L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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giovedì 19 novembre 2009

ASSISTENTI SOCIALI E FORMAZIONE CONTINUA

AGLI ASSISTENTI SOCIALI E ASSISTENTI SOCIALI SPECIALISTI DELLA LOMBARDIA
Ordine Assistenti Sociali della Regione Lombardia
NEWSLETTER – novembre 2009
Stanno pervenendo numerose richieste di chiarimenti sugli effetti e conseguenze dell’applicazione del Regolamento per la FORMAZIONE CONTINUA DEGLI ASSISTENTI SOCIALI E DEGLI ASSISTENTI SOCIALI SPECIALISTI approvato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine professionale in data 24 ottobre 2009.
Le comunicazioni esprimono dubbi e preoccupazioni sull’attuazione e sostenibilità del sistema richiamato, stante una reale difficoltà ad interpretare le indicazioni contenute nel documento.
Siamo molto rammaricati e sorpresi nel constatare che alcune affermazioni mettono in dubbio che i componenti dell’attuale Consiglio vogliano continuare a lavorare in modo trasparente, partecipato e condiviso: il Consiglio, nel rispetto del mandato istituzionale, intende collaborare costruttivamente nel definire un sistema di formazione permanente, elemento essenziale ed inevitabile per potersi definire “professionisti”. Riunito in seduta il giorno 16 novembre 2009, il Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia ha affrontato per la prima volta il tema dopo il rinnovo elettorale.
Le posizioni espresse dai consiglieri hanno trovato una prima sintesi nel documento che mandiamo a tutti gli iscritti e al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, al quale verrà riferito in occasione dell’incontro con tutti i Consigli Regionali il giorno 28 novembre p.v. a Roma.
Siamo a conoscenza che singoli consiglieri in maniera autonoma invitano i colleghi a sottoscrivere un proprio documento che evidenzia le criticità del regolamento della formazione.
Tale iniziativa non è comprensibile data la presenza del documento di analisi e proposte alternative e integrative che, in attesa di linee attuative nazionali non ancora ultimate, possa porre eventuali correttivi al testo deliberato.
Per la diffusione del regolamento si è provveduto a inserirlo sul sito regionale www.ordineaslombardia.it ed a inviarlo, in una prima fase di analisi e confronto, ai colleghi che hanno partecipato ai gruppi di lavoro consiliari.
Intendiamo continuare, come abbiamo sempre agito, ad informare correttamente e coinvolgere attivamente gli iscritti in iniziative discusse e condivise dal Consiglio regionale.
La Presidente del CR OAS Lombardia
Renata Ghisalberti

Il regolamento approvato dal CNOAS in data 24 ottobre 2009 rappresenta un elemento essenziale nella delineazione dell’assistente sociale come professione.

Nell’ apprezzare l’iniziativa per i seguenti aspetti positivi:
- garantire al cittadino un professionista che mantiene costantemente aggiornate le proprie conoscenze, competenze ed abilità;
- creare opportunità di confronto sistematico tra professionisti su aspetti metodologici e deontologici specifici e trasversali;
- stimolare un processo di trasmissione dei saperi che abbia una visibilità e confrontabilità;
- incrementare l’attenzione alla formazione e aggiornamento continui che le ricerche territoriali e nazionali segnalano come mediamente carente.

Si pone l’attenzione sulle seguenti criticità da approfondire e chiarire:
- di metodo: l’approvazione del testo definitivo è avvenuto dopo una precedente fase di valutazioni e osservazioni pervenute da tutti i CC.RR. (giugno-ottobre 2008) che il testo ha recepito in parte. Non vi è stata infatti una restituzione da parte del CNOAS della produzione di osservazioni che ogni CC.RR. aveva trasmesso e che avevano messo in evidenza la complessità nella realizzazione del sistema, per poter avviare una fase necessaria a garantire una comune interpretazione del regolamento;

- di cornice istituzionale: l’avvio dei contatti con i diversi livelli istituzionali per realizzare sinergie e partnership richiede tempi non presi in considerazione dal regolamento per garantire il diritto , oltre che il dovere alla formazione del singolo professionista (art. 2), contribuendo a favorire l’accesso alla formazione degli enti gestori (la realtà è costituita da organizzazioni con diversa articolazione e mezzi);

- di merito: la parte del regolamento che delinea il sistema (art. 3; art. 4; art. 5) pone l’unità di misura nel credito che corrisponde a 5 ore di attività formativa. Questa proposta ci sembra eccessiva poiché, secondo la complessa e incerta interpretazione del sistema di attribuzione dei crediti, la realizzazione del debito formativo comporterebbe un impegno che tradotto in giornate lavorative supera sicuramente quanto previsto nelle realtà di lavoro. Inoltre è da ritenersi non condivisibile la penalizzazione di 5 crediti nel caso in cui l’iscritto non partecipasse alle iniziative formative annuali promosse dall’Ordine regionale o dal Consiglio Nazionale.
Si suggerisce di prendere in considerazione la possibilità di valutare i crediti non in base alle ore ma per particolari caratteristiche dell’evento formativo. Inoltre si potrebbe valutare la possibilità di individuare dei raccordi con altri sistemi di formazione permanente, in primo luogo la ECM della Sanità, per talune attività formative o eventi.

- di tempistica: l’art. 12 delinea una fase di sperimentazione che pone il CNOAS e i CC.RR. nella difficoltà di realizzare in modalità condivise il sistema, attribuendo immediatamente agli iscritti l’obbligo di osservanza (1 gennaio 2010). La fase di analisi del bisogno, avviata nel 2009, LA FORMAZIONE CONTINUA DEGLI ASSISTENTI SOCIALI E DEGLI ASSISTENTI SOCIALI SPECIALISTI seduta CROAS Lombardia del 16 novembre 2009 richiede una ulteriore fase di approfondimento che analizzi il contesto istituzionale, organizzativo e operativo dei servizi in cui operano gli assistenti sociali in Lombardia;

- di allocazione di risorse: la quantificazione delle risorse, in relazione alle diverse fasi di creazione del sistema, appare di incerta attribuzione senza indicazioni più precise da parte del CNOAS. Nell’art. 8 comma 3 viene infatti esplicitato che i CCRR “favoriscono la formazione gratuita in modo da consentire a ciascun iscritto l’adempimento dell’obbligo formativo, con eventuale recupero delle spese sostenute. A tal fine utilizzeranno risorse proprie o quelle ottenibili da sovvenzioni o contribuzioni erogate da enti finanziatori pubblici o privati.”

Si ritiene indispensabile:
  • Richiedere chiarimenti nell’incontro nazionale del 27-28 novembre con possibilità di decentrare a livello territoriale conoscenza e confronto sul tema della formazione permanente.
  • Attivare gruppi di lavoro a rilievo nazionale, inter-regionali e regionali misti (consiglieri - iscritti) per avviare un sistema di formazione permanente efficace e sostenibile.