L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

giovedì 12 luglio 2007

COMUNICATO RDB

Nella giornata di ieri 11 luglio 2007 si è tenuto l’incontro per l’esame del Decreto interministeriale che prevede la polizia Penitenziaria negli UEPE.
L’intervento dell’RdB ha sottolineato i seguenti punti:
  • Nel Decreto proposto non è stato tenuto in nessun conto le preoccupazioni degli Assistenti Sociali;
  • Anche se velatamente anche in quella sede è stato detto che tale iniziativa risponde al bisogno di sicurezza dei cittadini, altrimenti non garantita;
  • Non basta dire che gli A.S. sono bravi e sanno fare il loro dovere, per rimediare ad una perdita ingiustificata di contenuti professionali;
  • Né basta che la DGEPE li rassicuri dicendo che continueranno a fare il loro lavoro, perché nulla sarà più come prima e non è detto che le cose andranno meglio, anzi!!!!!
  • Rimangono forti perplessità perché nessuno ha spiegato come si esplicherà la titolarità del caso;
  • Non è collocato in questo contesto il ruolo della Magistratura di Sorveglianza;
  • Abbiamo ricordato come non possono essere modificati con provvedimenti amministrativi competenze e funzioni che, nella esecuzione delle misure alternative, sono previste dalla legge

Passando all’analisi del decreto, questo è un "inguacchio" perché dice, disdice, si contraddice.

  • L’art. 1 comma 1 è contra legem, perché la 354 è molto chiara in proposito, ed altrettanto chiaro è il regolamento di esecuzione. Vale la pena ricordare che le Misure alternative alla detenzione NON SONO CARCERE, e che per questo motivo non ne hanno le caratteristiche.
  • All’art.3 si parla di interpello del personale….ebbene siamo a conoscenza che in un UEPE sia già stato distaccato un Ispettore in previsione della sperimentazione!!!!! Non prendiamoci in giro……
  • Si prevede anche una formazione "intensiva". Che significa , che si studia sui Bignami o che le attività corsuali saranno di 12 ore?
  • Si parla di dotazioni logistiche della Polizia Penitenziaria… Perché nulla si dice di quelle che sono indispensabili agli Assistenti Sociali? Questi ultimi vivono un costante disagio dovuto al fatto che si devono "arrangiare"… Ma questo non conta.
  • Si parla di ruolo del Prefetto…… Ma che c’entra ?Mentre invece non si fa alcuna menzione del Magistrato di Sorveglianza.
  • Non sono definiti i rapporti sui compiti della Polizia e quelli degli Assistenti Sociali ( a dire il vero nella riunione sono state espresse tante opinioni, le più disparate che vedono la Polizia Penitenziaria fare trattamento, e quelle che la vedono solo prendere il posto di Polizia e Carabinieri, e non ne è uscito fuori nessun quadro…..)
    Campania, Puglia, Sicilia sono territori molto difficili: ha un senso sperimentare in quelle realtà?
  • Il controllo della Polizia Penitenziaria avverrà solo in ambito cittadino. Furi città invece vanno bene gli Assistenti Sociali?
  • Si parla di aumenti di organico della Polizia Penitenziaria….. Ma del personale del Comparto Ministeri?

Tutto questo per quanto riguarda l’analisi del Decreto, che a parere di questa O.S. andrebbe assolutamente riconsiderato, se proprio non lo si vuole evitare. Ma va fatta una ulteriore considerazione:

  1. La direzione verso al quale si va è un carcere di polizia, dove anche la polizia penitenziaria subisce queste dinamiche;
  2. Gli operatori sociali tutti sono schiacciati e non è vero che all’interno del carcere c’è una tranquilla convivenza, come taluno afferma. La convivenza c’è perché questi ultimi soggiacciono alle logiche cosiddette di sicurezza, e perché se e quando qualcuno ha cercato di emanciparsi l’ha pagata caramente;
  3. Allora vogliamo essere valorizzati con gli strumenti che il contratto mette a disposizione;
  4. Non si tratta di intervenire sul contratto del comparto ministeri, ma si tratta invece di trovare, nelle maglie dello stesso contratto tutte le opportunità che possano consentire una effettiva perequazione dei ruoli, visto che la strada da percorrere vede la polizia penitenziaria sullo stesso piano del personale restante:
  • Che venga riconosciuta la pari dignità tra le componenti dell’Amministrazione
  • Il riconoscimento del lavoro usurante
  • Venga riconsiderato il trattamento di missione e considerata una qualche forma di incentivo, pure prevista dal contratto. Sono mesi che è stata fatta tale richiesta e ad oggi non ci sono risposte!!!!!

SE NON AVREMO RISPOSTE QUESTA O.S. SOSTERRA I LAVORATORI PERCHÉ POSSANO TRAVSITARE O NEGLI UFFICI DI SORVEGLIANZA IN QUALITA’ DI CONSULENTI, O AD ALTRA AMMINISTRAZIONE

IL COORDINAMENTO RdB PENITENZIARI
Roma,12 luglio 2007