L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

venerdì 11 gennaio 2008

E-POLIS

Il "braccialetto elettronico" fu introdotto nel 2000...
11 gennaio 2007
Il provvedimento era stato varato dal governo D’Alema all’interno del Piano Sicurezza 2000 del ministro agli Interni, Enzo Bianco. L’electroning monitoring, come viene chiamato negli altri paesi, verrà sperimentato per la seconda volta a Milano la settimana prossima.
Il bracciale elettronico era stato adottato per controllare indagati o imputati agli arresti domiciliari e per ridurre il numero degli agenti destinati al controllo dei detenuti fuori dal carcere. "È con grande soddisfazione che apprezziamo che le numerose sollecitazioni del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe per adottarlo nuovamente hanno avuto esito positivo" commenta Donato Capece, segretario generale del Sappe.
"E per noi questo vuol dire iniziare ad aprire una riflessione, più volte invocata, per una nuova politica della pena, necessaria e indifferibile, che preveda un ripensamento organico del carcere e dell’Istituzione penitenziaria - aggiunge il segretario - prevedendo proprio un maggiore ricorso alla misure alternative alla detenzione e l’adozione di procedure di controllo mediante strumenti elettronici o altri dispositivi tecnici, come il braccialetto elettronico".
Negli altri Stati è usato da tempo. Negli Stati Uniti è in uso da oltre un decennio, ne sono stati portatori Mike Tyson, il finanziere Adnan Kashoggi e il cosiddetto "dottor morte" Kevorkian fautore estremo dell’eutanasia. In Gran Bretagna dal 28 gennaio 1999 ne fruiscono i detenuti maggiorenni con condanne inferiore a 4 anni che vengono rilasciati con due mesi di anticipo, ma con l’obbligo di portare la cavigliera elettronica, simile come forma e dimensioni ad un orologio subacqueo.
In Francia è sperimentato dal 1997, il parlamento francese ha dato il via libera nel febbraio 2000, come alternativa alla detenzione preventiva ovvero custodia cautelare. In Italia il test della misura di controllo aveva avuto, però, una partenza a singhiozzo. Convenzione con il ministero all’Interno sospese, servizi non attribuiti dalle società che li fornivano, etc.
Ma per Capece questa potrebbe, invece, essere la soluzione più efficace "per deflazionare le carceri italiane, oggi tornate a livelli di sovraffollamento allarmanti terminata "l’onda lunga" dell’indulto. Per altro affidare il controllo delle misure alternative alla detenzione alla polizia penitenziaria, accelerandone quindi l’inserimento negli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna, vuole dire andare a svolgere le stesse funzioni di controllo oggi demandate a polizia di stato e carabinieri, che in questo modo possono essere restituiti ai loro compiti istituzionali, in particolare il controllo del territorio, la prevenzione e la repressione dei reati, a tutto vantaggio dell’intera popolazione. L’utilizzo di queste tecnologie eviterà di rendere evanescente la verifica del rispetto delle prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria".