L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

venerdì 24 settembre 2010

LETTERE AL BLOG

Salve, mi chiamo Lucio Barone e sono un collega Ass. Soc. che per 10 anni ha lavorato presso il CSSA di Catania per passare nel 2000 alle dipendenze della Giustizia Minorile. Seguo con interesse il blog e vorrei segnalare l'interessantissimo articolo apparso sul Manifesto del 23 u.s. a firma di Stefano Anastasia e riportato integralmente dal sito Ristretti. Ecco il link dell'articolo
http://www.ristretti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3104:giustizia-carceri-verso-la-catastrofe-umanitaria-facciamo-largo-a-comuni-e-regioni&catid=16:notizie-2010&Itemid=1

Sarebbe interessante cogliere la stimolante provocazione che il giornalista propone alla fine del suo articolo quando afferma:
Non bisogna dimenticare, infatti, che la riforma costituzionale del 2001 ha affidato alle Regioni e agli enti locali, oltre che le competenze sanitarie, quelle sull’organizzazione dell’offerta di istruzione, sulla formazione professionale, sulle politiche attive del lavoro, sulle politiche sociali. Di tutto ciò che ha a che fare con il reinserimento sociale dei detenuti e con la possibilità che i condannati scontino la loro pena all’esterno del carcere l’Amministrazione statale non sa più nulla, e meno che mai ne sa quel suo piccolo pezzo da cui dipende la gestione delle carceri. In questa prospettiva, per potenziare le alternative al carcere, per emanciparle dalla loro condizione di minorità, non avrebbe più senso riconoscere che il sistema penitenziario è il frutto del concorso di più livelli e di più competenze tra Stato ed enti territoriali, e quindi riconoscere i confini oltre i quali l’amministrazione della giustizia non può andare e lasciare operare più efficacemente Regioni ed Enti locali? Perché gli Uffici dell’esecuzione penale esterna, con i loro assistenti sociali impegnati tra carcere e territorio, non possono passare direttamente alle dipendenze delle Regioni e degli Enti locali? Non ne sarebbe facilitata la presa in carico dei condannati sul territorio e, magari, le alternative al carcere?


Mi piacerebbe che all'interno del blog si aprisse una discussione su tale proposta e su cosa ne pensiamo noi come addetti ai lavori (il discorso riguarderebbe anche la Giustizia Minorile).

Cordialmente
Lucio Barone