Giustizia/Carcere- Quando si strumentalizzano i fatti di cronaca
In relazione al doloroso fatto di cronaca accaduto a Pescara recentemente, facciamo presente che, nella sezione della Cronaca locale del "Messaggero Abruzzo", del 08/07/2007 a pagina 38, dedicata al "delitto di Villa De Riseis", è stata pubblicata una nota della UIL Penitenziari che, di seguito si riporta:
Titolo: La Polemica
"Il delitto si sarebbe potuto evitare con un reale sistema di controlli sui detenuti ammessi a misure alternative" E' l'atto d'accusa del Segretario della UIL Penitenziari Eugenio Saturno. Controlli che avrebbero permesso di trovare la pistola.
La persona incriminata era in realtà, come riportato successivamente in vari articoli, un internato, quindi sottoposto ad una misura di sicurezza, a cui era stata concessa una licenza.
Durante la Licenza l'internato è sottoposto al regime della Libertà Vigilata (vedi articolo 53 dell'Ordinamento Penitenziario).
La Libertà Vigilata non è una misura alternativa è una misura di sicurezza.
Chi è in Libertà Vigilata è sottoposto alle attività di vigilanza dell'Autorità di Pubblica Sicurezza (articolo 228 del Codice Penale).
L'errore della UIL Penitenziaria è duplice sia perchè la misura della Libertà Vigilata non è una Misura Alternativa e sia perchè le attività di controllo sono di competenza dell'Autorità di Pubblica Sicurezza (articolo 228 del Codice Penale e articolo 53 Ordinamento Penitenziario).
Ci preoccupa che si colga qualsiasi occasione o fatto di cronaca per creare disinformazione, allarmismo e preoccupazione nell'opinione pubblica in merito alle Misure Alternative; l'intervento riportato sul quotidiano Il Messaggero sembra dettato dallo scopo non dichiarato di favorire l'accesso della Polizia Penitenziaria ad un ruolo extracarcerario.
Assistenti Sociali dott.ssa Anna Insardi e dott.ssa Luana Tunno
<< Home page