L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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sabato 26 gennaio 2008

Social news

Gennaio 2008

Gli operatori delle strutture penitenziarie. Non carcerieri ma personale specializzato

L’Istituto Superiore di Studi Penitenziari è la scuola nazionale per la formazione, l’aggiornamento e la specializzazione dei dirigenti amministrativi e tecnici dell’Amministrazione penitenziaria, dei ruoli direttivi e dirigenziali del Corpo di Polizia Penitenziaria, dei funzionari di area

La delinquenza è una piaga che da sempre caratterizza la nostra società, ma che oggi, in particolare, è in preoccupante aumento. La diffusione di comportamenti antisociali è sempre più percepita da parte dei cittadini come un’emergenza che determina un forte stato di insicurezza. Nel corso degli anni sono stati molti gli studi che si sono posti l’obiettivo di ricercare le cause di tale disagio, diffuso soprattutto tra i giovani e gli adolescenti. La mancanza di valori e di punti di riferimento, le disfunzioni dell’ambito domestico, il rifiuto delle regole della vita collettiva, la disoccupazione, l’emarginazione portano a conflitti familiari o, nel peggiore delle ipotesi, a condotte devianti o più propriamente delinquenziali. La famiglia, in primis, la scuola e le istituzioni in generale hanno l’importante compito di educare alla legalità, ma prima di tutto di educare. Le forze preposte a tale compito presenti sul territorio devono combattere la resistenza all’educazione, eliminando le cause di tali comportamenti e non agendo solo a posteriori. è necessario esaminare e valutare ogni iniziativa utile ad eliminare sul nascere gli eventuali focolai di criminalità. Attraverso un’efficace azione di cooperazione, in particolare tra le forze di polizia, si possono, quindi, realizzare concreti interventi di controllo e monitoraggio del territorio, con l’obiettivo ultimo di attenuare la percezione del rischio da parte dei cittadini. Il sistema carcere è una realtà complessa, di non semplice gestione, affidataria di una delicata missione. Gli operatori che, quotidianamente, si trovano ad operare all’interno delle strutture penitenziarie sono chiamati a svolgere delicati compiti istituzionali, caratterizzati da una notevole implicazione sociale. Una formazione iniziale specifica, unitamente ad aggiornamenti mirati in itinere, rappresentano lo strumento principale per adeguare le competenze e garantire, al meglio, la risoluzione delle criticità in ambito penitenziario.

L’Istituto Superiore di Studi Penitenziari è la Scuola Nazionale per la formazione, l’aggiornamento e la specializzazione dei dirigenti amministrativi e tecnici dell’Amministrazione Penitenziaria, dei ruoli direttivi e dirigenziali del Corpo di Polizia Penitenziaria, dei funzionari di area C. Fulcro dei compiti istituzionali dell’ISSP è, quindi, la funzione formativa alla quale sono strettamente correlate altre attività, quali lo sviluppo di modelli di organizzazione del trattamento penitenziario dei detenuti e degli internati, la valorizzazione delle migliori esperienze nel settore penitenziario e l’approfondimento della cultura giuridica penitenziaria, la ricerca e lo studio sulle problematiche penitenziarie. Importante, infine, il ruolo svolto da questo Istituto, anche a livello europeo, nel settore della ricerca, in collaborazione con le Università e con le agenzie di formazione specializzate, sia nell’ambito del trattamento penitenziario che nello sviluppo di modelli organizzativi e di gestione coerenti con il processo di innovazione della Pubblica Amministrazione. Nell’ambito delle competenze dell’ISSP rientra, inoltre, la gestione di progetti- obiettivo con finanziamenti del Fondo Nazionale per la lotta alla droga. In questo quadro e con riferimento alla formazione in azioni di ricerca-intervento, si colloca il “Progetto Stranieri e droghe”, promosso dalle diverse Direzioni Generali del DAP e coordinato dalla scrivente. Tale iniziativa si può ritenere significativa per la particolare attenzione dedicata ad un argomento di grande attualità e che riflette il contesto nel quale la maggior parte degli operatori penitenziari quotidianamente operano. La prima fase del progetto è stata caratterizzata da una attività di ricerca svolta con metodo scientifico, in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova, volta a rilevare i numerosi aspetti connessi alla gestione dei soggetti stranieri detenuti. Il contesto di indagine, oltre al territorio italiano, ha coinvolto anche il territorio europeo, muovendo l’analisi in Inghilterra e Galles, Francia, Germania e Belgio, quindi in Paesi caratterizzati per una forte tradizione di immigrazione. Successivamente è stato realizzato, presso questo Istituto, un periodo di formazione ad hoc che ha previsto anche un supporto di consulenza per la elaborazione e l’implementazione dei progetti locali a favore di detenuti stranieri da realizzare, con finanziamenti a carico del progetto, in 9 istituti penitenziari e in 1 Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna. La diffusione dei risultati è stata ottenuta con la pubblicazione del Volume Stranieri e droghe, Armando Ed., Roma, 2007, corredato da un CD-ROM contenente tutti i dati della ricerca.

Un progetto di rilievo riguarda sicuramente la realizzazione del piano esecutivo d’azione PEA 21/06- “Managerialità della dirigenza penitenziaria”, completato con successo nel corso del 2007. La emanazione della Legge 27 luglio 2005, n. 154 (c.d. Legge Meduri) e la successiva produzione normativa che ne è derivata hanno definito il ruolo e gli ambiti della formazione e dell’aggiornamento professionale dei dirigenti. In questo contesto normativo è stata, quindi, inserita la predisposizione del PEA “Managerialità del dirigente penitenziario” con l’obiettivo principale della valorizzazione e dello sviluppo professionale attraverso l’azione della formazione e l’aggiornamento dei dirigenti che operano all’interno dell’istituto penitenziario. L’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, in attuazione del PEA, ha operato una ricerca-intervento al fine di individuare le linee guida per la formazione dei dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria e nello stesso tempo per definire i programmi per i primi interventi formativi che saranno realizzati nell’anno in corso. è stata, quindi, possibile la definizione della identità del dirigente penitenziario e del quadro di competenze necessarie per l’esercizio della funzione dirigenziale, alla luce delle nuove esigenze organizzative determinate anche dal mutato quadro normativo di riferimento. La realizzazione di questo progetto ha coinvolto tutti i dirigenti dell’Amministrazione attraverso la somministrazione di un questionario, i cui risultati sono stati analizzati mediante la realizzazione di Focus Group ai quali hanno partecipato rappresentanze territoriali del suddetto personale.

Luigia Mariotti Culla
direttore dell'issp
(istituto superiorie degli studi penitenziari