L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

mercoledì 16 luglio 2008

Giustizia/Carcere: i detenuti sono 12.000 in più dei posti disponibili

Dire, 16 luglio 2008

Rapporto dell’associazione Antigone. I detenuti sono in tutto 54.605, i posti letto regolamentari sono 42.890. Il 31 dicembre del 2007 i detenuti erano 48.693. In sei mesi sono cresciuti di poco meno di 6 mila unità.

È di nuovo emergenza sovraffollamento nelle carceri italiane. L"effetto indulto sembra ormai molto lontano e le cifre assolute dei detenuti stanno tornando ai picchi che si erano registrati prima dell’applicazione del provvedimento di clemenza. In alcuni carceri italiani il tetto è stato comunque ampiamente superato e in tutti gli istituti ormai ci sono più detenuti che posti letto. È questo in sintesi il nocciolo del quinto Rapporto sulle carceri curato dall’associazione Antigone e presentato questa mattina a Roma nella sede della Fondazione Basso. Complessivamente, si legge nel Rapporto, i detenuti sono oggi 54.605. I posti letto regolamentari sono 42.890. Vi sono 11.715 persone in più rispetto ai posti letto disponibili.

Il 31 dicembre del 2007 i detenuti erano 48.693. In sei mesi sono cresciuti di poco meno di 6 mila unità. Mille detenuti in più al mese. Erano 39.005 il 31 dicembre del 2006. Per tutto il 2007 il tasso di crescita mensile è stato di 807 detenuti. Il 31 dicembre del 2005, ossia sette mesi prima dell’approvazione dell’indulto, la popolazione detenuta ammontava a 59.523 unità. Ora siamo ormai vicini ai 55 mila. Manca pochissimo al ritorno al picco pre-indulto. Anche perché quello che spaventa sono i ritmi di aumento della popolazione carceraria.

Antigone ha fatto qualche calcolo e qualche paragone storico. Il 31 dicembre del 2001 i reclusi erano 55.275. Il tasso di crescita nel quadriennio del primo governo Berlusconi (2001-2005) è stato quindi di circa mille unità l’anno. Il 31 dicembre del 1996 i detenuti erano 47.709. Nei cinque anni di governo del centro-sinistra i detenuti sono cresciuti di poco più di 1.500 unità l’anno. L’aumento progressivo del tasso di crescita carcerario è l’effetto di due leggi: la ex Cirielli sulla recidiva e la Bossi-Fini sull’immigrazione. Leggi del 2005 e del 2002 che oggi iniziano a produrre i loro effetti inflattivi. Ma ora siamo a una crescita mensile impressionante, che sfiora appunto le mille unità. A tassi di crescita mensili di questa natura entro la fine dell’anno si sarà tornati alle cifre del pre-indulto e quindi all’emergenza assoluta in termini di sovraffollamento.

Nel Rapporto di Antigone si mettono in evidenza in particolare alcune situazioni di particolare affollamento a livello regionale: in Emilia Romagna le presenze ammontano a 3.857 mentre la capienza regolamentare è pari a 2.270. La percentuale di sovraffollamento è del 170%. In Lombardia ci sono 8231 detenuti per 5382 posti letto. La percentuale di sovraffollamento è del 152%. In Abruzzo, Sardegna e Umbria vi sono meno detenuti rispetto alla capienza regolamentare. Tra le carceri più sovraffollate: Monza (dove oltre 100 persone dormono sui materassi), la Dozza a Bologna, Poggioreale a Napoli.

Negli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), in cui sono recluse 1.348 persone, di cui 98 donne, le condizioni di vita sono troppo dure, diversi i casi di detenzione ingiustificata, eccessivo uso di letti di contenzione, strutture in alcuni casi sovraffollate e sporche, un internato su sei ha conosciuto l’esperienza della coercizione.

In tutti gli ospedali psichiatrici giudiziari italiani sono presenti una o più sale di coercizione, con letti con cinghie di cuoio e in alcuni casi un buco al centro per i bisogni fisici. Il dato è preoccupante in sé, spiega Antigone, perché la pratica della coercizione è di per sé violenta, e non mancano casi di internati costretti al letto di coercizione sino a 14 giorni di seguito.

Un’esperienza che secondo i dati parziali raccolti (non si dispone dei dati relativi agli Opg di Napoli e Aversa (Napoli)), ha riguardato 195 soggetti: 84 a Reggio Emilia, 47 a Castiglione delle Stiviere (Mantova), 32 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) e a Montelupo Fiorentino (Firenze). Sul totale degli internati il 65,1% ha commesso un reato contro la persona, il 15,4% contro il patrimonio, il 4,9% contro la libertà sessuale.