L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 19 novembre 2008

Giustizia, in arrivo le condanne socialmente utili

www.ilmessaggero.it
Diverse le novità del ddl sulla certezza dell'applicazione della pena messo a punto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano che potrebbe ricevere il via libera del Consiglio dei ministri di mercoledì. Chi è accusato di favoreggiamento, oppure di falso in bilancio, abuso di ufficio, truffa semplice o comunque di qualsiasi altro reato punito con pene fino a quattro anni di carcere, se incensurato avrà la chance di vedere estinto il reato. E potrà farlo ricorrendo alla «messa alla prova», un istituto simile a quello già in vigore per i processi penali minorili: si sospendono l'udienza preliminare o l'udienza nella fase predibattimentale davanti al giudice monocratico, l'imputato svolge lavori di pubblica utilità indicati dal ministro della Giustizia e, alla fine di un percorso riabilitativo di massimo due anni,resterà incensurato, perchè il reato che gli viene contestato è cancellato.


La probation. Si tratta di un provvedimento simile alla probation anglosassone, e già adottata, sin dal 1988, nel nostro processo penale minorile. Dal 1999 al 2004 sono stati 788 i minorenni che hanno ottenuto la sospensione della pena con probation, poi divenuti 2.173 nel 1992 fino ad arrivare a 2173 nel 2004. Nell'80,9% dei casi la messa alla prova è andata a buon fine e il reato si è estinto.

Contro la decisione del giudice di concedere la probation il pm può ricorrere in Cassazione. La prescrizione è sospesa durante la durata della prova. In caso di violazioni, allora si torna sotto processo. Novità assoluta, a decidere le modalità di svolgimento dei lavori di pubblica utilità per chi è in prova (e che verrà affidato alla polizia penitenziaria con compiti di esecuzione penale esterna) sarà il Ministro della Giustizia con un successivo decreto ad hoc.

Benefici penitenziari. Il provvedimento - 8 articoli in tutto - prevede nel contempo un giro di vite nella concessione dei benefici penitenziari per ottenere i quali sarà obbligatorio svolgere lavori di pubblica utilità.

Lavori di pubblica utilità. Sospensione condizionale della pena, affidamento in prova, libertà controllata si potranno ottenere solo dietro l'obbligo di svolgere, gratis, per non più di due anni e fino a 24 ore a settimana, lavori sociali in favore di Stato, regioni, enti locali o enti di assistenza-volontariato. Per il Guardasigilli Alfano l'obiettivo è che «chiunque abbia prodotto un danno alla società risarcisca la società».

Verso Cdm di mercoledì. Il provvedimento potrebbe essere discusso come "fuori sacco" già nel Consiglio dei ministri di mercoledì (nell'ordine del giorno di Palazzo Chigi, infatti, sino ad ora non risulta), oppure slittare all'eventuale Cdm di venerdì prossimo.

L'Idv Antonio Di Pietro attacca il governo su un altro provvedimento che riguarda la giustizia e che «assicura l'impunità a tutti», specie agli incensurati. «Dopo il Lodo Alfano e il Lodo Consolo per salvare i potenti, ora arriva la norma per salvare tutti gli incensurati», che resteranno tali - dice - anche se si sono macchiati di reati «ambientali, o fiscali o che riguardano la salute o gli incidenti sul lavoro».

L'Associazione nazionale magistrati invece approva le nuove misure. Il presidente Luca Palamara spiega che «la messa alla prova e la sospensione della pena sono richieste che avevamo avanzato al ministro Alfano anche nel recente incontro. Sono pertanto misure alternative che valutiamo favorevolmente sotto il profilo dell'incentivo delle pene alternative al carcere». Tuttavia, la proposta dell'Anm era di fissare un limite per i reati fino a tre anni anzichè quattro.

L'associazione Antigone, allarmata per il sovraffollamento delle carceri (oltre 58mila detenuti contro una capienza di 43mila posti), ritiene che la messa alla prova sia «una misura da sperimentare», mentre giudica simili a «forme di lavoro forzato» i lavori gratis che i detenuti saranno obbligati a svolgere per poter ottenere i benefici penitenziari. La «diffusa sensazione di impunita», più volte denunciata anche dal capo della Polizia Antonio Manganelli, è provata - secondo la relazione illustrativa del ddl - da una serie di dati: ogni anno vengono concesse circa 50 mila sospensioni condizionali della pena (pari a circa un terzo delle sentenze di condanna passate in giudicato ogni anno), ma in soli 1275 casi nel 2007 la sospensione è stata subordinata a condotte risarcitorie della persona offesa. Insomma, non c'è stata «alcuna contropartita». Ma, contemporaneamente alla stretta per i benefici premiali ai condannati, il governo pensa a un bilanciamento: il carcere - è ancora scritto nella relazione - deve restare extrema ratio. Da qui la necessità di far ricorso alla messa alla prova degli indagati/imputati.