COORDINAMENTO USB PENITENZIARI: problematiche derivanti dalla riduzione dell’organico del personale del Comparto Ministeri e delle problematiche degli
A TUTTE LE STRUTTURE PENITENZIARIE
Nella giornata di venerdì 13 gennaio u.s., questa Organizzazione Sindacale ha partecipato all’incontro convocato per discutere sulle problematiche derivanti dalla riduzione dell’organico del personale del Comparto Ministeri e delle problematiche degli UEPE.
Ha introdotto il Sig. Vice Capo del Dipartimento, Dott.ssa Matone, che ha annunciato di essere riuscita a sbloccare le assunzioni, che aspettavano da anni. Si tratta di numeri bassi, ma comunque lavoratori da anni n attesa che finiranno di aspettare. E’ stato anche rappresentato, dalla parte pubblica, anche le difficoltà che sono rappresentate dalla carenza di organico dei Dirigenti e segnatamente di Servizio Sociale
Questa O .S. ha rappresentato che le difficoltà già presenti per motivi strutturali ed economici si aggiungono quelle derivanti da disposizioni incongrue dell’Amministrazione Centrale.
Infatti non si può continuare a far pesare le sedi di servizio su di un personale già carente: ma non c’è carenza solo del personale di Servizio Sociale, ma anche e soprattutto di personale dii supporto. Tale circostanza costringe gli Assistenti Sociali ad essere “autarchici” con la conseguenza di diminuire il tempo – lavoro professionale per incombenze che non sono della specifica professione: quando in un Ufficio vi sono 7 Assistenti Sociali e non vi è personale di supporto, non si può richiedere a quelle stesse di ottemperare al carco di lavoro, come se i supporti ci fossero. Nasce pertanto la necessità di :
• Fissare le priorità dell’Ufficio nell’espletamento dei carichi di lavoro,
• Individuare interventi specificamente professionali e non puntare su interventi di tipo poliziesco, quali quelli sulla 199/10, posto che i magistrati di sorveglianza chiedono comunque le indagini di polizia,
• Rivedere le circolari emesse da parte della DGEPE sull’orario di lavoro, che non tengono conto del contratto che, per legge prevede l’accordo con i sindacati.
• L’apertura del terzo pomeriggio dei servizi risulta un follia soprattutto, se si considera l’esiguo numero di A.S. presenti.
• Non solo, non si può far ricadere sui lavoratori il problema della sicurezza degli Uffici: si utilizzino strumenti tecnici e non li si costringa a stare a due a due, talvolta costringendoli a fare recuperi non dovuti, o a stare in Ufficio, rinunciando alla settimana compattata pure prevista per legge.
Spiace dove ricorrere ai luoghi comuni: non si possono fare le nozze con i fichi secchi.
Se l’andazzo dovesse continuare, allora è meglio prendere in considerazione l’ipotesi di chiudere gli UEPE.
IL COORDINAMENTO USB PENITENZIARI
Roma, 16 gennaio 2012
Nella giornata di venerdì 13 gennaio u.s., questa Organizzazione Sindacale ha partecipato all’incontro convocato per discutere sulle problematiche derivanti dalla riduzione dell’organico del personale del Comparto Ministeri e delle problematiche degli UEPE.
Ha introdotto il Sig. Vice Capo del Dipartimento, Dott.ssa Matone, che ha annunciato di essere riuscita a sbloccare le assunzioni, che aspettavano da anni. Si tratta di numeri bassi, ma comunque lavoratori da anni n attesa che finiranno di aspettare. E’ stato anche rappresentato, dalla parte pubblica, anche le difficoltà che sono rappresentate dalla carenza di organico dei Dirigenti e segnatamente di Servizio Sociale
Questa O .S. ha rappresentato che le difficoltà già presenti per motivi strutturali ed economici si aggiungono quelle derivanti da disposizioni incongrue dell’Amministrazione Centrale.
Infatti non si può continuare a far pesare le sedi di servizio su di un personale già carente: ma non c’è carenza solo del personale di Servizio Sociale, ma anche e soprattutto di personale dii supporto. Tale circostanza costringe gli Assistenti Sociali ad essere “autarchici” con la conseguenza di diminuire il tempo – lavoro professionale per incombenze che non sono della specifica professione: quando in un Ufficio vi sono 7 Assistenti Sociali e non vi è personale di supporto, non si può richiedere a quelle stesse di ottemperare al carco di lavoro, come se i supporti ci fossero. Nasce pertanto la necessità di :
• Fissare le priorità dell’Ufficio nell’espletamento dei carichi di lavoro,
• Individuare interventi specificamente professionali e non puntare su interventi di tipo poliziesco, quali quelli sulla 199/10, posto che i magistrati di sorveglianza chiedono comunque le indagini di polizia,
• Rivedere le circolari emesse da parte della DGEPE sull’orario di lavoro, che non tengono conto del contratto che, per legge prevede l’accordo con i sindacati.
• L’apertura del terzo pomeriggio dei servizi risulta un follia soprattutto, se si considera l’esiguo numero di A.S. presenti.
• Non solo, non si può far ricadere sui lavoratori il problema della sicurezza degli Uffici: si utilizzino strumenti tecnici e non li si costringa a stare a due a due, talvolta costringendoli a fare recuperi non dovuti, o a stare in Ufficio, rinunciando alla settimana compattata pure prevista per legge.
Spiace dove ricorrere ai luoghi comuni: non si possono fare le nozze con i fichi secchi.
Se l’andazzo dovesse continuare, allora è meglio prendere in considerazione l’ipotesi di chiudere gli UEPE.
IL COORDINAMENTO USB PENITENZIARI
Roma, 16 gennaio 2012
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