Pacchetto sicurezza e obbligo di denunica- L'ordine assistenti sociali scrive a Maroni
Oggetto: Legge 15 luglio 2009, n. 94 recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” -obbligo di denunzia in capo all’assistente sociale pubblico dipendente.
Eccellenza,
è trascorso ormai un anno da quando, con nota 15 settembre 2009, rivolta al Suo Capo di Gabinetto, il Consiglio Nazionale da me presieduto – in rappresentanza di oltre 35.000 iscritti - ha richiesto alla Sua Amministrazione di voler chiarire – tramite circolare od altro atto ritenuto opportuno - se, alla luce delle disposizioni introdotte dalla legge n. 94/2009, sussista nell’ordinamento vigente un obbligo di denunzia in capo all’assistente sociale pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che, in ragione del suo ufficio o dello svolgimento del proprio servizio, entri in contatto con un immigrato clandestino.
La richiesta è stata reiterata in data 18 febbraio 2010, nonché in data 8 aprile 2010, ma, nonostante se ne fosse rappresentata l’urgenza, nessuna risposta è fin’ora pervenuta, né sono state in alcun modo evidenziate le ragioni di tale contegno.
Mi rivolgo pertanto a Lei, signor Ministro, per evidenziare l’assoluta necessità di un Suo autorevole intervento.
Alcune recenti pronunzie della Corte costituzionale, pur contribuendo a chiarire altri profili della materia – mi riferisco alla sentenza 226/2010, che ha dichiarato l’incostituzionalità della previsione per cui, oltre a questioni di sicurezza pubblica, le “associazioni di volontari” segnalano anche “situazioni di disagio sociale”;
alla sentenza 249/2010, che dichiara incostituzionale la previsione della condizione di immigrato irregolare quale circostanza aggravante; alla sentenza 250/2010, che conferma la legittimità costituzionale del reato di immigrazione clandestina – non offrono elementi dirimenti in ordine alla nostra problematica.
Il Consiglio nazionale, in difetto di qualsiasi indicazione da parte delle Sua amministrazione, dovrà in ogni caso farsi carico di fornire indicazioni in merito ai Consigli regionali dell’ordine nonché ai propri iscritti, giacché la situazione di incertezza venutasi a creare non è oltremodo tollerabile. Non si potrà mancare peraltro di evidenziare all’attenzione degli iscritti e della opinione pubblica che il Ministero dell’interno, più volte interpellato, ha mancato di svolgere la propria funzione di ausilio ed interpretazione, a fronte di una normativa ampia ed articolata, e, in alcuni passaggi, oggettivamente complessa.
Spero vivamente, Sig.Ministro, in un Suo autorevole intervento: sono infatti sicura che ad Ella stia particolarmente a cuore la corretta applicazione della disciplina, e che vorrà comprendere la necessità di non lasciare soli gli operatori di fronte alle scelte anche difficili che l’esercizio di una professione di aiuto, quale la nostra, inevitabilmente comporta.
Le sarò pertanto grata, Sig.Ministro, se vorrà ricevermi al fine di poterLe adeguatamente illustrare la situazione che si è venuta a creare, nonché le esigenze di chiarezza che la nostra categoria avverte come impellenti e non più rinviabili.
Con l’occasione porgo i più cordiali saluti del Consiglio Nazionale, oltre che i miei personali.
La Presidente
Franca Dente
Eccellenza,
è trascorso ormai un anno da quando, con nota 15 settembre 2009, rivolta al Suo Capo di Gabinetto, il Consiglio Nazionale da me presieduto – in rappresentanza di oltre 35.000 iscritti - ha richiesto alla Sua Amministrazione di voler chiarire – tramite circolare od altro atto ritenuto opportuno - se, alla luce delle disposizioni introdotte dalla legge n. 94/2009, sussista nell’ordinamento vigente un obbligo di denunzia in capo all’assistente sociale pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che, in ragione del suo ufficio o dello svolgimento del proprio servizio, entri in contatto con un immigrato clandestino.
La richiesta è stata reiterata in data 18 febbraio 2010, nonché in data 8 aprile 2010, ma, nonostante se ne fosse rappresentata l’urgenza, nessuna risposta è fin’ora pervenuta, né sono state in alcun modo evidenziate le ragioni di tale contegno.
Mi rivolgo pertanto a Lei, signor Ministro, per evidenziare l’assoluta necessità di un Suo autorevole intervento.
Alcune recenti pronunzie della Corte costituzionale, pur contribuendo a chiarire altri profili della materia – mi riferisco alla sentenza 226/2010, che ha dichiarato l’incostituzionalità della previsione per cui, oltre a questioni di sicurezza pubblica, le “associazioni di volontari” segnalano anche “situazioni di disagio sociale”;
alla sentenza 249/2010, che dichiara incostituzionale la previsione della condizione di immigrato irregolare quale circostanza aggravante; alla sentenza 250/2010, che conferma la legittimità costituzionale del reato di immigrazione clandestina – non offrono elementi dirimenti in ordine alla nostra problematica.
Il Consiglio nazionale, in difetto di qualsiasi indicazione da parte delle Sua amministrazione, dovrà in ogni caso farsi carico di fornire indicazioni in merito ai Consigli regionali dell’ordine nonché ai propri iscritti, giacché la situazione di incertezza venutasi a creare non è oltremodo tollerabile. Non si potrà mancare peraltro di evidenziare all’attenzione degli iscritti e della opinione pubblica che il Ministero dell’interno, più volte interpellato, ha mancato di svolgere la propria funzione di ausilio ed interpretazione, a fronte di una normativa ampia ed articolata, e, in alcuni passaggi, oggettivamente complessa.
Spero vivamente, Sig.Ministro, in un Suo autorevole intervento: sono infatti sicura che ad Ella stia particolarmente a cuore la corretta applicazione della disciplina, e che vorrà comprendere la necessità di non lasciare soli gli operatori di fronte alle scelte anche difficili che l’esercizio di una professione di aiuto, quale la nostra, inevitabilmente comporta.
Le sarò pertanto grata, Sig.Ministro, se vorrà ricevermi al fine di poterLe adeguatamente illustrare la situazione che si è venuta a creare, nonché le esigenze di chiarezza che la nostra categoria avverte come impellenti e non più rinviabili.
Con l’occasione porgo i più cordiali saluti del Consiglio Nazionale, oltre che i miei personali.
La Presidente
Franca Dente
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