Rideterminazione della vertenza sindacale del UEPE di Catania
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FP CGIL - CISL FP- UIL PA- UNSA- RDB- RSU Uepe CataniaSEGRETERIE GENERALI PROVINCIALI DI CATANIA
U R G E N T E
Prot. n. 7610/SN-A Catania, lì 07/06/2010U R G E N T E
Al Capo del DAP
ROMA
Al Vice Capo Vicario del DAP
ROMA
Al Vice Capo del DAP
ROMA
Al Direttore Generale Esecuzione Penale Esterna DAP
ROMA
Al Direttore Generale del Personale DAP
ROMA
All’Ufficio Relazioni Sindacali DAP
ROMA
Al Direttore Generale Detenuti DAP
ROMA
Al Provveditore Regionale
Amm. Penit, per la SICILIA
PALERMO
COOR.TO REGIONALE SICILIA
CGILPALERMO
CISL-F.P
PALERMO
UNSA-CONFSAL
PALERMO
UIL P.A. PENITENZIARI SICILIA
TRAPANI
2
COOR.TO NAZIONALE OO.SS.
CGIL-FP
CISL-FP
UIL-PA Penitenziari
UNSA-CONFSAL
ROMA
Al Direttore UEPE
CATANIA
p.c. Ministro della Giustizia
On. ALFANO
ROMA
Ministro per la P.A. e Innovazione
On. BRUNETTA
ROMA
S.E. PREFETTO
CATANIA
Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero
ROMA
OO.SS. RdB
ROMA
Presidente del Tribunale di Sorveglianza
CATANIA
Direzioni Istituti Penitenziari
CATANIA P.L.
CATANIA BICOCCA
CALTAGIRONE
GIARRE
Direzioni U.E.P.E.
ITALIA
Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali
ROMA
Consiglio Regionale Assistenti Sociali Sicilia
PALERMO
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Premesso
· che dopo diversi anni di segnalazioni alla Direzione delle problematiche esplicitate nella vertenza su indicata ed estenuanti concertazioni senza il raggiungimento di accordi soddisfacenti per la risoluzione delle criticità organizzative rilevate dal personale, le scriventi OO.SS. e la RSU dichiaravano in data 11/09/2009 lo stato di agitazione, l’interruzione delle relazioni sindacali e la segnalazione delle problematiche dell’UEPE-CT agli Organi Superiori.· che successivamente, poiché la Direzione continuava a ignorare il grave disagio dei lavoratori e ad emettere disposizioni unilaterali aventi effetti generali sull’organizzazione del lavoro, data l’impraticabilità di ogni tipo di negoziazione in sede locale, si procedeva all’ invio di richiesta al PRAP di un tavolo di raffreddamento.
· che In data 11/01/2010, su convocazione del PRAP, si teneva un incontro a Palermo, ove fu stabilito che si sarebbe proceduto ad una calendarizzazione di concertazioni in sede locale al fine di ricomporre le divergenze entro un periodo al massimo di due mesi .
· che il Provveditore, nella circostanza, nel ricordare che la Dirigente “ ha una certa autonomia decisionale” (tale aspetto non è stato mai messo in discussione dalle OO.SS., n.d.r. ) puntualizzava altresì che “ deve anche tenere conto delle direttive dell’Amministrazione stessa” e che “ gli accordi raggiunti vanno rispettati e applicati fino a quando non contrastano con normative nuove previste o da leggi o da accordi nazionali o fino a quando non vengono rivisti”. Aggiungendo poi che” gli interpelli devono essere applicati sempre nel rispetto dei criteri concordati”.
· che a seguito degli accordi presi al tavolo provveditoriale si sono tenute concertazioni in sede locale a partire dal 29/01/2010 fino al 26/05/2010, data in cui le OO.SS.
hanno nuovamente interrotto le relazioni sindacali, su ulteriore mandato emerso dalle ultime assemblee dei lavoratori a causa del persistente atteggiamento da parte della Direzione di formale disponibilità, ma di sostanziale elusività nei confronti dei punti della vertenza (cfr. i verbali delle concertazioni) , tanto da rendere necessaria da parte delle OO.SS. e della RSU la richiesta alla Direzione di stilare una nota ove chiarisse le sue determinazioni rispetto ad ogni singolo punto della vertenza.
Preso atto
· del documento (n.prot. 1477/II-5 del 04/05/2010), con il quale la Direzione dell’UEPE-CT ritiene di aver fornito esaustivo riscontro a tutti i punti della vertenza.Rilevato
che tale documento:· non chiarisce la congruenza tra il dettato normativo relativo ai diritti contrattuali dei lavoratori (gestione malattie, ferie, straordinario, buoni pasto, nomine capi area, incarichi, formazione, tempi di viaggio, orario di lavoro e orari di servizio, stanza sindacale, stanza pausa) e le prassi organizzative nello specifico adottate dalla Direzione;
· tende a riconfermare per tutti i punti della vertenza le posizioni rigide finora assunte dalla P.P.;
· utilizza strategie comunicative disfunzionali alla risoluzione del conflitto, basate sull’adozione di espressioni generiche o in “burocratese” per mistificare: -errori (es. risposta sul codice disciplinare); -criticità (es. risposta sulle relazioni sindacali o sui rapporti con la Magistratura);- assenza di trasparenza (es. risposta sulla nomina del capo-area di servizio sociale); -discrepanze tra contenuti formali degli ordini di servizio e direttive verbalmente espresse (es. risposta su timbratura scheda cartacea, non prevista nell’O.d.S. n. 10 del 06/11/2007 e tuttavia per lungo tempo imposta, e decurtazione, non esplicitamente prevista nell’O.d.S., della mezz’ora di pausa dall’orario di lavoro giornaliero anche nei casi in cui il buono pasto non è stato erogato);
· evidenzia un atteggiamento, da parte della Direzione, procrastinante e di sottostima dell’importanza riconosciuta dal Superiore Ministero al clima organizzativo (vedi lettera circolare della GDAP-0049427-2009 del 06.02.09-pag. 3, a firma del Dott. Ionta e ulteriormente divulgata dal Provveditorato Regione Sicilia Dott. Faramo il 13.02.09 n. p.018476), dimostrando scarsa consapevolezza della urgenza di interventi volti a migliorare il clima organizzativo nell’UEPE –CT e dello stretto nesso causale tra questo e le competenze di leadership ( vedi risposta sul tema).
· propone un nuovo modello organizzativo che non contempla una analisi preliminare dei processi di lavoro e delle criticità organizzative, né l’individuazione delle aree da migliorare, né la definizione degli obiettivi da raggiungere, né una valutazione della congruenza tra questi ultimi e risorse/strumenti disponibili, né esplicita parametri di valutazione dei risultati . Non favorisce la partecipazione ai processi decisionali, che rimangono concentrati di fatto nella figura del Direttore, con i limiti e le disfunzioni che tutto ciò può comportare. Tale modello organizzativo sembra risolversi semplicemente in una distribuzione di incarichi e l’unico aspetto che viene dettagliato nei minimi particolari è un elenco, più o meno arbitrario, dei criteri di assegnazione.
Constatata
· L’estrema improbabilità che la Direzione da un atteggiamento abitualmente manipolativo e incapace di ascolto organizzativo assuma un diverso e controattitudinale stile di leadership e si astenga da strategie di governo minacciose e punitive.Preso atto
· del rischio che il protrarsi di tale situazione comporta sullo stato di salute dei lavoratori (si segnala che un numero crescente di lavoratori dell’UEPE –CT accusano disturbi di tipo ansioso-depressivo e/o neurovegetativo, riferiscono di sentirsi oggetto di mobbing, ritengono di essere sistematicamente esclusi da opportunità di crescita professionale) nonché sui livelli di produttività.Verificata
· l’inefficacia degli strumenti finora utilizzati per il ripristino di serene condizioni di lavoro ed il persistere di condotte antisindacali messe in atto dalla Direzione per aver dissentito le richieste dei lavoratori, delle OO.SS. e della RSU che rappresentano il personale, oltre ad aver dissentito i consigli dati dal Signor Provveditore alla Direzione in occasione dell’incontro di raffreddamento tenutosi a Palermo.P Q S
Le scriventi Segreterie Provinciali e la RSU proclamano lo stato di agitazione del personale, annunciando sin da ora che il mancato intervento da parte degli Uffici Superiori dell’Amministrazione Penitenziaria, atto a ristabilire giuste e corrette relazioni sindacali e a dare tranquillità, rispetto e dignità a tutto il personale ormai logoro da una conduzione personalistica della Direzione, comporterà l’avvio di tutte le azioni di lotta sindacale per manifestare all’opinione pubblica lo stato di abbandono e le forzature a cui è costretto il personale dell’UEPE di Catania.Si resta in attesa urgentissimo riscontro.
Distinti saluti.
Firmato Firmato Firmato Firmato Firmato Firmato Firmato
A. Garufi D. Battiato A. Orlando A. Ferrara F. Nobile M. Zappalà S. Trinullo
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