Il Coordinamento Nazionale Penitenziario Fp Cgil Ministeri aderisce all'Appello in difesa della Legge Gozzini
Il coordinamento nazionale dei lavoratori penitenziari C. Ministeri Fp Cgil aderisce all’appello in difesa della legge Gozzini, che ha significato per il Paese una svolta di civiltà e una importante tappa nella realizzazione della finalità rieducativa della pena prevista dalla Costituzione. Ha ridato dignità e possibilità di un futuro ai detenuti, rendendoli partecipi e responsabili del loro percorso di recupero, ha significato maggiore sicurezza sia all’interno che all’esterno del carcere.
Gli operatori penitenziari che quotidianamente si confrontano con le carenti condizioni igienico - strutturali degli Istituti, con il crescente sovraffollamento, con un clima carcerario sempre più difficile, sono ben consapevoli del pericolo rappresentato da disinvolti interventi legislativi che mirano a restringere l’ambito delle prospettive alternative al carcere e ledono il diritto alla speranza.
Va contrastato ogni tentativo di svuotamento di una legge che ha dato maggiore governabilità agli istituti, ha concretamente agito sulla riduzione della recidiva ed è stata caratterizzata da un alto comprovato numero di successi, al di là del risalto mediatico riservato ad alcuni episodi di cronaca nera.
La Legge Gozzini ha operato nel senso di quella sicurezza sociale che ora si sta strumentalmente evocando per una deriva securitaria che riporta indietro il sistema dell’esecuzione penale, accentua il percorso di marginalizzazione dei detenuti, mortifica e disconosce anche il lavoro qualificato e difficile finora svolto dai lavoratori del settore. Non di pericolose demagogie si ha bisogno in questo momento, ma di serie politiche penitenziarie, di maggiori risorse per il carcere, di riforme del sistema sanzionatorio, di interventi legislativi di più alto profilo e degni di un Paese civile.
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