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Modena: pubblico impiego, in 500 hanno manifestato contro decreto Tremonti
Inserito il 10-07-2008 www.wasalive.com
Modena - Sono stati oltre 500 i dipendenti pubblici modenesi che hanno partecipato stamattina al presidio davanti alla Prefettura organizzato da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl di Modena per protestare contro il decreto legge 112/2008, cosiddetto “decreto Tremonti”.
Modena - Sono stati oltre 500 i dipendenti pubblici modenesi che hanno partecipato stamattina al presidio davanti alla Prefettura organizzato da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl di Modena per protestare contro il decreto legge 112/2008, cosiddetto “decreto Tremonti”.
Una delegazione sindacale è stata anche ricevuta dal vice prefetto. Per i sindacati il provvedimento attacca pesantemente la pubblica amministrazione mettendo a rischio il sistema pubblico dei servizi e operando scelte penalizzanti per i lavoratori. «I dipendenti pubblici non sono certo fannulloni, assenteisti o incapaci – afferma Nadia Francia, della Cisl Funzione pubblica di Modena - Sono professionisti seri che, con competenza e senso di responsabilità, garantiscono ogni giorno ai cittadini servizi fondamentali come l’assistenza, la sanità, l’istruzione, la sicurezza. La qualità e l’efficienza dei servizi è il loro primo obiettivo. Lo stesso vale per le organizzazioni sindacali che, ben prima dell’arrivo del ministro Brunetta, propongono in questa ottica una riorganizzazione strutturale delle pubbliche amministrazione.
Ci rincresce – prosegue Francia - non poter dire lo stesso di questo governo, che attacca i dipendenti pubblici in modo vessatorio e indiscriminato, senza preoccuparsi di attuare un serio progetto di riforma delle pubbliche amministrazioni». La mobilitazione del pubblico impiego ha visto la presenza anche delle segreterie confederali di Cgil-Cisl-Uil, che appoggiano le categorie della Funzione pubblica nell’azione di contrasto al “decreto Tremonti”. Per i sindacati i tagli alle assunzioni, gli interventi normativi su materie contrattuali, lo svilimento del ruolo negoziale, la penalizzazione della contrattazione integrativa, la riduzione dei diritti dei lavoratori pubblici non riformano le pubbliche amministrazioni, non propongono un disegno di miglioramento organizzativo o di eliminazione di sacche di inefficienza, ma realizzano esclusivamente tagli di spesa immediati e indiscriminati che avranno pesantissime ricadute in termini di qualità ed efficienza dei servizi pubblici. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl ringraziano tutte le lavoratrici e i lavoratori per la loro massiccia partecipazione al presidio e il vice prefetto di Modena per la disponibilità ad ascoltare e farsi portavoce presso il governo. I sindacati aggiungono che il presidio di oggi è solo la prima tappa di un percorso di iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di azioni di contrasto e modifica del decreto.
Ci rincresce – prosegue Francia - non poter dire lo stesso di questo governo, che attacca i dipendenti pubblici in modo vessatorio e indiscriminato, senza preoccuparsi di attuare un serio progetto di riforma delle pubbliche amministrazioni». La mobilitazione del pubblico impiego ha visto la presenza anche delle segreterie confederali di Cgil-Cisl-Uil, che appoggiano le categorie della Funzione pubblica nell’azione di contrasto al “decreto Tremonti”. Per i sindacati i tagli alle assunzioni, gli interventi normativi su materie contrattuali, lo svilimento del ruolo negoziale, la penalizzazione della contrattazione integrativa, la riduzione dei diritti dei lavoratori pubblici non riformano le pubbliche amministrazioni, non propongono un disegno di miglioramento organizzativo o di eliminazione di sacche di inefficienza, ma realizzano esclusivamente tagli di spesa immediati e indiscriminati che avranno pesantissime ricadute in termini di qualità ed efficienza dei servizi pubblici. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl ringraziano tutte le lavoratrici e i lavoratori per la loro massiccia partecipazione al presidio e il vice prefetto di Modena per la disponibilità ad ascoltare e farsi portavoce presso il governo. I sindacati aggiungono che il presidio di oggi è solo la prima tappa di un percorso di iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di azioni di contrasto e modifica del decreto.
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