settore necessita.
Nelle more, FpCGIL, CISLFps-penitenziari, Sag UNSA esortano le lavoratrici ed i lavoratori ad avviare con il Sindacato il giorno 18 luglio p.v. presso tutti i posti di lavoro, Istituti penitenziari, PRAP, UEPE, una campagna informativa (volantinaggio e assemblee), mirata a denunciare e rappresentare anche all’opinione pubblica il grave disagio che oggi vivono, e le gravi ripercussioni che tale provvedimento comporterà sulle famiglie in termini economici e di salario.
CGIL FP- CISL FP- UNSA
N. Lamonica- M. Mammucari -R.Martinelli
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