VITA
Indulto un anno dopo: le considerazioni dei Garanti
(redazione@vita.it)02/08/2007
Urgenti le modifiche alla ex Cirielli, alla Bossi-Fini e alla Fini-Giovanardi. E più soldi per i progetti di reinserimento
Urgenti le modifiche alla ex Cirielli, alla Bossi-Fini e alla Fini-Giovanardi. E più soldi per i progetti di reinserimento
I Garanti dei diritti dei detenuti fanno il loro bilancio a un anno dall'indulto. Per i 12 Garanti l'indulto era inevitabile per "l'illegalità" che si era venuta a creare a causa del sovraffollamento delle carceri. Ma per superare la logica emergenziale sono necessarie risorse economiche da investire per il reinserimento sociale dei detenuti e per ristrutturare le carceri in modo da adeguarli al regolamento del 2000, invertendo la tendenza delle precedenti manovre finanziarie, che hanno invece visto tagliare sul Carcere".
Franco Corleone, garante Comune di Firenze, ha chiesto impegni precisi al Parlamento e al Governo per non vanificare i risultati podotti dall'indulto. "Le misure più urgenti - ha detto - sono le modifiche della legge ex Cirielli sulle recidive, della Fini-Giovanardi sulle droghe e della Bossi-Fini sull'immigrazione. Provvedimenti che il garante del Comune di Firenze ha definito "criminogeni" e che "portano in carcere persone che non dovrebbero entrarci". Per Giorgio Bertazzini, invece, garante della provincia di Milano, si deve iniziare ad affrontare il tema della sicurezza considerando anche la ricadute positive che hanno sulla recidiva le misure alternative al carcere e offrendo al detenuto dei percorsi di reinserimento sociale.
Rispetto alla proposta del Ministro Mastella di attribuire alla polizia penitenziaria competenze di controllo nelle Misure alternative Desi Bruno, garante del Comune di Bologna, ha espresso il no dei garanti a tale progetto. "Noi siamo contrari all'inserimento della polizia penitenziaria negli Uepe".
I Garanti sono al momento 12, istituiti dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Milano e da 10 comuni. All'incontro era presente Stefano Anastasia, capo della segreteria del sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi.
Il Comitato di solidarietà assistenti sociali, nel condividere le osservazioni e le proposte dei garanti dei diritti dei detenuti ad un anno dall'approvazione dell'indulto, apprezza la loro presa di posizione sulla proposta di inserire la polizia penitenziaria negli uepe, così come quella espressa nei giorni scorsi dal Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza(CNCA), fortemete preoccupati da tale progetto a tal punto da dichiarare che se approvato li porterà a valutare l'opportunità di non accogliere più soggetti in esecuzione penale esterna nelle loro strutture. E' emblematico che da un lato risultano insufficienti le risorse economiche che la finanziaria per il 2007 ha destinato al Carcere, dall'altro si vuole investire su una sperimentazione finanziariamente non preventivata- dai contenuti e dalle finalità incerte e confuse Il Comitato di solidarietà, auspica che prevalga il buon senso e che si investa tempo e denaro della collettività per offrire alle persone detenute e in esecuzione penale esterna dei concreti percorsi di responsabilizzazione ed opportunità di reinserimento. Solo in questo modo non prevarrà la demagogia e sarà realmente garantita ai cittadini la sicurezza.
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