Carcere/Giustizia:L’Onorevole Berselli così vuole inchiavardare le carceri
di Vittorio Cristelli
Il Trentino, 30 giugno 2008
L'oN. Berselli (An) prova ad inchiavardare le carceri. Nella sua posizione di Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Berselli ha presentato un disegno di legge che rende molto più difficile l’uscita dal carcere anche ai meritevoli. Esiste una legge, detta Gozzini, che è stata scritta in applicazione dell’art. 27 della costituzione: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d’umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". La legge Gozzini prevede benefici e sconti di pena per i detenuti che dimostrino di essere pentiti dei reati commessi e seguono corsi di reinserimento progressivo nella società, alla fine dei quali tornano liberi non costituendo un pericolo per la stessa. È un sistema articolato di pene alternative al carcere, come la semilibertà, l’affidamento ai servizi sociali, gli arresti domiciliari. Uno dei "titoli" è pure il raggiungimento dei 70 anni d’età. Il disegno di legge di Berselli, ripercorre con acribia, appunto da cerbero, tutte queste tappe per renderle indistintamente più aspre e il percorso risulta così più accidentato e dilatato nel tempo.
La Gozzini prevede che la semilibertà, regime in cui i detenuti possono uscire dal carcere di giorno per rientrarvi la notte, possa essere concessa quando il condannato ha espiato metà della pena. Per Berselli deve averne scontato almeno due terzi. L’affidamento ai servizi sociali attualmente è possibile negli ultimi tre anni dell’iter carcerario. Berselli lo limita all’ultimo anno.
La legge Gozzini contempla la riduzione di pena di 45 giorni per ogni sei mesi di provata buona condotta e, quindi, una liberazione anticipata. Berselli cancella di brutto questo beneficio. La concessione degli arresti domiciliari in alternativa al carcere attualmente è possibile già a 4 anni dal fine pena. Berselli la limita agli ultimi 2 ani. Per gli ergastolani è prevista la possibilità di concedere la semilibertà dopo 20 anni di detenzione. Berselli esclude questa possibilità.
E infine, la Gozzini prevede che il detenuto possa uscire dal carcere solo a 75 anni per "il lieto allungarsi della vita umana". Eh già, se l’innalzamento della media della vita giustifica l’innalzamento dell’ètà pensionabile, vuoi che non giustifichi il prolungamento della permanenza in carcere per chi è di professione delinquente!
È il marchio, che gli stessi ex detenuti avvertono su di sé e che rende loro difficile un ritorno in società e il reinserimento nel mondo del lavoro. Quest’accuratezza pignola, contabile con la quale il nuovo disegno di legge prende in esame uno ad uno ogni beneficio e ogni alternativa al carcere, mi ha fatto venire in mente l’amministratore astuto del Vangelo, che, sapendo che sarà licenziato, chiama uno ad uno i debitori. A chi doveva 100 barili d’olio, dice: siediti e scrivi 50. A chi doveva 100 sacchi di grano dice: siedi e scrivi 80.
E così si fece un bel gruppetto di amici. Il ricordo però è per contrasto, perché nel caso del disegno di legge si tratta di un innalzamento del debito. Per avere il consenso di chi teorizza la tolleranza zero. Un inasprimento su tutta la linea che aumenterà la disperazione nelle carceri e fa prevedere pericolose sommosse.
Ma a reagire sono anche gli 8 mila operatori carcerari e la stessa polizia penitenziaria, perché se il dispositivo Berselli diventa legge, manda all’aria anni e anni di paziente lavoro e di progetti che, in sintonia e applicazione della Costituzione, tendono a restituire alla società soggetti recuperati e non più pericolosi. Per non parlare di un vasto mondo di volontariato che si prende cura dei detenuti ma anche delle loro famiglie, tenendo desta e alimentando la speranza. Uno dei cardini di questa progettualità di recupero e di redenzione è sì portare, quando la legge lo consente, i detenuti nella società, ma anche portare la società dentro il carcere con il lavoro, lo sport, l’attività artistica e teatrale. Ci sono esempi di piena riuscita ed emblematici in tante carceri italiane. Nell’ottica cristiana ricordo solo che Gesù Cristo, tra le tante identificazioni con le miserie umane ha pure detto: "Ero in carcere e siete venuti (o non siete venuti) a visitarmi". Il disegno di legge Berselli invece è nell’ottica del "chiudere in cella e buttar via le chiavi".
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