GARANTI DEI DIRITTI DEI DETENUTI
I Garanti dei diritti delle persone limitate nella libertà sulle misure annunciate in materia di “sicurezza”
La strada intrapresa dal Governo per affrontare la cosiddetta “questione sicurezza” non ha uscite. Le misure annunciate comporterebbero la ulteriore criminalizzazione della marginalità sociale e contraccolpi insostenibili per il sistema giudiziario e penitenziario, aumentando il carico dei processi e il numero delle persone incarcerate per custodia cautelare, che, in questo momento, ammonta ad oltre la metà dei detenuti. Al di là delle parole d’ordine semplificatrici, i dati e le ricerche attestano che il carcere si traduce di frequente in un moltiplicatore di criminalità e che, al contrario, punire senza incarcerare riduce in modo consistente i rischi di recidiva.
La certezza della pena non deve tradursi in certezza del carcere, ma in pene modulate sulla gravità dei comportamenti che prevedano il carcere solo come rimedio estremo.
La legalità non si persegue attraverso misure “eccezionali” applicate ai soli comportamenti “ad alto indice di odiosità” attribuiti a lavavetri e graffitari o mettendo sullo stesso piano l’abusivismo
commerciale e il grande traffico di stupefacenti. La legalità non si persegue investendo i sindaci di attribuzioni di dubbia costituzionalità.
La legalità si persegue garantendo la celerità dei processi e il diritto alla difesa in tutte le sue declinazioni, costruendo un sistema organico di pene e misure alternative al carcere e assicurando le risorse necessarie al suo funzionamento.
La legalità si persegue introducendo nella Costituzione una garanzia contro gli interventi d’eccezione e d’occasione in materia penale e processuale del legislatore ordinario. La strada che porta alla legalità ha una serie di passaggi obbligati: in primo luogo, la rapida approvazione della riforma del codice penale e, rispetto alle misure annunciate in materia di sicurezza, a salvaguardia dei principi fondanti della Carta costituzionale, la coniugazione di legalità e solidarietà.
Sottoscrivono i Garanti
• Giorgio Bertazzini - Provincia di Milano
• Carlo Murgia - Comune Nuoro
• Mario Fappani - Comune Brescia
• Franco Corleone - Comune Firenze
• Maria Pia Brunato - Comune Torino
• Desi Bruno - Comune Bologna
• Gianfranco Spadaccia - Comune Roma
• Angiolo Marroni - Regione Lazio
• Giuseppe Tuccio - Comune Reggio Calabria
• Andrea Callaioli - Comune Pisa
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