L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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venerdì 7 dicembre 2007

RISTRETTI ORIZZONTI

Comunicato Stampa CASG
Fissata nuova convocazione presso il Dap per lunedì 17 dicembre ore 11.00 per riprendere la discussione, lasciata sospesa nel settembre scorso, circa il progetto di sperimentazione, che prevede l’utilizzo della Polizia penitenziaria all’interno degli Uffici di esecuzione penale esterna (Uepe).
Riprende, quindi, il confronto dopo un tentativo mal riuscito di far passare il decreto con un colpo di mano, contando sulla distrazione degl’interessati; il DAP, infatti, lo scorso 24 novembre in una comunicazione inviata alle OO.SS. dichiarava: “Il nuovo schema di decreto interministeriale che ha tenuto conto dei contributi offerti dalle Organizzazioni Sindacali in occasione dell’ultimo incontro, tenutosi sul tema, presenta alcune modifiche rispetto al testo precedente, in particolare:….. Tanto premesso, in assenza di osservazioni, da far pervenire comunque entro sette giorni dalla ricezione della presente, si darà avvio al perfezionamento del decreto.
Pur essendo pervenuta questa bozza in un momento molto particolare per le OO.SS. e per tutto il personale del comparto ministeri, ovvero le votazioni per il rinnovo delle RSU, esse non si sono fatte trovare impreparate, tanto da far decorrere inutilmente i sette giorni previsti per le osservazioni nel merito del suddetto decreto e il DAP ha dovuto riconvocarle.
Evidentemente l’Amministrazione Penitenziaria continua a sottovalutare il problema e vuole a tutti i costi procedere con una sperimentazione che così come è, non soddisfa nessuno, né gli operatori attualmente occupati negli UEPE né la Polizia Penitenziaria. Le osservazioni fatte dalle OO.SS. di categoria che rappresentano il corpo della Polizia penitenziaria non sono meno critiche di quelle fatte dagli assistenti sociali e allora, perché insistere? Non sarebbe meglio provare a discutere seriamente di quale politica della pena si vuole perseguire e di quali sono gli strumenti più idonei per realizzarla?
In questa ultima bozza “…è stato esplicitato il concetto di contributo alla sicurezza (anche territoriale), che la sperimentazione vuole offrire….”; ma qualcuno può credere mai che, se esiste un problema di insicurezza nelle città, sia realistico pensare che l’inserimento di nuclei di 6/9 unità di polizia penitenziaria in città come Milano, Roma, Napoli possa di fatto contribuire a combatterla”?


Per il Consiglio Nazionale CASG
Anna Muschitiello