L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

giovedì 26 aprile 2007

ASSISTENTI SOCIALI UEPE EMILIA ROMAGNA

Al Ministro della GiustiziaOn. C. Mastella
Al Sottosegretario Ministero GiustiziaProf. L. Manconi
Al Capo del D.A.P.Pres. E. Ferrara
Ai Vice Capi del DAPDr. E. Di SommaDr. A. D’Alterio
Al Direttore Generale dell’EPEDr. R. Turrini Vita
Al Direttore Generale del Personale e della FormazioneDr. M. De Pascalis
All’Ufficio per le relazioni SindacaliD.ssa P. Conte
p.c. Alle Segreterie Regionali e Comprensoriali F.P. CGIL
Al Coordinamento Nazionale Assistenti Sociali Giustizia
All’Ordine Nazionale e Regionale Assistenti Sociali
Polizia Penitenziaria all’interno degli U.E.P.E.
Ovvero come la smilitarizzazione del corpo degli Agenti di Custodia-auspicata e perseguita da tutti gli operatori e dalle OO.SS.- si traduce oggi nella militarizzazione degli U.E.P.E. (ex CSSA) ovvero come le rivendicazioni e richieste massimaliste della Pol. Pen. non solo sono state assunte dall’Amministrazione Penitenziaria ma trovano spazio anche all’interno delle Organizzazioni sindacali.L’ipotesi che la Polizia penitenziaria sia assegnata agli UEPE per adempiere a funzioni di controllo ora espletate dagli AA. SS. o per la "sicurezza" dei servizi (ci si chiede se oggi corra più rischi un UEPE o un negozio di parrucchiera, una farmacia, una banca, un bar) rappresenta un ulteriore e forte elemento di disorientamento.Sul territorio operano già la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza.I primi due in particolare, per compiti di prevenzione loro assegnati, sono direttamente interessati a conoscere "i pregiudicati" ammessi a fruire delle Misure Alternative.Il giornalista Piero Ottone raccontava, anni fa, su un quotidiano che chi si muove in mare con una barca può subire controlli da ben 3 corpi di polizia guardiacostiera.Vogliamo che in terra siano 4 (quattro) ?I bisogni di sicurezza di tutti i cittadini non trovano risposta nella sola presenza di Polizia, Penitenziaria o no.La sicurezza di un territorio è garantita piuttosto da una molteplicità di risorse umane e sociali che insieme concorrono al sostegno delle persone più fragili ed emarginate e dall’affermazione della legalità.Statisticamente le persone condannate appartengono alla c.d. utenza debole (tossicodipendenti, malati psichici, emigrati extraeuropei, persone con modeste condizioni economiche, culturali, con difficoltà di inserimento lavorativo, con deprivazioni affettive e relazionali) che autonomamente non sono in grado di far fronte alle loro esigenze.Per questi cittadini, titolari quindi di diritti e di doveri comuni a tutte le persone, che, in carico all’UEPE, scontano una pena e presentano difficoltà di autodeterminazione, di relazione, di autonomia, di comunicazione ecc.la risposta al bisogno occorre ogni volta cercarla, costruirla, inventarla con la fattiva collaborazione dei servizi territoriali, del privato sociale e di tutte le espressioni della società civile.Tra coloro che scontano la condanna in Misura Alternativa vi è poi una tipologia di utenti costituita da cittadini che hanno commesso reati molti anni or sono (5, 6, 10 anni) che hanno modificato autonomamente il loro stile di vita pregresso e non manifestano particolari problemi di adattamento sociale.Solo una modestissima percentuale è costituita da persone che hanno interiorizzato una scelta di vita delinquenziale.Dalle statistiche pubblicate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si legge che a livello nazionale nel 2004, dei 32.000 fruitori della Misura Alternativa dell’Affidamento in prova al Servizio sociale i casi revocati per andamento negativo si sono attestati al 3,85% e le revoche per commissioni di nuovi reati durante la M.A. allo 0,17% .Sempre a livello nazionale, nel 2005, su 31.958 Affidati in prova al servizio sociale solo lo 0,16% ha commesso reati nel corso delle Misure Alternative e il 4,34% ha avuto un andamento negativo nel corso della Misura alternativa.Altrettanto eccezionali sono i risultati di recenti ricerche sulla recidiva che registrano tassi molto bassi fra coloro che hanno eseguito Misure Alternative alla Detenzione.Gli AA.SS. in servizio, pari a sole 1140 unità, presso gli UEPE (ex CSSA) hanno seguito nel 2004, a livello nazionale, 50.000 Misure Alternative circa (32.000 Affidati in prova, 3500 Semiliberi, 14.600 Detenuti Domiciliari).Invece di sollevare inesistenti problemi di allarme sociale (che vanno ricercati in ben altri ambiti) occorrerebbe una puntuale, costante, corretta, buona informazione sui risultati fin’ora conseguiti.Siamo al paradosso, avvallato da una maggioranza politica di centro-sinistra, che si proceda al cambiamento/stravolgimento di un sistema che, con pochissime risorse umane ed economiche a disposizione, ha funzionato bene per decenni.In questo particolare momento storico nel quale sembrano realizzarsi modifiche sostanziali all’assetto della giustizia il dato certo e incontrovertibile è che la proposta di inserire la Pol. Pen. negli UEPE è impraticabile a più livelli:a livello professionale le competenze degli AA.SS. non risultano compatibili ed integrabili con quelle di Pol. Penit.La professionalità è un bene in sé se ciascuno esplica i propri compiti istituzionali senza confonderli o mischiarli con quelli degli altri.Nell’ottica di una politica generale che la Pol. Pen. si occupi delle Misure Alternative è come costruire un recinto nel quale circoscrivere, separare, coloro che scontano una pena fuori dal carcere.Agire sul disagio in soli termini di Polizia non significa governare le reazioni sociali sul disagio ma riprodurre politiche di ordine pubblico che sono l’esatto opposto delle scelte sociali che aiutano le persone a determinarsi e a misurarsi col principio di responsabilità.A livello economico come cittadini ci si chiede anche se l’investimento finanziario per radicare sul territorio la Pol. Pen. sia un costo compatibile con i tagli di spese a cui siamo sottoposti oggi.E’ in questo settore che verrà speso una parte consistente del già misero "tesoretto"?Siamo continuamente richiamati dalla Commissione Ue per il nostro Deficit e Debito Pubblico record, il più alto d’Europa e si da spazio, con compiacimento e rilassatezza, a richieste corporative di settori della Pol. Pen., che perseguono la loro"visibilità esterna" proponendo la duplicazione di modelli operativi che ricalcano modelli e logiche carcerarie o custodialistiche, da applicare a cittadini che nella maggioranza dei casi accedono alle Misure Alternative alla detenzione direttamente dalla libertà, senza transitare dal carcere?Per precisare meglio il nostro punto di vista circa il ruolo della Polizia Penitenziaria ed evitare equivoci chiediamo che questa sia valorizzata a pieno nella sua specifica professionalità ben consapevoli che la collocazione tout court ad altre funzioni ("verifica del rispetto degli obblighi di frequenza in determinati luoghi e tempi imposti alle persone ammesse alle Misure Alternative"?) ingenera solo conflitti di ruolo e competenze, duplicazione di apparati e funzioni rigide tipiche del carcere.Come cittadini, lavoratori, professionisti del settore che hanno sempre sottolineato l’esigenza di un reale processo di cambiamento organizzativo e culturale del sistema penale e penitenziario diciamo NO a questo nuovo scenario regressivo e involutivo.Nel corso dell’Assemblea Regionale Sindacale degli UEPE dell’Emilia Romagna organizzata il 18.4.07 presso la FP CGIL Bologna gli AA.SS. presenti hanno condiviso la richiesta di immediata sospensione della bozza del D.M. concernente l’inserimento della Polizia Penitenziaria negli U.E.P.E. e l’istituzione di una commissione mista (professionale e sindacale) che esami le reali problematiche organizzative ed operative che interessano Codesti Uffici nel rispetto della normativa vigente e delle risultanze del lavoro già svolto dalla Commissione investita di predisporre il nuovo regolamento degli UEPE.
AA.SS. UEPE Emilia Romagna presenti all’Assemblea Regionale Sindacale del 18.4.07