L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 3 settembre 2008

Giustizia/Carcere: Sappe; per pene brevi meglio lavoro e "braccialetto"

Giustizia: Sappe; per pene brevi meglio lavoro e "braccialetto"

Adnkronos, 3 settembre 2008

"Accogliamo molto favorevolmente gli interventi che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano intende adottare per risolvere il problema del sovraffollamento delle strutture penitenziarie del Paese". È quanto dichiara il segretario generale del Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, donato Capece, per il quale "è davvero necessario ricostruire il sistema carcerario del Paese.

Sosteniamo di rendere stabili le detenzioni dei soggetti pericolosi, affidando però a misure alternative al carcere la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale, potenziando quindi l’area penale esterna e prevedendo, per coloro che hanno pene brevi da scontare, l’impiego in lavori socialmente utili all’esterno del carcere, con l’introduzione del sistema di controllo del braccialetto elettronico in dotazione al Corpo di Polizia penitenziaria".

Per Capece, "una nuova politica della pena, che preveda un ripensamento organico del carcere e dell’istituzione penitenziaria con al centro un nuovo ruolo professionale ed operativo della Polizia penitenziaria, adottando anche procedure di controllo mediante dispositivi tecnici come il braccialetto elettronico, è necessaria e indifferibile. E sarà quindi massima la nostra collaborazione, per realizzare una nuova politica penitenziaria del Paese".

L’auspicio espresso dal Sappe è che "il ministro Alfano tenga conto che un ampliamento delle misure alternative alla detenzione e dell’area penale esterna con contestuale adozione del braccialetto elettronico di controllo dei soggetti detenuti che vi accedono, dovrà necessariamente prevedere un nuovo ruolo della polizia penitenziaria. Se la pena evolve verso soluzioni diverse da quella detentiva, anche la polizia penitenziaria dovrà spostare le sue competenze al di là delle mura del carcere. Il controllo sulle pene eseguite all’esterno, oltre che qualificare il ruolo della polizia penitenziaria, potrà avere quale conseguenza il recupero di efficacia dei controlli sulle misure alternative alla detenzione".