LETTERA APERTA DEL COORDINAMENTO ASSISTENTI SOCIALI GIUSTIZIA
Alle OO. SS.
Loro sedi
Al Consiglio dell’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali
Roma
Il Coordinamento non rinuncia a porre l’attenzione sui temi della giustizia e dell’esecuzione delle pene, anche in un periodo come l’attuale , in cui questi temi sembrano messi in secondo piano, anzi non risultano essere affatto al centro della campagna elettorale in corso.
Dobbiamo purtroppo prendere atto che:
– Non sarà possibile arrivare a riformare in tempi accettabili il sistema giustizia in generale e sanzionatorio in particolare;.
– E’ sotto gli occhi di tutti l’impatto che stanno avendo e ancora di più avranno nel prossimo futuro sul sistema carcerario leggi quali: “Bossi – Fini”, “ex Cirielli” e “Fini – Giovanardi”;
– Il periodo intercorso dall’indulto ad oggi non è assolutamente stato utilizzato per migliorare il sistema organizzativo.
In sintesi si può dire che la situazione della giustizia in Italia che avrebbe la necessità di essere affrontata con provvedimenti urgenti e tempestivi è invece scomparsa dall’agenda della politica, in una campagna elettorale tutta centrata sulla “sicurezza”, sull’inasprimento delle pene e sulla necessità di costruire nuove carceri.
Riteniamo che, finita la campagna elettorale, chiunque si troverà a governare dovrà necessariamente sciogliere i nodi rimasti irrisolti sia dal punto di vista legislativo, ma anche dal non meno importante punto di vista organizzativo e gestionale, compresi gli aspetti contrattuali e professionali degli operatori.
Considerato che:
– le risorse…si sono ulteriormente ridotte.
– in due anni non si è riusciti a concludere la fase riorganizzativa del DAP con la definizione delle funzioni dirigenziali e quindi tutto il sistema vive ancora oggi nella più completa incertezza.
– l'esistenza di ben quattro diversi riferimenti contrattuali per il personale,
infatti: oltre alla Polizia Penitenziaria che ha sempre avuto un contratto di lavoro di natura pubblica con la cosiddetta legge Meduri e il conseguente decreto D.L. n. 63 del 15.02.2006 anche per la dirigenza penitenziaria è prevista la ricollocazione nell’alveo del rapporto di lavoro di diritto pubblico. Recentemente sono stati inoltre nominati dirigenti con contratto privatistico, riferiti ai profili di educatore, mentre la maggioranza del personale educativo e di servizio sociale rimane inquadrato nel Comparto Ministeri. Per non parlare del personale sanitario, infermieristico ed esperti in psicologia che stanno per transitare al servizio sanitario nazionale.
Appare superfluo considerare che il governo di questa diversità è oltremodo complessa oltre che disfunzionale al buon andamento dell’Organizzazione. Assistiamo, inoltre, ad un sistema del tutto sperequato con la presenza di attribuzioni e competenze uniche sotto il profilo normativo dei vari uffici e contemporaneamente con un diverso inquadramento contrattuale di chi vi opera.
Situazione questa particolarmente rilevante nell’esecuzione penale esterna, alla quale siamo direttamente interessati, ad esempio ben 21 assistenti sociali ricoprono, senza alcun riconoscimento economico (che giustifichi il rischio e le responsabilità ricoperte, del tutto simili a quelle dei colleghi che occupano sedi dirigenziali), gli incarichi di direttore reggente degli UEPE.
Sono quindi doverose alcune domande:
· non sarebbe opportuno che per gli assistenti sociali che ricoprono l'incarico di direttore reggente negli UEPE siano anche previsti adeguati trattamenti economici ?
· non sarebbe opportuno prevedere anche per gli assistenti sociali possibilità di carriera?
· gli incarichi di Capo Area, responsabili di Sede di Servizio, di referenti/coordinatori di zona…non dovrebbero avere anche un riconoscimento economico?
Quello che emerge in realtà è:
· una netta frattura a livello contrattuale tra gli operatori dei servizi e chi li dirige;
· la necessità di individuare risposte adeguate a quanto sopra esposto all’interno del contratto integrativo di Ministero;
· la necessità di prevedere l'accesso alla funzione dirigenziale anche da parte degli operatori che acquisiscono professionalità ed esperienza all’interno degli uffici.
· La necessità di salvaguardare la specificità di servizio sociale per le direzioni degli uffici di esecuzione penale esterna a livello locale, regionale e dipartimentale.
Questi temi saranno occasione di dibattito all’interno dell’assemblea annuale del Coordinamento.
L'ordine del giorno della mattinata riguarderà i seguenti punti:
stato del settore giustizia e del sistema penale alla luce del quadro politico emerso dalla competizione elettorale - le valutazioni del Coordinamento;
quali prospettive per il servizio sociale della giustizia a seguito delle modifiche organizzative avviate dal precedente governo e rimaste incompiute;
quali le iniziative sindacali e professionali da attivare per dare visibilità e salvaguardare la specificità del servizio sociale nel settore penitenziario anche in vista della contrattazione integrativa di Ministero?
Saremo pertanto lieti averVi presenti alla assemblea CASG il 19 aprile 2008 - ore 9.30 / 13.00 - presso la Città dell’altra economia in Largo Dino Frisullo, snc (ex Via di Monte Testaccio), all'interno del Campo Boario nell'ex Mattatoio.
Per il Consiglio Nazionale
Coordinamento Assistenti Sociali Giustizia (CASG)
Anna Muschitiello – segretaria nazionale
Al Consiglio dell’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali
Roma
Il Coordinamento non rinuncia a porre l’attenzione sui temi della giustizia e dell’esecuzione delle pene, anche in un periodo come l’attuale , in cui questi temi sembrano messi in secondo piano, anzi non risultano essere affatto al centro della campagna elettorale in corso.
Dobbiamo purtroppo prendere atto che:
– Non sarà possibile arrivare a riformare in tempi accettabili il sistema giustizia in generale e sanzionatorio in particolare;.
– E’ sotto gli occhi di tutti l’impatto che stanno avendo e ancora di più avranno nel prossimo futuro sul sistema carcerario leggi quali: “Bossi – Fini”, “ex Cirielli” e “Fini – Giovanardi”;
– Il periodo intercorso dall’indulto ad oggi non è assolutamente stato utilizzato per migliorare il sistema organizzativo.
In sintesi si può dire che la situazione della giustizia in Italia che avrebbe la necessità di essere affrontata con provvedimenti urgenti e tempestivi è invece scomparsa dall’agenda della politica, in una campagna elettorale tutta centrata sulla “sicurezza”, sull’inasprimento delle pene e sulla necessità di costruire nuove carceri.
Riteniamo che, finita la campagna elettorale, chiunque si troverà a governare dovrà necessariamente sciogliere i nodi rimasti irrisolti sia dal punto di vista legislativo, ma anche dal non meno importante punto di vista organizzativo e gestionale, compresi gli aspetti contrattuali e professionali degli operatori.
Considerato che:
– le risorse…si sono ulteriormente ridotte.
– in due anni non si è riusciti a concludere la fase riorganizzativa del DAP con la definizione delle funzioni dirigenziali e quindi tutto il sistema vive ancora oggi nella più completa incertezza.
– l'esistenza di ben quattro diversi riferimenti contrattuali per il personale,
infatti: oltre alla Polizia Penitenziaria che ha sempre avuto un contratto di lavoro di natura pubblica con la cosiddetta legge Meduri e il conseguente decreto D.L. n. 63 del 15.02.2006 anche per la dirigenza penitenziaria è prevista la ricollocazione nell’alveo del rapporto di lavoro di diritto pubblico. Recentemente sono stati inoltre nominati dirigenti con contratto privatistico, riferiti ai profili di educatore, mentre la maggioranza del personale educativo e di servizio sociale rimane inquadrato nel Comparto Ministeri. Per non parlare del personale sanitario, infermieristico ed esperti in psicologia che stanno per transitare al servizio sanitario nazionale.
Appare superfluo considerare che il governo di questa diversità è oltremodo complessa oltre che disfunzionale al buon andamento dell’Organizzazione. Assistiamo, inoltre, ad un sistema del tutto sperequato con la presenza di attribuzioni e competenze uniche sotto il profilo normativo dei vari uffici e contemporaneamente con un diverso inquadramento contrattuale di chi vi opera.
Situazione questa particolarmente rilevante nell’esecuzione penale esterna, alla quale siamo direttamente interessati, ad esempio ben 21 assistenti sociali ricoprono, senza alcun riconoscimento economico (che giustifichi il rischio e le responsabilità ricoperte, del tutto simili a quelle dei colleghi che occupano sedi dirigenziali), gli incarichi di direttore reggente degli UEPE.
Sono quindi doverose alcune domande:
· non sarebbe opportuno che per gli assistenti sociali che ricoprono l'incarico di direttore reggente negli UEPE siano anche previsti adeguati trattamenti economici ?
· non sarebbe opportuno prevedere anche per gli assistenti sociali possibilità di carriera?
· gli incarichi di Capo Area, responsabili di Sede di Servizio, di referenti/coordinatori di zona…non dovrebbero avere anche un riconoscimento economico?
Quello che emerge in realtà è:
· una netta frattura a livello contrattuale tra gli operatori dei servizi e chi li dirige;
· la necessità di individuare risposte adeguate a quanto sopra esposto all’interno del contratto integrativo di Ministero;
· la necessità di prevedere l'accesso alla funzione dirigenziale anche da parte degli operatori che acquisiscono professionalità ed esperienza all’interno degli uffici.
· La necessità di salvaguardare la specificità di servizio sociale per le direzioni degli uffici di esecuzione penale esterna a livello locale, regionale e dipartimentale.
Questi temi saranno occasione di dibattito all’interno dell’assemblea annuale del Coordinamento.
L'ordine del giorno della mattinata riguarderà i seguenti punti:
stato del settore giustizia e del sistema penale alla luce del quadro politico emerso dalla competizione elettorale - le valutazioni del Coordinamento;
quali prospettive per il servizio sociale della giustizia a seguito delle modifiche organizzative avviate dal precedente governo e rimaste incompiute;
quali le iniziative sindacali e professionali da attivare per dare visibilità e salvaguardare la specificità del servizio sociale nel settore penitenziario anche in vista della contrattazione integrativa di Ministero?
Saremo pertanto lieti averVi presenti alla assemblea CASG il 19 aprile 2008 - ore 9.30 / 13.00 - presso la Città dell’altra economia in Largo Dino Frisullo, snc (ex Via di Monte Testaccio), all'interno del Campo Boario nell'ex Mattatoio.
Per il Consiglio Nazionale
Coordinamento Assistenti Sociali Giustizia (CASG)
Anna Muschitiello – segretaria nazionale
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