L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 25 gennaio 2012

Decreto svuota-carceri, sì del Senato

www.iltempo.it

Il provvedimento contro il sovraffollamento approvato con 226 sì. Favorevoli Pdl, Pd, Udc e Terzo polo. Contrari Lega e Idv.

Il decreto legge del Governo sul sovraffollamento delle carceri è passato al vaglio dell'aula del Senato con 226 sì. Sono stati 40 i voti contrari, 8 gli astenuti. In origine i pilastri del decreto erano in sostanza due: il primo è l'estensione di una norma del cosiddetto "svuota-carceri" varato nel 2010 dal Governo Berlusconi, che stabilisce la possibilità per i condannati di scontare a domicilio gli ultimi dodici mesi di pena, e che l'attuale guardasigilli ha portato a diciotto mesi. Il secondo il tentativo di contrastare il fenomeno delle cosiddette "porte girevoli", cioè delle circa ventimila persone che stazionano in carcere dopo l'arresto (in flagranza per reati minori destinati al processo per direttissima o comunque in attesa di convalida) per meno di una settimana, in gran parte per soli tre giorni.


La soluzione individuata dal Governo era la rimessa in funzione delle camere di sicurezza delle questure e delle caserme di Carabinieri e Guardia di Finanza, ma il Senato, con un emendamento dei relatori Filippo Berselli (Pdl) e Alberto Maritati (Pd), ha deciso di privilegiare invece la custodia a domicilio degli arrestati. Il magistrato, se giudicherà pericoloso il soggetto arrestato o se non riterrà idoneo il suo domicilio, potrà destinarlo in subordine alle camere di sicurezza o al carcere. Dopo le obiezioni sollevate la scorsa settimana dall'ex ministro della Giustizia Nitto Palma (Pdl), che avevano portato a un rinvio della discussione, l'ultima formulazione dell'emendamento esclude dai domiciliari gli arrestati per furto in appartamento, furto con strappo, rapina semplice ed estorsione semplice. Si tratta di alcuni dei reati per i quali l'arresto in flagranza è obbligatorio.

Ai due pilastri fondamentali del provvedimento se n'è aggiunto un terzo nel corso dell'esame al Senato: la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, gli ex manicomi criminali, fissata al 31 marzo del 2012, approvata questo pomeriggio dall'aula di palazzo Madama fra le vibrate proteste della Lega, ma con un dissenso di gran lunga più ampio rispetto alla dimensione del gruppo del Carroccio: 66 contrari contro 25 senatori leghisti.