ANSA
PRODI AI SOTTOSEGRETARI, SERVE SQUADRA COESA
Un incontro di poco meno di un'ora, durante il quale ha chiesto a tutti e cinque i sottosegretari di fare il punto sulle competenze di ciascuno, privilegiando la necessità di accelerare i tempi della giustizia, e sollecitando tutti a lavorare in un gioco di "squadra coesa". Il giorno dopo aver assunto l' interim come ministro della Giustizia dopo le dimissioni di Clemente Mastella, il premier Romano Prodi ha convocato a Palazzo Chigi i sottosegretari del dicastero di Via Arenula: Luigi Scotti (ex presidente del Tribunale di Roma), Luigi Li Gotti (Idv, noto avvocato, ha difeso numerosi 'pentiti' di mafia), Luigi Manconi (Pd), Daniela Melchiorre (in area diniana, sostituto procuratore militare a Torino), Alberto Maritati (Pd). "A tutti noi ha chiesto di lavorare facendo gioco di squadra, e di esser coesi, perché il nostro attuale ministro fa anche altro", ha riferito Maritati. "Spero di restare per breve tempo al ministero della Giustizia", ha esordito Prodi, secondo il racconto dei partecipanti all'incontro. Il premier ha così nuovamente auspicato quanto detto ieri alle Camere, e cioé che Mastella torni a Via Arenula dopo che sarà chiarita la vicenda giudiziaria che lo riguarda. Al ministero della Giustizia, tuttavia - dove Prodi è atteso nel pomeriggio per incontrare i capi dei dipartimenti - i più stretti collaboratori del leader dell'Udeur stanno facendo gli scatoloni e stanno smobilitando. Seppure Mastella non dovesse tornare, come sembra probabile, l'interim di Prodi viene dato non di lungo periodo. Sicuramente - sostengono negli ambienti del dicastero di Via Arenula - toccherà al premier, in qualità di Guardasigilli, prendere la parola, alla presenza del Capo dello Stato, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione, il prossimo 25 gennaio. Poi si vedrà. Nel frattempo, all'interno del "gruppo coeso" dei cinque sottosegretari sembra rafforzata la posizione di Scotti. "Prodi lo ha oggi indicato come 'senior' del gruppo", ha riferito Li Gotti. "Ed è ragionevole e scontato che sia cosi", concorda Manconi, che fa notare: "Non solo Scotti è il più anziano d'età e di esperienza al ministero (dove negli anni Ottanta ha ricoperto l'incarico di capo dell'ufficio legislativo, ndr), ma visto che il rapporto con la magistratura è in questo momento il punto di maggiore sofferenza, l'ex presidente del Tribunale di Roma è sicuramente la persona più adatta" a ricoprire un ruolo di coordinamento del gruppo dei sottosegretari. Incarico, questo, che però - puntualizza Maritati - "non mi risulta sia stato assegnato ufficialmente". Per favorire il gioco di squadra, i sottosegretari si avviano ad intensificare le riunioni con i 'tecnici' del ministero, in primis con il capo di gabinetto del ministero, Stefano Mogini, designato dall'ex ministro Mastella. "Durante la prima riunione - sottolinea Li Gotti - faremo il punto sulla relazione che Prodi ci ha chiesto di stendere sui temi di competenza di ciascun sottosegretario". Informatizzazione dei processi penali e civili, i cui tempi sono proverbialmente lunghi; ufficio per il processo; situazione delle carceri italiane: giustizia minorile; gestione del personale, amministrativo e giudiziario: questi i problemi che, da oggi, Prodi si troverà sul tavolo di ministro della Giustizia
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