Interviene Bernardini in Sede Referente Commissione Giustizia: Prevedere l'affidamento tra le pene principali
Martedì 11 settembre 2012. — Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Antonino Gullo.
La seduta comincia alle 13.35.
Delega al Governo in materia di depenalizzazione, pene detentive non carcerarie, sospensione del procedimento per messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
C. 5019 Governo, C. 879 Pecorella, C. 4824 Ferranti, C. 92 Stucchi, C. 2641 Bernardini, C. 3291-ter Governo, C. 2798 Bernardini e C. 3009 Vitali.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta C. 5330 Ferranti). La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 6 settembre 2012.
Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che ai progetti di legge in esame è abbinata la proposta di legge C. 5330 Ferranti in materia di contumacia.
Rita BERNARDINI (PD) chiede ai relatori se, nella predisposizione di un testo base o comunque ai fini dell'approvazione di un testo da trasmettere all'Assemblea, intendano tener conto anche della sua proposta di legge C. 2798, recante modifiche al codice penale, concernenti l'introduzione dell'affidamento al servizio sociale tra le pene principali previste per i delitti, che è del tutto conforme alla finalità del disegno di legge del Governo nelle parti relative alle pene detentive non carcerarie ed alla messa alla prova. Il provvedimento, in particolare, è volto ad introdurre la nuova pena dell'affidamento al servizio sociale, che affiancherebbe le tradizionali pene principali, da irrogare direttamente dal giudice di cognizione con la sentenza di condanna per reati puniti con la reclusione non superiore a tre anni. Si tratterebbe di reati di non grave allarme sociale relativi ad una fascia del 33 per cento circa della popolazione carceraria. È evidente, quindi, come l'introduzione di questa pena poter contribuire ad attenuare sensibilmente la gravissima situazione di sovraffollamento che caratterizza attualmente le carceri italiane. Tuttavia, per poter operare in questo modo occorrerebbe, come già rilevato dall'onorevole Ferranti in relazione all'istituto della messa alla prova, invertire la tendenza in atto che vede un continuo depotenziamento, fino ad arrivare ad un sostanziale smantellamento, degli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.). Inoltre non si può non tenere conto dei continui gridi di allarme degli assistenti sociali il cui numero è così ridotto da essere stato quasi azzerato. Ritiene che le stesse finalità del disegno di legge del Governo dovrebbero indurre il Governo stesso a rafforzare sensibilmente l'organico degli assistenti sociali.
In merito alla grave carenza di organico nelle carceri richiama un documento del Sindacato direttori penitenziari (Si.di.pe.) nel quale vengono evidenziate al Ministro della Giustizia diverse situazioni critiche che vanno dal mancato rimpiazzo dei direttori di carcere che vanno in pensione alla mancanza di dirigenti penitenziari presso gli UEPE.
Richiama inoltre il suo ordine del giorno 9/5389/53, accolto dal Governo nell'agosto scorso in occasione della conversione in legge del decreto legge sulla spending review, volto ad impegnare il Governo a valutare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, l'opportunità di interpretare l'articolo 2, comma 7, del D.L 95/2012 nel senso che siano esclusi dalla riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni il personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex decreto legislativo n. 63/2006, oltre che il restante personale amministrativo penitenziario, quello civile come educatori, psicologi ex articolo 80, assistenti sociali, nonché quello riguardante la giustizia minorile. Chiede, in particolare, quale sia lo stato di attuazione di tale ordine del giorno, che è volto ad evitare il peggioramento di una situazione già drammatica.
Lorenzo RIA (UdCpTP) dichiara preliminarmente di condividere il disegno di legge del Governo, che affronta anche la questione estremamente grave della situazione carceraria. È inoltre favorevole allo stralcio della parte sulla depenalizzazione, ritenendo che meriti ulteriori approfondimenti rispetto alle altre parti del testo. Rispetto a queste ultime dichiara di essere favorevole alla trasformazione in norme direttamente precettive delle norme di delega relative alla messa alla prova ed alla contumacia.
Donatella FERRANTI (PD), relatore, facendo riferimento all'intervento dell'onorevole Bernardini dichiara di condividere pienamente le sue preoccupazioni circa il depotenziamento degli UEPE, che, invece, dovrebbero essere rafforzati anche in vista dell'approvazione del disegno di legge del Governo, rilevando di essere non essere contraria alla ratio della proposta di legge C. 2798 anche in vista dell'elaborazione di un testo finale.
Si sofferma su alcune questioni relative agli interventi da lei svolte nelle precedenti sedute, rilevando che in molte occasioni si tratta di svolgere delle scelte di politica criminale, come ad esempio nel caso in cui il reato per il quale è possibile la messa alla prova sia connesso ad un altro reato ovvero in relazione all'esercizio o prosecuzione dell'azione civile rispetto al caso in cui il procedimento penale si sospeso. Anche rispetto alla questione del rapporto tra reato estinto a seguito di esito positivo della messa alla prova ed altro reato vi sono diverse soluzioni possibili, tra le quali ricorda quella prevista dagli articoli 44 e seguenti del Progetto di riforma del Codice penale della Commissione ministeriale presieduta da Giuliano Pisapia.
Nicola MOLTENI (LNP) ribadisce la contrarietà del suo Gruppo al disegno di legge del Governo, che suscita una serie di questioni che meritano approfondimenti ben maggiori di quelli che possono essere fatti non solo entro il 24 settembre – data in cui il provvedimento, sia pure con la formulazione condizionata della previa
conclusione dell'esame in Commissione, è stato inserito nel calendario dell'Assemblea – ma entro il lasso di tempo che separa dalla conclusione della legislatura. Inoltre, mancherebbero i tempi tecnici per l'esercizio della delega. Ricorda che il gruppo della Lega era contrario all'introduzione dell'istituto della messa alla prova anche quando questo era previsto da un disegno di legge presentato dal Governo del quale essa faceva parte.
Facendo riferimento alla questione del sovraffollamento delle carceri, la cui riduzione è un obiettivo del disegno di legge in esame, chiede che il Ministro della giustizia dia conto di quale sia lo stato di attuazione del Piano carceri, chiarendo come il Governo sia riuscito ad aumentare la capienza delle carceri italiane di 11.000 posti a fronte di un risparmio di 260 milioni di euro. Chiede inoltre al sottosegretario presente se sia possibile utilizzare parte dei risparmi per la costruzione di nuove carceri che consentirebbero di ridurre il sovraffollamento delle carceri senza dover approvare delle leggi che sono indulti ed amnistie mascherate.
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