L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 23 gennaio 2008

APCOM

Spadaccia; le misure alternative meglio del carcere

23 gennaio 2008
In Italia le pene alternative al carcere sono in media un terzo di quelle a cui si fa ricorso negli altri paesi europei, dove quasi ovunque superano nettamente le pene detentive "mentre da noi il rapporto fra le une e le altre è rovesciato". Lo denuncia il senatore Gianfranco Spadaccia, garante dei detenuti del Comune di Roma, che con una nota, partecipa all’inaugurazione dell’anno giudiziario fatta dall’Unione camere penali italiane.
"Da anni ormai le statistiche confermano che la recidività di coloro che tornano alla libertà dopo aver scontato una parte della pena in misura alternativa è di almeno tre volte inferiore alla recidività di coloro che escono direttamente dal carcere - continua Spadaccia - Tutti riconoscono che l’affidamento in comunità, l’affidamento ai servizi sociali, il lavoro esterno, la semilibertà, la libertà condizionale consentono alle persone sottoposte a pene di ricostituire un tessuto di rapporti sociali e di relazioni affettive oltre alla possibilità di trovare occasioni di lavoro".
"Non si contesta qui la giusta esigenza di far comprendere a chi ne beneficia che la misura alternativa è una mutazione e non una fuoriuscita dalla pena, è un cammino verso la libertà e non una anticipazione della libertà. Ma non si comprende perché si debba arrivare a volte, come è accaduto recentemente, a far morire in carcere un malato terminale, le cui condizioni erano state dichiarate incompatibili con la detenzione".