L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 9 settembre 2008

Giustizia/Carcere: Cgil; braccialetti? nel 2001 spesi 7 milioni in sei mesi

Costi esorbitanti, poca affidabilità e difficoltà nella gestione. La Cgil attacca sull’ipotesi "braccialetto" per svuotare gli istituti di detenzione italiani. "La precedente sperimentazione coi braccialetti elettronici è stata assolutamente negativa, un vero e proprio fallimento, perché non garantivano affatto il risultato che ci si aspettava". Lo sottolinea Francesco Quinti, responsabile nazionale Comparto Sicurezza della Cgil-Fp, ricordando che l’operazione del 2001, avviata sotto il governo Amato, è durata soltanto "circa sei mesi", con un accumulo di debito di 7 milioni di euro - aggiunge il sindacalista - per l’affitto di 400 apparecchi rimasti praticamente inutilizzati.

"Gli strumenti - sottolinea Quinti - non garantivano dal punto di vista tecnico un risultato, in alcuni ambienti, come in acqua, perdevano addirittura il segnale". Inoltre, dice, è difficile controllare "un panorama di detenuti che non hanno un domicilio, una residenza fissa certa". Per questo, secondo il rappresentante sindacale, "più che spendere cosi tanti soldi, si parla di 20 milioni di euro, sarebbe meglio percorre strade che già ci sono, applicando misure alternative alla detenzione come gli arresti domiciliari e quant’altro, costano meno e sono più facili da attuare nel rispetto del mandato costituzionale".

Secondo Quinti, quello per il settore carcerario, "è un intervento che avrebbe costi rilevanti per un sistema carcerario dove già sono stati tagliati 150 milioni di euro per le strutture, compresi quelli per la traduzione dei detenuti". E sottolinea: "Ci chiediamo da dove vengano presi tutti questi soldi se nel frattempo vengono fatti tagli".

Nelle carceri, ricorda infine il dirigente sindacale, "sta veramente scoppiando l’inferno, c’è un sovraffollamento spaventoso, e si sono moltiplicati gli attacchi ad agenti polizia penitenziaria che sono pochissimi rispetto alle esigenze e non ne possono davvero più. La soluzione- conclude- va cercata in altre direzioni".