L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 13 ottobre 2009

sovraffollamento carcerario

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Caro Alfano, e perché mai l’Europa dovrebbe occuparsi delle nostre carceri?

di Patrizio Gonnella

Angelino AlfanoSono del tutto fuori luogo le dichiarazioni del ministro della giustizia Alfano secondo cui l’Europa dovrebbe occuparsi del sovraffollamento carcerario italiano investendo risorse per costruire carceri. Dire che il sovraffollamento delle carceri italiane sia causato dagli stranieri, che sia colpa dell’Europa e che l’Europa dovrebbe occuparsene non tiene conto infatti che: 1) l’Italia criminalizza lo status di immigrato mentre una buona parte degli altri paesi no. D’altronde l’Europa ci aveva consigliato di non farlo; bastava quindi seguire i consigli di buon senso che provenivano dalla Ue; 2) gli unici Paesi dell’area Ue dove la percentuale di stranieri detenuti è superiore a quella italiana sono quelli che hanno irrigidito la legislazione senza ottenere benefici per la sicurezza collettiva: Austria, Belgio, Estonia, Spagna; 3) l’Italia ha il primato delle presenze di detenuti stranieri in attesa di giudizio.

Mentre in Europa i due terzi della totalità dei detenuti stranieri è in galera per espiare una pena definitiva, nel nostro Paese ben i ¾ sono in galera in attesa di processo ossia sono in regime di custodia cautelare; ciò significa che nei confronti degli stranieri in Italia esiste una discriminazione processuale e un uso esagerato della carcerazione preventiva; 4) lo scorso 11 settembre a Edimburgo il Consiglio di Europa durante una conferenza internazionale ha indicato la propria via di risoluzione del problema del sovraffollamento: non l’edilizia ma la depenalizzazione e le misure alternative. Questo ci suggerisce l’Europa. Per questo non si possono chiedere i soldi per nuove prigioni. D’altronde basterebbe far uscire dalle carceri i 10 mila tossicodipendenti che stanno scontando pene brevi affidandoli alle comunità e ai sert, come prevede la legge Fini-Giovanardi sulle droghe.

(13 ottobre 2009)