Flick: bene Piano carceri, ma servono più operatori
Redattore Sociale - Dire, 20 novembre 2009
L’intervento di Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale al Convegno nazionale del Seac. Sul piano carceri: "Bene l’aumento di spazio, ma servono più operatori e volontari".
"Quella di Stefano Cucchi è stata una morte senza dignità". Lo ha detto Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale ed ex ministro della Giustizia, nel corso di una Lectio magistralis al 42° Convegno nazionale del Seac sullo stato del sistema sanzionatorio. "Per la morte di Stefano Cucchi sono emblematiche le imputazioni contestate: omicidio preterintenzionale e colposo, così come sono emblematiche le condizioni in cui quel ragazzo è morto, in solitudine, senza poter incontrare il difensore di cui aveva chiesto nei parenti. Questo nega il diritto a morire con dignità", ha affermato Flick. L’ex Presidente della Consulta ha parlato di "indignazione in riferimento alle ultime notizie drammatiche, dal suicidio di Diana Blefari alla vicenda di Teramo, dove si usava il termine massacro".
Sul piano carceri, "l’aumento di spazio è necessario ma non basta - ha detto ancora Flick - occorre l’aumento anche degli operatori penitenziari e dei volontari. Il trend di crescita della popolazione carceraria rischia di vanificare l’aumento di posti". Nel suo intervento ha sottolineato che "la pax carceraria sovraffollata, patogena e criminogena è contraria alla Costituzione. Si deve andare progressivamente verso le misure alternative. Il carcere è diventato una discarica sociale per tossicodipendenti, clandestini e disoccupati. L’unico percorso in linea con la Costituzione è il reinserimento sociale, che non può essere azzerato in toto per esigenze di sicurezza".
Secondo Flick il Terzo Settore è necessario per abbandonare la separatezza del carcere, calarlo nella realtà sociale e rendere accessibili a tutti, anche agli immigrati irregolari, le misure alternative. Sul dibattito per riaprire Pianosa e l’Asinara, ex carceri di massima sicurezza, l’ex ministro guardasigilli ha ricordato di averli chiusi nel ‘96 sul richiesta del Parlamento. "avevamo ipotizzato di renderle strutture per l’espiazione della pena per detenuti a bassa pericolosità". "Il volontariato grida nel deserto, la politica in questo momento non ascolta" è stato il commento di Elisabetta Laganà, presidente del Coordinamento degli enti e delle associazioni di volontariato penitenziario.
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