Lettera Ordine Nazionale Assistenti Sociali
Roma, 9 febbraio 2010
Prot. n. 359/2010
Al Sig. Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano
Al Sottosegretario per la Giustizia
Sen. Elisabetta Alberti Casellati
Al Sottosegretario per la Giustizia
Sen. Giacomo Caliendo
Al Capo Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
Presidente Franco Ionta
Al Capo Dipartimento
Giustizia Minorile
Dott. Bruno Brattoli
Al Direttore Generale
Direzione esecuzione penale esterna
Dott. Riccardo Turrini Vita
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. Massimo De Pascalis
CISL
CGIL
UIL
CONF.SAL – UNSA
FLP
LORO SEDI
OGGETTO: Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo del personale non dirigenziale del Ministero della Giustizia.
L’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali, preso atto delle ipotesi di Contratto Collettivo Integrativo sottoscritto dalla parte pubblica e da due sigle sindacali (CISL e CONF.SAL-UNSA) per il personale dell’Amministrazione Penitenziaria, dalla parte pubblica e da tre sigle sindacali (CISL, UIL e CONF.SAL-UNSA) per il personale dell’Amministrazione della Giustizia Minorile, esprime viva preoccupazione per il processo di banalizzazione e di azzeramento della specificità professionale dell’Assistente Sociale che si evince in maniera inequivocabile dall’esame dei suddetti documenti.
Il Servizio Sociale, che è stato ed è impegnato in prima fila sui temi della giustizia, costituisce un baluardo innegabilmente valido rispetto al dilagante disagio sociale ed alla necessità di mettere in atto adeguati interventi di prevenzione della devianza e recupero di quei soggetti, minori e adulti, che sono entrati nel circuito penale.
Numerosi sono i punti che evincono la scarsa considerazione per la specificità del percorso formativo e professionale dell’Assistente Sociale.
In particolare, si denuncia la mancanza della specificazione che sia la figura dell’Assistente Sociale l'unica titolata per la Direzione degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni e per gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna.
Altra grave dimenticanza, che viola i principi normativi che regolamentano l’esercizio della professione dell’Assistente Sociale, riguarda la non previsione tra i requisiti per l’accesso dall’esterno e dall’interno dell’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo Professionale. Inoltre, si evidenzia una confusività nella elencazione dei titoli di studio riguardanti la Professione e la mancanza dei titoli di Laurea triennale, o Diploma di laurea (vecchio ordinamento) in Scienze del Servizio Sociale nonché la Laurea Specia listica in Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali nonché la Laurea Magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali tra i requisiti per l’accesso ad alcuni profili professionali, come, ad esempio, “Funzionario dell’Organizzazione”.
Pertanto, si chiede una immediata ri-considerazione delle ipotesi formulate di cui all’oggetto e, contestualmente, un urgente incontro con le SS.LL.
In attesa di sollecito riscontro, si inviano i più cordiali saluti.
La Presidente
Franca Dente
Prot. n. 359/2010
Al Sig. Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano
Al Sottosegretario per la Giustizia
Sen. Elisabetta Alberti Casellati
Al Sottosegretario per la Giustizia
Sen. Giacomo Caliendo
Al Capo Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
Presidente Franco Ionta
Al Capo Dipartimento
Giustizia Minorile
Dott. Bruno Brattoli
Al Direttore Generale
Direzione esecuzione penale esterna
Dott. Riccardo Turrini Vita
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. Massimo De Pascalis
CISL
CGIL
UIL
CONF.SAL – UNSA
FLP
LORO SEDI
OGGETTO: Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo del personale non dirigenziale del Ministero della Giustizia.
L’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali, preso atto delle ipotesi di Contratto Collettivo Integrativo sottoscritto dalla parte pubblica e da due sigle sindacali (CISL e CONF.SAL-UNSA) per il personale dell’Amministrazione Penitenziaria, dalla parte pubblica e da tre sigle sindacali (CISL, UIL e CONF.SAL-UNSA) per il personale dell’Amministrazione della Giustizia Minorile, esprime viva preoccupazione per il processo di banalizzazione e di azzeramento della specificità professionale dell’Assistente Sociale che si evince in maniera inequivocabile dall’esame dei suddetti documenti.
Il Servizio Sociale, che è stato ed è impegnato in prima fila sui temi della giustizia, costituisce un baluardo innegabilmente valido rispetto al dilagante disagio sociale ed alla necessità di mettere in atto adeguati interventi di prevenzione della devianza e recupero di quei soggetti, minori e adulti, che sono entrati nel circuito penale.
Numerosi sono i punti che evincono la scarsa considerazione per la specificità del percorso formativo e professionale dell’Assistente Sociale.
In particolare, si denuncia la mancanza della specificazione che sia la figura dell’Assistente Sociale l'unica titolata per la Direzione degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni e per gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna.
Altra grave dimenticanza, che viola i principi normativi che regolamentano l’esercizio della professione dell’Assistente Sociale, riguarda la non previsione tra i requisiti per l’accesso dall’esterno e dall’interno dell’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo Professionale. Inoltre, si evidenzia una confusività nella elencazione dei titoli di studio riguardanti la Professione e la mancanza dei titoli di Laurea triennale, o Diploma di laurea (vecchio ordinamento) in Scienze del Servizio Sociale nonché la Laurea Specia listica in Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali nonché la Laurea Magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali tra i requisiti per l’accesso ad alcuni profili professionali, come, ad esempio, “Funzionario dell’Organizzazione”.
Pertanto, si chiede una immediata ri-considerazione delle ipotesi formulate di cui all’oggetto e, contestualmente, un urgente incontro con le SS.LL.
In attesa di sollecito riscontro, si inviano i più cordiali saluti.
La Presidente
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