UNSA SAG: “ Status del personale Civile ”
“ Status del personale Civile ”-Indizione assemblee sui posti di lavoro
Care colleghe e cari colleghi, il personale civile penitenziario versa ormai in una situazione drammatica. Oltre alle carenze di personale, vengono man mano al pettine tutti i problemi connessi ad inappropriate e parziali riforme operate negli ultimi anni nel sistema carcere che hanno acuito la divisione degli operatori, differenziandone irrazionalmente il trattamento giuridico ed economico.
Infatti, il personale civile penitenziario pur lavorando fianco a fianco, quotidianamente, nel pianeta ‘carcere’ , con i dirigenti penitenziari e con la polizia penitenziaria, nell’ultimo ventennio è stato l’unico personale fortemente penalizzato ed espropriato della specificità ed atipicità che lo connota, e quindi oggetto di ingiustificabili disparità di trattamento sia sotto il profilo giuridico sia economico (stipendio, pensione, congedi, indennità trasferta, rimborso rette asili nido) .
La privatizzazione del rapporto di lavoro, intervenuta nel sistema penitenziario solo per il personale civile, ha abrogato status e norme specifiche in nostro favore, quali la legge 1054/70 e legge 284/77 (indennità penitenziaria), e lo ha ‘compattato’ nel comparto ministeri insieme ad altri dipendenti pubblici che svolgono funzioni totalmente diverse e soprattutto fuori dal contesto carcere (cfr Ministero del Lavoro, M. Beni Culturali, etc).
In assenza di interventi correttivi le sperequazioni tenderanno sempre di più ad incrementarsi con l’inevitabile accrescimento della conflittualità tra le varie professionalità presenti. Sul punto è significativo quanto sta avvenendo con l’emendamento governativo al ddl 1441, approvato il 30/9/2008 dalla commissione Lavoro della Camera dei Deputati, che esonera il personale del Comparto sicurezza – e quindi la Polizia Penitenziaria - dalla riduzione del trattamento economico in caso di malattia. Il personale civile penitenziario, viene nuovamente ignorato. Si aggiunge, così, una ulteriore ed intollerabile disparità di trattamento.
La CONFSAL UNSA Giustizia ha richiesto ieri al Capo del Dipartimento l’apertura di un confronto sulla questione dello status del personale civile penitenziario.
Care colleghe e cari colleghi, il personale civile penitenziario versa ormai in una situazione drammatica. Oltre alle carenze di personale, vengono man mano al pettine tutti i problemi connessi ad inappropriate e parziali riforme operate negli ultimi anni nel sistema carcere che hanno acuito la divisione degli operatori, differenziandone irrazionalmente il trattamento giuridico ed economico.
Infatti, il personale civile penitenziario pur lavorando fianco a fianco, quotidianamente, nel pianeta ‘carcere’ , con i dirigenti penitenziari e con la polizia penitenziaria, nell’ultimo ventennio è stato l’unico personale fortemente penalizzato ed espropriato della specificità ed atipicità che lo connota, e quindi oggetto di ingiustificabili disparità di trattamento sia sotto il profilo giuridico sia economico (stipendio, pensione, congedi, indennità trasferta, rimborso rette asili nido) .
La privatizzazione del rapporto di lavoro, intervenuta nel sistema penitenziario solo per il personale civile, ha abrogato status e norme specifiche in nostro favore, quali la legge 1054/70 e legge 284/77 (indennità penitenziaria), e lo ha ‘compattato’ nel comparto ministeri insieme ad altri dipendenti pubblici che svolgono funzioni totalmente diverse e soprattutto fuori dal contesto carcere (cfr Ministero del Lavoro, M. Beni Culturali, etc).
In assenza di interventi correttivi le sperequazioni tenderanno sempre di più ad incrementarsi con l’inevitabile accrescimento della conflittualità tra le varie professionalità presenti. Sul punto è significativo quanto sta avvenendo con l’emendamento governativo al ddl 1441, approvato il 30/9/2008 dalla commissione Lavoro della Camera dei Deputati, che esonera il personale del Comparto sicurezza – e quindi la Polizia Penitenziaria - dalla riduzione del trattamento economico in caso di malattia. Il personale civile penitenziario, viene nuovamente ignorato. Si aggiunge, così, una ulteriore ed intollerabile disparità di trattamento.
La CONFSAL UNSA Giustizia ha richiesto ieri al Capo del Dipartimento l’apertura di un confronto sulla questione dello status del personale civile penitenziario.
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