Riorganizzazione della giustizia minorile
RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI PALOMBA SULLA GIUSTIZIAMINORILE
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 6 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia
Giacomo Caliendo.
La seduta comincia alle 15.50.
> Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
> 5-03528 Palomba: Sulla riorganizzazione della giustizia minorile.
> Federico PALOMBA (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.
> Il sottosegretario Giacomo CALIENDO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
> 5-03528 Palomba: Sulla riorganizzazione della giustizia minorile.
> TESTO DELLA RISPOSTA
In risposta all'On. Palomba, desidero in primo luogo premettere che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia, predisposto sin dal 2008, è stato oggetto di alcune osservazioni da parte dei ministeri concertanti tali da comportare, di volta in volta la modifica del testo e delle numerose relazioni ad esso allegate, ai sensi della specifica normativa in materia. Si è reso poi necessario procedere all'aggiornamento di tutto il progetto di riorganizzazione del Ministero, dovendosi tenere conto delle innovazioni normative intervenute e dei provvedimenti predisposti dai diversi Dipartimenti del Dicastero per la riorganizzazione del personale non dirigenziale nell'ambito dei singoli comparti.
Ciò chiarito, è bene precisare che l'emanazione del regolamento in questione è divenuta indispensabile a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 240 del 2006 - che ha previsto il decentramento del Ministero della giustizia - nonché degli altri provvedimenti normativi che hanno imposto una completa riorganizzazione del Ministero e tagli di personale impiegato e della spesa. Va, peraltro, tenuto conto che l'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008 ha, successivamente, proseguito la linea di razionalizzazione e riduzione degli organici nelle amministrazioni pubbliche intrapresa con la citata legge 296 del 2006. Senza volersi addentrare nella complessa specificità della normativa, e senza con ciò voler sminuire il fondamentale apporto fornito dalle specifiche professionalità menzionate dagli interroganti, appare in ogni caso chiaro ed evidente come la disciplina citata abbia previsto, tuttavia, la necessità di unificare il più possibile le funzioni svolte all'interno delle pubbliche amministrazioni, al fine di concentrare l'esercizio delle funzioni istituzionali imponendo, nel contempo, riduzioni di personale.
Nell'ambito del nuovo schema di regolamento, pertanto, si è provveduto ad accentrare in capo al Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria la gestione del personale civile di tutto il Ministero ed in capo al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria la gestione del personale di polizia penitenziaria.
Si è proceduto analogamente anche con riferimento alla gestione dei beni e servizi, accentrata nell'ambito del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria.
Il quadro sin qui delineato deve poi essere coordinato, in ogni caso, con il decentramento del Ministero della giustizia, anch'esso attuato nell'ambito del nuovo schema di riorganizzazione. Va tenuto conto, infatti, che il riparto di competenze tra amministrazione centrale e direzioni regionali previsto dal decreto legislativo n. 240 del 2006, importa necessariamente che la materia della gestione del personale, nonché quella dei beni e servizi dell'Amministrazione sia gestita in parte a livello centrale ed in parte a livello decentrato.
Sulla base di tali principi, previsti dalle disposizioni normative citate, nell'ambito del nuovo decreto di riorganizzazione, il Dipartimento della giustizia minorile non potrà mantenere la Direzione generale del personale e quella dei beni e servizi e sarà composto da due Direzioni generali, rispettivamente competenti per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari e per le attività internazionali.
Ciò premesso il Ministro compierà ogni sforzo per salvaguardare la specificità del Dipartimento della Giustizia Minorile che rimane cardine centrale dell'azione di questo Ministero. Le modalità per la salvaguardia di tale specificità sarà oggetto di prossime iniziative istituzionali.
> Federico PALOMBA (IdV), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta ed esprime profonda delusione per l'insensibilità dimostrata dal Governo e, in particolare, dal Ministro Alfano, nel trattare la questione della giustizia minorile. Ricorda come la giustizia minorile italiana costituisca un sistema di assoluta eccellenza, preso ad esempio da molti altri Paesi.
> Sottolinea altresì l'inaffidabilità del Ministro della Giustizia, che nel dicembre 2008 aveva assicurato che la giustizia minorile non sarebbe stata smembrata e dissezionata, ma anzi valorizzata. Precisa, infine, che nel dichiararsi completamente insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, si fa latore della forte e generalizzata delusione di tutti gli operatori del settore.
> Preannuncia quindi iniziative normative del proprio gruppo parlamentare e di mobilitazione degli operatori del settore, per manifestare la ferma opposizione allo scempio che si sta perpetrando a danno della giustizia minorile.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 6 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia
Giacomo Caliendo.
La seduta comincia alle 15.50.
> Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
> 5-03528 Palomba: Sulla riorganizzazione della giustizia minorile.
> Federico PALOMBA (IdV) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.
> Il sottosegretario Giacomo CALIENDO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
> 5-03528 Palomba: Sulla riorganizzazione della giustizia minorile.
> TESTO DELLA RISPOSTA
In risposta all'On. Palomba, desidero in primo luogo premettere che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia, predisposto sin dal 2008, è stato oggetto di alcune osservazioni da parte dei ministeri concertanti tali da comportare, di volta in volta la modifica del testo e delle numerose relazioni ad esso allegate, ai sensi della specifica normativa in materia. Si è reso poi necessario procedere all'aggiornamento di tutto il progetto di riorganizzazione del Ministero, dovendosi tenere conto delle innovazioni normative intervenute e dei provvedimenti predisposti dai diversi Dipartimenti del Dicastero per la riorganizzazione del personale non dirigenziale nell'ambito dei singoli comparti.
Ciò chiarito, è bene precisare che l'emanazione del regolamento in questione è divenuta indispensabile a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 240 del 2006 - che ha previsto il decentramento del Ministero della giustizia - nonché degli altri provvedimenti normativi che hanno imposto una completa riorganizzazione del Ministero e tagli di personale impiegato e della spesa. Va, peraltro, tenuto conto che l'articolo 74 del decreto-legge n. 112 del 2008 ha, successivamente, proseguito la linea di razionalizzazione e riduzione degli organici nelle amministrazioni pubbliche intrapresa con la citata legge 296 del 2006. Senza volersi addentrare nella complessa specificità della normativa, e senza con ciò voler sminuire il fondamentale apporto fornito dalle specifiche professionalità menzionate dagli interroganti, appare in ogni caso chiaro ed evidente come la disciplina citata abbia previsto, tuttavia, la necessità di unificare il più possibile le funzioni svolte all'interno delle pubbliche amministrazioni, al fine di concentrare l'esercizio delle funzioni istituzionali imponendo, nel contempo, riduzioni di personale.
Nell'ambito del nuovo schema di regolamento, pertanto, si è provveduto ad accentrare in capo al Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria la gestione del personale civile di tutto il Ministero ed in capo al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria la gestione del personale di polizia penitenziaria.
Si è proceduto analogamente anche con riferimento alla gestione dei beni e servizi, accentrata nell'ambito del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria.
Il quadro sin qui delineato deve poi essere coordinato, in ogni caso, con il decentramento del Ministero della giustizia, anch'esso attuato nell'ambito del nuovo schema di riorganizzazione. Va tenuto conto, infatti, che il riparto di competenze tra amministrazione centrale e direzioni regionali previsto dal decreto legislativo n. 240 del 2006, importa necessariamente che la materia della gestione del personale, nonché quella dei beni e servizi dell'Amministrazione sia gestita in parte a livello centrale ed in parte a livello decentrato.
Sulla base di tali principi, previsti dalle disposizioni normative citate, nell'ambito del nuovo decreto di riorganizzazione, il Dipartimento della giustizia minorile non potrà mantenere la Direzione generale del personale e quella dei beni e servizi e sarà composto da due Direzioni generali, rispettivamente competenti per l'attuazione dei provvedimenti giudiziari e per le attività internazionali.
Ciò premesso il Ministro compierà ogni sforzo per salvaguardare la specificità del Dipartimento della Giustizia Minorile che rimane cardine centrale dell'azione di questo Ministero. Le modalità per la salvaguardia di tale specificità sarà oggetto di prossime iniziative istituzionali.
> Federico PALOMBA (IdV), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta ed esprime profonda delusione per l'insensibilità dimostrata dal Governo e, in particolare, dal Ministro Alfano, nel trattare la questione della giustizia minorile. Ricorda come la giustizia minorile italiana costituisca un sistema di assoluta eccellenza, preso ad esempio da molti altri Paesi.
> Sottolinea altresì l'inaffidabilità del Ministro della Giustizia, che nel dicembre 2008 aveva assicurato che la giustizia minorile non sarebbe stata smembrata e dissezionata, ma anzi valorizzata. Precisa, infine, che nel dichiararsi completamente insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, si fa latore della forte e generalizzata delusione di tutti gli operatori del settore.
> Preannuncia quindi iniziative normative del proprio gruppo parlamentare e di mobilitazione degli operatori del settore, per manifestare la ferma opposizione allo scempio che si sta perpetrando a danno della giustizia minorile.
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