Comunicato: La FP CGIL incontra il Ministro Paola Severino
Si è tenuto ieri al Ministero della Giustizia, come preannunciato nei giorni scorsi, l'incontro tra le OO.SS. rappresentative degli operatori penitenziari, dirigenza, comparto sicurezza e ministeri, e il Ministro Severino.
La evidente quanto prevedibile costituzione pletorica del tavolo non è parsa rispondente ai tempi e agli impegni del Ministro che, come nel precedente incontro purtroppo, ha lasciato il tavolo prima della conclusione di tutti gli interventi, affidando la prosecuzione della discussione agli altri componenti la delegazione di parte pubblica presenti all'incontro, in particolare modo al nuovo Capo del DAP, Presidente Giovanni Tamburino, che ha proseguito il confronto con alcune delle parti sociali che hanno scelto di continuare a presenziare.
La Fp Cgil, alla presenza del Ministro Severino, è comunque riuscita a proporre nel brevissimo tempo messo a disposizione - 5 minuti - solo una parte del proprio intervento, che nelle intenzioni avrebbe dovuto contemplare in maniera esaustiva le rivendicazioni che caratterizzano le peculiarità professionali dei diversi comparti contrattuali rappresentati.
In ragione dell'esiguo tempo messo a disposizione delle rappresentanze sindacali la Fp Cgil, nel sottolineare l'assenza dell'ordine del giorno dalla discussione, che avrebbe consentito di comprimere i tempi degli interventi e centrare la discussione evitando inutili digressioni, ha chiesto al Ministro Severino di programmare quanto prima una serie di incontri separati tra le OO.SS. dei diversi comparti.
Si è avuto comunque il tempo di manifestare apprezzamento per l'intento prioritario comunicato dal Ministro nell'occasione di ridare dignità al sistema penitenziario, segnato da una evidente e profonda crisi che denota una regressione in termini di civiltà del nostro Paese, e di voler sia ricondurre gli obiettivi del sistema detentivo nei principi sanciti dall'art. 27 del dettato costituzionale, che dedicare pari impegno alla risoluzione delle problematiche che allo stato attuale affliggono il mondo del lavoro in carcere. Intenti che abbiamo puntualmente registrato, dei quali però - considerate le esperienze fin qui maturate - abbiamo chiesto sollecita concretizzazione e realizzazione se si vuol essere davvero credibili.
A tal proposito, abbiamo anche sostenuto che quanto previsto dal pacchetto carceri recentemente varato risulta essere solo un timido approccio alle proporzioni dell'emergenza carcere, che invero necessita di interventi più mirati ed incisivi, in grado di offrire prospettive ad un sistema penitenziario reso ormai per lo più agonizzante.
Pertanto, nell'evidenziare come l'incontro avesse a nostro parere una connotazione squisitamente politica, abbiamo incalzato il Ministro chiedendogli un impegno teso a dare risposte concrete alle problematiche che per forza di cose si collocano in tale ambito, ovvero: chiarezza circa il contenuto dell'art. 43 del DL riguardante le "liberalizzazioni", che prefigura la possibilità di privatizzare le carceri. Un progetto pericoloso che non condividiamo affatto, in quanto inconciliabile con la norma costituzionale di riferimento; ma anche, la ripresa della negoziazione avviata con il Dipartimento della Funzione Pubblica per la definizione del primo contratto della Dirigenza penitenziaria e la Previdenza Complementare per il personale del Comparto Sicurezza; la revisione del contratto integrativo del comparto ministeri, che ha svilito e mortificato tutte le professionalità penitenziarie impegnate nell'espletamento del compito istituzionale di riferimento; la necessità di deroghe ai tagli delle risorse economiche che hanno insistito in maniera devastante sul sistema penitenziario e il lavoro degli operatori; la necessità di costituire un tavolo tecnico che investa il sistema dell'esecuzione penale esterna circa la fattibilità e l'implementazione delle misure annunciate in tema di misure alternative e messa alla prova; l'esigenza e urgenza di predisporre un piano di lavoro per la Polizia Penitenziaria, capace anche di affrontare e risolvere l'annosa e tuttora insoluta questione afferente il disallineamento e la differenza di trattamento subita dai ruoli dei sovrintendenti, ispettori e funzionari della Polizia Penitenziaria rispetto agli omologhi della Polizia di Stato.
Nelle sue conclusioni, ovvero prima di lasciare la riunione, il Ministro Severino eludendo la gran parte delle questioni sollevate ha comunicato che la questione afferente il project financing a cui noi facevamo riferimento è, e sarà sempre, tenuta sotto controllo dal Ministero della Giustizia perché, a suo dire, occorre assolutamente tener conto della peculiarità e della tutela degli interessi e servizi pubblici prevalenti.
Verificheremo in seguito se le affermazioni fatte dal Ministro corrisponderanno alla realtà dei fatti, e se rispetto ai temi trattati solo in parte ieri sarà in grado di offrire risposte tangibili agli operatori impegnati nel sistema penitenziario.
Per quanto ci riguarda, in attesa di ricevere le convocazioni richieste, sui temi posti alla discussione è certo che continueremo a caratterizzare la nostra attività sindacale con impegno e dedizione.
Roma, 23.02.2012
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Settore penitenziario Polizia Penitenziaria
Lina Lamonica Francesco Quinti
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