L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 25 gennaio 2012

Ordine del giorno 17.1.2012 Consiglio regionale della Lombardia





Il Consiglio regionale della Lombardia

PREMESSO CHE

Il tema della giustizia, della espiazione della pena, della condizione carceraria coinvolge tutte le istituzioni, tra cui la stessa Regione Lombardia, aventi titolo e responsabilità per garantire la funzione rieducatrice della pena, il reinserimento e i diritti e la dignità della persona ristretta dalla libertà;

PRESO ATTO CHE

Le condizioni di sovraffollamento delle carceri, il degrado degli edifici penitenziari, l’emergenza di tipo sanitario, la carenza di personale di polizia carceraria, sociale ed educativo, la scarsità di risorse economiche, in particolare quelle da destinare agli inserimenti lavorativi di cui alla legge Smuraglia sono problematiche presenti in tutte le strutture detentive;

Il fenomeno del sovraffollamento riduce gli standard di accoglienza delle strutture e le attività trattamentali e si ripercuote sulla dignità e qualità della vita delle persone ristrette;

la condizione carceraria è di per sé causa di rischi aggiuntivi per la salute fisica e psichica dei detenuti con un aumento dei casi di affezione per patologie infettive e parassitarie e che tra la popolazione detenuta è alto il numero di tossicodipendenti (circa un terzo dei reclusi in Lombardia), di soggetti sieropositivi e di soggetti sofferenti di patologie psichiatriche;

circa la metà della popolazione detenuta in Lombardia è di nazionalità straniera con una altissima percentuale di immigrati e che tale fenomeno induce problematiche complesse inerenti la gestione e l’integrazione, nonché in molti casi l’accesso alle misure alternative e all’applicazione delle disposizioni relative all’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno, di cui alla legge 26 novembre 2010 n.199;

gli impegni profusi hanno prodotto importanti progetti ed iniziative di accompagnamento e reinserimento dei detenuti;questi interventi oggi vengono consolidati e va garantito la loro continuità;

VISTO

La legge regionale 8/2005 con cui la Regione Lombardia concorre a tutelare la dignità delle persone adulte e minori ristrette negli istituti di pena o ammesse a misure alternative o sottoposte a procedimento penale;

Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) della IX Legislatura;

Il Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2010-2014;

Lo Schema d’intesa tra il Ministero di Giustizia e la Regione Lombardia per l’attuazione del Piano Carceri, di cui alla d.g.r. n.IX/1404 del 9 marzo 2011;

Le linee guida in materia di inclusione sociale a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria: sviluppo della funzione agente di rete, di cui alla d.g.r. 9143 del 9 marzo 2011;

Il Documento strategico annuale 2012, di cui alla d.g.r. n.IX/2034 del 28 luglio 2011;

la Promozione e sviluppo di una rete di servizi ed interventi a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e delle loro famiglie, di cui alla d.g.r. n.IX/2733 del 22 dicembre 2011;

L’ordine del giorno concernente incentivi alle imprese che assumono soggetti detenuti ammessi al lavoro esterno, di cui alla d.c.r. n. 319 del 21 dicembre 2011;

CONSIDERATO CHE

Alla data dell’11 gennaio 2012 le persone detenute negli istituti penitenziari della Regione Lombardia risultano essere

9.242 (di cui 8.671 uomini e 571 donne) a fronte di una capienza regolamentare di 5.398 unità e tollerabile di 8.540;
i detenuti tossicodipendenti sono 2.657;
gli stranieri sono 4.114 ;


nell’anno 2011 si sono verificati 7 suicidi;

il personale di polizia penitenziaria effettivo risulta essere fortemente sotto organico, infatti attualmente in forze risultano 4.189 unità, a fronte di un organico previsto di 5.353, e su di essi oltre i normali compiti di custodia gravano gli onerosi servizi di trasferimenti e traduzioni

RITENUTO CHE

Le criticità sopra descritte sono destinate ad aumentare, nonostante gli sforzi e gli interventi compiuti da Regione Lombardia, nella consapevolezza che tale materia necessita di una forte sinergia tra il Consiglio e la Giunta, le Direzioni Generali, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Regionale e gli Enti territoriali;

IL CONSIGLIO SI IMPEGNA

a costituire, ai sensi dell’articolo 18, comma 3 dello Statuto d’Autonomia della Lombardia, una Commissione Speciale con il compito di definire linee strategiche per l’adozione di un Piano d’azione regionale sulla condizione carceraria;

INVITA LA GIUNTA

ad intervenire nelle sedi istituzionali competenti e presso lo stesso Governo al fine di finanziare nuovi progetti di inserimento lavorativo e di occupabilità anche all’interno del carcere, garantendo la continuità degli sgravi fiscali di cui alla cosiddetta Legge Smuraglia, alle cooperative sociali e alle imprese che assumono detenuti;

a sensibilizzare il Ministero di Giustizia al fine di un aumento delle risorse da destinare alla dotazione dell’attuale Piano carceri in considerazione della presa d’atto di interventi urgenti e non più derogabili di manutenzione straordinaria nei confronti della maggior parte delle strutture detentive lombarde;

ad agevolare e dove possibile finanziare interventi volti a garantire al detenuto ammesso alle misure alternative o in regime di semilibertà domicili idonei per il suo reinserimento nella società;

a sensibilizzare ed agevolare gli enti locali ad adottare nei propri PGT interventi di edilizia convenzionata a favore degli operatori penitenziari, delle forze armate dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza;

a sostenere l’attività del Garante dei diritti dei detenuti presso l’Ufficio del Difensore Civico regionale con un approccio propositivo e di raccordo con i Garanti provinciali e cittadini ove istituiti, nonché di verifica delle condizioni di esecuzione della pena ;

a proseguire la positiva esperienza del progetto “agenti di rete” al fine di dare continuità agli interventi di raccordo tra carcere e territorio, in particolare con gli enti locali e le agenzie del terzo settore;

a rinforzare, anche attraverso nuove modalità organizzative in sinergia con le ASL e le AO, gli interventi di medicina penitenziaria.

a sollecitare la creazione di accordi al livello comunitario che consentano ai detenuti provenienti da Stati dell’Unione Europea a scontare la pena detentiva nel proprio Paese d’origine;

a porre in essere un piano strutturale di edilizia carceraria che consenta di aumentare la capienza delle strutture penitenziarie presenti sul territorio di Regione Lombardia;

a mettere in atto misure che consentano ai detenuti meno pericolosi di svolgere, in determinate condizioni di sicurezza, lavori di pubblica utilità