CGIL Polizia Penitenziaria:18/9/2008-Primo incontro con il nuovo Capo del DAP
Nella giornata di oggi si è tenuto il primo incontro tra il nuovo Capo del Dap, Presidente Franco Ionta, e le OO.SS. del Comparto Sicurezza e Ministeri.
Il Presidente, dopo aver elogiato il ruolo del sindacato, evidenziando la necessità di distinguerlo da quello dell’Amministrazione, cui spetta la responsabilità dell’agire amministrativo, ha mostrato disponibilità al dialogo ed auspicato un rapporto corretto, leale e costruttivo.
La FP CGIL, condividendo l’auspicio, ha inteso chiarire al Capo del DAP di aver sempre avuto chiaro il rapporto che intercorre tra i due distinti ruoli, cosa che evidentemente continuerà a fare nell’esclusivo interesse del personale rappresentato, anche con questa nuova amministrazione, rispetto alla quale si porrà in maniera assolutamente costruttiva, seria e responsabile per stimolare un confronto continuo e duraturo su alcuni temi e criticità che si ritiene debbano essere quanto prima affrontati, tra cui:
1) L’attuale gravissima condizione lavorativa dei Poliziotti penitenziari negli istituti e servizi ad essi affidati;
2) L’avvio nei prossimi giorni della trattativa sul FESI 2008;
3) L’apertura immediata del tavolo di confronto sulle dotazioni organiche del corpo e di sede ( PRAP, Scuole, DAP ecc.);
4) La necessità di riprendere quanto prima la discussione interrotta sul GOM;
5) La ripresa dei lavori – come da intervento prodotto dalla FP CGIL nei giorni scorsi – del tavolo tecnico sulla modifica del regolamento del servizio traduzioni e piantonamenti;
6) L’avvio del percorso stabilito con l’attuale Accordo Nazionale Quadro per le specializzazioni ( matricolisti ecc…);
7) L’ esigenza di riformare l’attuale sistema disciplinare e dei giudizi di fine anno, spesso utilizzati come strumento di governo del personale e di ritorsione nei confronti dei dirigenti sindacali;
8) Il bisogno pressante di intervento da parte del DAP sul versante degli alloggi per il personale di Polizia Penitenziaria, se possibile in sinergia con i competenti enti locali attraverso la stipula di apposite convenzioni;
Nell’intervento, abbiamo poi sostenuto l’esigenza di avere vicina l’Amministrazione Penitenziaria e il Ministro nella dura battaglia che stiamo conducendo assieme alle altre OO.SS. del comparto sicurezza sia rispetto agli effetti nefasti prodotti dal decreto legge 112 – convertito in legge 133/08 - anche per il personale della Polizia Penitenziaria, sia per la definizione della coda ( 200 milioni di euro, da spalmare sull’aumento della remunerazione del lavoro straordinario e dei buoni pasto ), che per l’avvio della discussione sul nuovo contratto economico.
In seguito, abbiamo evidenziato al Capo del DAP l’attuale deficitaria condizione del sistema delle relazioni sindacali sul territorio nazionale, che alimenta inopportune contrapposizioni e vertenze tra le parti in causa, spesso provocate da una dirigenza penitenziaria – anche di livello generale – che non risponde alle sollecitazioni del sindacato e dello stesso dipartimento, invitandolo a predisporre ogni intervento ritenuto utile a risolvere la problematica.
Per ultimo, solo perché abbiamo ritenuto di dover dedicare al tema un’attenzione particolare, considerato quanto è accaduto ieri l’altro a Catania con il suicidio del collega, abbiamo chiesto al Capo del DAP di non abbassare la guardia sul percorso, già intrapreso dalla precedente amministrazione, rispetto alla prevenzione e alla cura del disagio lavorativo, che spesso si traduce nella pratica quotidiana dei comportamenti odiosi ed intollerabili ascrivibili al mobbing e al burn out.
Nelle conclusioni il Presidente ha comunicato l’intenzione di far tesoro delle cose ascoltate al tavolo, rispetto alle quali presto sarà in grado di garantire un piano di interventi e risposte certe.
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