L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 18 maggio 2010

Carceri, ddl Alfano: oggi ok bipartisan a sede legislativa?


Il Velino

Con un voto ampiamente bipartisan (solo i radicali eletti nel Pd si sono espressi contro), l’aula della Camera ha confermato nei giorni scorsi la linea espressa dalla commissione Giustizia rispetto allo stralcio degli articoli dal 3 al 9 in materia di sospensione del procedimento penale con messa alla prova. In seguito a tale decisione, dal disegno di legge Alfano sulle “disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno”, provvedimento giornalisticamente noto come “svuota-carceri”, vengono stralciate le parti relative alla messa alla prova presso i servizi sociali per i reati puniti con la pena pecuniaria o con il carcere non superiore a tre anni, che confluiscono in un disegno di legge a sé stante assegnato alla commissione Giustizia in sede referente. Intanto presso la commissione Giustizia prosegue l’esame della restante parte del ddl Alfano. Il Pdl ha chiesto di assegnare il provvedimento in sede legislativa e da un primo giro di orizzonte è emersa la disponibilità da parte di tutti i gruppi, tranne l’Idv, ad andare in questa direzione. Con l’assegnazione in sede legislativa (basta l’ok dei quattro quinti dei gruppi, e poi il voto dell’aula). il provvedimento sarebbe approvato direttamente dalla commissione Giustizia. Il capogruppo Pdl in commissione Enrico Costa parla di “base solidissima” affinché si possa arrivare a un passo del genere. Tanto che il presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno ha scritto una lettera al presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedere tempo sull’assegnazione del provvedimento all’aula. La commissione si riunisce di nuovo oggi, martedì 18.
Gli emendamenti del governo depositati in commissione Giustizia prevedono innanzitutto l’eliminazione dell’automatismo dell’assegnazione dei domiciliari per chi deve scontare l'ultimo anno di pena. Dovrà essere il giudice di sorveglianza, in base alle modifiche presentate dall’esecutivo, a valutare caso per caso l’assegnazione delle misure cautelari a domicilio. Una correzione di rotta, caldeggiata in particolare dalla Lega, sulla quale si registra un sostanziale consenso delle opposizioni, con l’eccezione della radicale eletta nel Pd Rita Bernardini. La Bernardini,ha condotto un mese di sciopero della fame proprio in relazione all’emergenza carceri. Un tema su cui i radicali chiedono un incontro con gli organi dirigenti del Pd, gruppo nel qual sono stati eletti e dal quale si sono 'autosospesi' fino a quando non avverà accolta la loro richiesta di confronto. La Bernardini ha presentato 14 emendamenti al ddl Alfano. Venti sono invece, fra i 150 complessivi, gli emendamenti presentati dalla Lega intesi a rendere ancora più restrittivo il provvedimento. Fra questi la riduzione da un anno a sei mesi della pena ancora da scontare per potere ottenere i domiciliari. Fra i punti in discussione, caldeggiati dal Carroccio, c’è quello di trasformare il ddl in un provvedimento a termine, in vista dell’attuazione del piano carceri. “Stiamo dialogando su come formulare un ipotesi del genere”, spiega Costa, secondo cui “ci sarà ancora qualche ritocchino al testo”.