L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 15 gennaio 2008

NOTIZIE DAL MONDO

Le misure alternative al carcere- Il Consiglio d’Europa è impegnato a definire una raccomandazione sulle misure di “Probation”
di Floriano Fattizzo (Fonte: Conférence Permanente Euroéenne de la Probation)- http://www.carcereoltre.ilcannocchiale.it/
Il Comité Européen pour les Problèmes Criminels del Consiglio d’Europa (CDPC), ha incaricato il Conseil de Coopération Phénologique(PC-CP) di avviare una ricerca sulle pratiche e i campi di azione dei servizi di Probation nei 47 Stati membri. Lo studio sarà condotto dal PC-CP, presieduto da Sonja Snacken, professore in Criminology all'università di Bruxelles. Il Consiglio di Europa utilizzerà tale ricerca come base per la definizione di una raccomandazione sulla Probation. In Europa, le misure alternative al carcere, riconducibili alla Probation, stanno cambiando ed è forte l’esigenza di uno studio approfondito su tali misure in quanto ogni Servizio di Probation ha una propria cultura e la propria storia alle spalle. In Europa centrale ed Orientale, paesi senza una tradizione di Probation, stanno sviluppando le sanzioni di Comunità e stanno istituendo i servizi nazionali di Probation. in Europa occidentale, i paesi con una lunga tradizione di Probation, sembrano testimoniare sviluppi differenti. Sonja Snacken evidenzia come in alcuni paesi si continui a sottolineare l'importanza dei programmi che si concentrare sul reinserimento del reo nella Comunità, mentre in altri si enfatizzi il controllo del condannato attraverso programmi rivolti alla sua condotta, alla riduzione della recidiva.

In molti paesi, tuttavia, il lavoro dei servizi di Probation si è esteso a tutti i livelli dei sistemi di giustizia penale e di esecuzione delle sanzioni e misure di comunità. Inoltre in alcuni paesi tali servizi prendono in carico sia chi ha commesso il reato e sia la vittima. Essendo il Consiglio d’Europa un'organizzazione intergovernativa, le relative raccomandazioni possono soltanto avere effetto quando queste sono firmate dagli Stati membri e quando sono praticamente applicabili in tutti gli Stati membri. Di conseguenza, il Consiglio d’ Europa in primo luogo ha bisogno di un’attenta panoramica sui diversi sistemi di Probation esistenti in Europa.

Gli esperti del CDPC inizieranno tale studio nel 2008. Successivamente gli esperti del PC-CP e del CDPC lavoreranno a stretto contatto al fine di formulare le raccomandazioni. Durante il processo di elaborazione del testo finale saranno regolarmente informati tutti i 47 Stati membri del CDPC sul progresso dei lavori i n modo da poter eventualmente riportare delle loro osservazioni. Le raccomandazioni saranno presentate, si spera entro la fine del 2009, al Consiglio dei Ministri. Il CDCP ha individuato specifici settori di attenzione che la ricerca dovrà affrontare. Questi variano per speciali gruppi di criminali come i condannati per reati a sfondo sessuale, reati violenti, recidivi, stranieri, ecc. .Inoltre verranno affrontati altri aspetti come il segreto professionale, la selezione e la formazione del personale coinvolto nei servizi di Probation. In molti aspetti, l’elaborazione delle raccomandazioni cercherà di raggiungere un punto di equilibrio, in quanto i sistemi di Probation in Europa sono diversi gli uni dagli altri.
Secondo Sonja Snacken, che ritiene possibile l’entrata in vigore delle raccomandazioni nel 2010 , per formulare delle raccomandazioni che potranno essere sottoscritte da tutti i paesi membri, sarà necessario prendere in considerazione tutti i vari sistemi di probation. Tutti gli stati membri concordano nel considerare le raccomandazioni espressione del consenso di come le cose dovrebbero essere. In pratica, tribunali internazionali come la Corte europea per i diritti umani, sempre più spesso si riferiscono alle raccomandazioni del Consiglio d’Europa. Quindi- sempre secondo Sonja Snacken , le raccomandazioni esercitano un forte valore morale. Ci sono esperienze nazionali, come in Belgio, dove un Tribunale ha basato la sua sentenza, almeno in parte, sulle raccomandazioni del Consiglio d’Europa. Attraverso tale giurisprudenza, le raccomandazioni stanno assumendo anche un valore giuridico.
Articolo pubblicato su www.radioradicale.it