Il TEMPO
Osapp; 80 milioni? basteranno per mezzo carcere
12 gennaio 2007
"Con quei soldi si può costruire al massimo mezzo carcere! E gli annunci di Mastella sembrano più un modo per mettere le mani avanti, perché la situazione tra sei mesi diventerà esplosiva". Non ha dubbi sull’inutilità dei provvedimenti annunciati da Mastella, il presidente dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), Leo Beneduci.
"Dall’indulto in poi - aggiunge - non è stato fatto nulla, anzi le carceri erano più organizzate prima perché non erano preparate al rientro di mille detenuti al mese". I milioni previsti nella Finanziaria per ampliare le strutture esistenti, quindi, sono del tutto insufficienti. Cosa servirebbe allora? "Servono misure di carattere normativo - spiega Beneduci - occorre agire sui meccanismi che fanno entrare la gente in carcere.
E poi riformare l’amministrazione: se c’è il 70% di recidivi vuol dire che il sistema non funziona, che non serve a recuperare i detenuti. Un capitolo a parte, invece, rappresenta la riforma del corpo di polizia penitenziaria che oramai si ritrova a svolgere attività che vanno dall’ufficio a compiti sanitari. L’organico è stato tarato nel ‘92 quando i detenuti erano 34 mila. E ora è del tutto insufficiente".
12 gennaio 2007
"Con quei soldi si può costruire al massimo mezzo carcere! E gli annunci di Mastella sembrano più un modo per mettere le mani avanti, perché la situazione tra sei mesi diventerà esplosiva". Non ha dubbi sull’inutilità dei provvedimenti annunciati da Mastella, il presidente dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), Leo Beneduci.
"Dall’indulto in poi - aggiunge - non è stato fatto nulla, anzi le carceri erano più organizzate prima perché non erano preparate al rientro di mille detenuti al mese". I milioni previsti nella Finanziaria per ampliare le strutture esistenti, quindi, sono del tutto insufficienti. Cosa servirebbe allora? "Servono misure di carattere normativo - spiega Beneduci - occorre agire sui meccanismi che fanno entrare la gente in carcere.
E poi riformare l’amministrazione: se c’è il 70% di recidivi vuol dire che il sistema non funziona, che non serve a recuperare i detenuti. Un capitolo a parte, invece, rappresenta la riforma del corpo di polizia penitenziaria che oramai si ritrova a svolgere attività che vanno dall’ufficio a compiti sanitari. L’organico è stato tarato nel ‘92 quando i detenuti erano 34 mila. E ora è del tutto insufficiente".
<< Home page