Fp Cgil; altro che legge “svuota carceri”, a casa solo qualche centinaio detenuti
“Altro che provvedimento svuota carceri!: il numero delle persone recluse negli istituti di pena che riuscirà a beneficiare della detenzione domiciliare sarà limitato a non più di qualche centinaio di unità”; con il risultato di lasciare sostanzialmente invariata la situazione carceraria. A denunciare lo svuotamento del ddl Alfano, che porterà a rendere sempre più drammatica la condizione dei quasi 68mila detenuti ristretti all’interno dei 205 istituti di pena italiani è la Funzione pubblica Cgil.
Il segretario nazionale Antonio Crispi fa notare che non solo la parte relativa alla “messa alla prova” presso i servizi sociali per i reati puniti con la pena pecuniaria o con il carcere non superiore a tre anni è stata stralciata, ma è stato anche eliminato l’automatismo nell’assegnazione dei domiciliari per chi deve scontare l’ultimo anno di pena, visto che sarà il Magistrato di Sorveglianza a valutare caso per caso l’assegnazione delle misure cautelari sulla base della relazione comportamentale e sociale nonché di sintesi delle attività di osservazione della personalità svolte nel corso della detenzione.
“Un impianto normativo - afferma la Fp Cgil - che annuncia una serie di azioni che graveranno sui lavoratori, sull’esiguo numero di operatori penitenziari preposti al trattamento, educatori ed assistenti sociali in primis, nonché sugli Uffici di Sorveglianza già fortemente provati da gravi carenze di organico e carichi di lavoro insostenibili, con conseguenze che porteranno in molti casi alla paralisi”.
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