Giustizia: nel piano carceri anche la messa alla prova per i reati punibili fino a 36 mesi
Italia Oggi, 10 maggio 2010
Tre pilastri nell'intervento del governo (che esclude l'ipotesi di nuovi indulti o amnistie) per affrontare l'emergenza carceri: innanzitutto la realizzazione di 21.479 nuovi posti previsti da un piano straordinario messo a punto dal capo del Dap
Franco Ionta, e che probabilmente la prossima settimana sarà valutato dal Comitato di sorveglianza previsto dal decreto con cui lo scorso gennaio è stato deciso lo stato di emergenza penitenziaria; l'assunzione di duemila nuovi agenti; le misure normative di accompagnamento che sono i domiciliari ai detenuti con un residuo di pena di un anno e la messa alla prova degli imputabili per reati fino a tre anni di pena. Come preannunciato, il guardasigilli Angelino Alfano ha fatto venerdì in consiglio dei ministri il punto sulla situazione delle sovraffollate carceri italiane.
Ad ascoltarlo non c'era però il ministro dell'interno, Roberto Maroni, assente "giustificato" - secondo quanto riferito dallo stesso premier Silvio Berlusconi al quale il responsabile del Viminale avrebbe telefonato - perché bloccato a Varese da precedenti impegni e non per una nuova polemica con il ddl (da Maroni definito l'altro giorno "peggio di un indulto") che, come detto, consentirebbe ai detenuti di scontare l'ultimo anno di pena ai domiciliari.
Al posto di Maroni, la Lega è intervenuta con il ministro della semplificazione, Roberto Calderoli, che si è detto favorevole a ritoccare il ddl, ora in Commissione giustizia alla camera, con emendamenti che saranno presentati entro domani (il ddl è stato calendarizzato in aula per il prossimo 17 maggio). Alfano - secondo quanto si è appreso - ha riferito sulla grave situazione penitenziaria italiana (67.473 detenuti contro una capienza regolamentare di 44.218 posti e un limite tollerabile di 66.905 posti), e ha spiegato che il ddl sulla detenzione domiciliare e la "probation" sarà modificato, tenendo conto anche di alcune indicazioni venute dalla Lega. Il termine degli emendamenti in Commissione giustizia alla Camera scadrà domani, giovedì sarà dato il mandato al relatore. Sulle carceri parole ma nessun atto concreto, commenta Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in Commissione giustizia alla camera.
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