ANSA
Ferrara (Dap)- a norma solo il 16% dei posti-cella
11 gennaio 2008
Solo il 16% dei posti a disposizione dei detenuti delle carceri italiane è conforme al regolamento penitenziario del 2000. Lo ha detto Ettore Ferrara, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria intervenendo nel programma Radio Anch’io. Ferrara ha spiegato che i detenuti hanno a disposizione pochissime celle singole, mentre in molti casi vivono in celle che ospitano da tre a cinque detenuti.
"Senza indulto oggi il sistema sarebbe esploso", ha osservato riferendosi al fatto che quando il provvedimento fu adottato, nelle carceri c’erano 62 mila detenuti mentre oggi la quota si aggira intorno ai 49 mila. Secondo Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, "la situazione è parzialmente migliorata anche grazie al contestato indulto ma il problema non è la mancanza di celle singole ma il fatto che in alcuni istituti in inverno manchi l’acqua calda". Secondo Gonnella non servono nuove carceri né l’assunzione di nuovi agenti penitenziari: "quello che manca sono gli educatori, trecento in tutta Italia, il che fa diventare un mito il principio della rieducazione del detenuto"
11 gennaio 2008
Solo il 16% dei posti a disposizione dei detenuti delle carceri italiane è conforme al regolamento penitenziario del 2000. Lo ha detto Ettore Ferrara, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria intervenendo nel programma Radio Anch’io. Ferrara ha spiegato che i detenuti hanno a disposizione pochissime celle singole, mentre in molti casi vivono in celle che ospitano da tre a cinque detenuti.
"Senza indulto oggi il sistema sarebbe esploso", ha osservato riferendosi al fatto che quando il provvedimento fu adottato, nelle carceri c’erano 62 mila detenuti mentre oggi la quota si aggira intorno ai 49 mila. Secondo Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, "la situazione è parzialmente migliorata anche grazie al contestato indulto ma il problema non è la mancanza di celle singole ma il fatto che in alcuni istituti in inverno manchi l’acqua calda". Secondo Gonnella non servono nuove carceri né l’assunzione di nuovi agenti penitenziari: "quello che manca sono gli educatori, trecento in tutta Italia, il che fa diventare un mito il principio della rieducazione del detenuto"
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