L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

domenica 8 luglio 2007

DOCUMENTO ASSISTENTI SOCIALI DI VERONA E VICENZA


Al Ministro della Giustizia
On. C. Mastella
Al Sottosegretario del Ministero della Giustizia
Prof. Manconi
Al Capo del DAP
Presidente E. Ferrara
Ai Vice Capi del DAP
Dr. Di Somma e D’Alterio
Al Direttore Generale E.P.E.
Dr. Turrini Vita



OGGETTO: Sperimentazione Polizia Penitenziaria negli UEPE
Riflessioni
I sottoscritti assistenti sociali dell’UEPE di Verona e Vicenza condividono la posizione assunta dal CASG in merito alle proposte delineate nella bozza di regolamento elaborata dal Coordinamento in relazione alla sperimentazione della polizia penitenziaria negli UEPE.
Ribadiscono la necessità di salvaguardare la dimensione del Servizio Sociale in ambito penitenziario e la professionalità degli assistenti sociali ai quali la Legge espressamente conferisce specifici compiti e funzioni.
Sostengono il documento redatto dagli assistenti sociali degli UEPE di Genova, Savona, Imperia, l’Aquila, Cosenza e Foggia, chiedendo in particolare che i nuclei sperimentali di verifica siano eventualmente allocati in strutture esterne agli UEPE, affinché sia chiaro che la polizia penitenziaria va a sostituirsi alla polizia di Stato e ai Carabinieri, senza creare confusione tra operatori dell’inclusione, quali gli assistenti sociali, e gli operatori di Polizia.
Tale fondamentale distinzione ha, sinora, permesso agli assistenti sociali di svolgere il loro mandato con serenità e autonomia di giudizio instaurando un rapporto di fiducia con l’utenza.
La presenza all’interno degli UEPE di soggetti appartenenti alle FF.OO potrebbe arrecare pregiudizio alla peculiare natura della relazione di aiuto e controllo demandato nella fattispecie agli assistenti sociali, con ricadute negative rispetto al buon andamento ed esito finale delle misure alternative.
Sul piano tecnico professionale si rimanda all’art. 118, comma 8, lett. a), b), c), d) del Regolamento di Esecuzione, ove si afferma che gli interventi del servizio sociale, articolati in un processo unitario e personalizzato, sono prioritariamente caratterizzati:
dall’offerta al soggetto di sperimentare un rapporto con l’autorità basato sulla fiducia nella capacità della persona di recuperare il controllo del proprio comportamento senza interventi di carattere repressivo;
da un aiuto che porti il soggetto ad utilizzare meglio le risorse nella realtà familiare e sociale;
da un controllo, ove previsto dalla misura in esecuzione, sul comportamento del soggetto che costituisca al tempo stesso un aiuto rivolto ad assicurare il rispetto degli obblighi e delle prescrizioni dettate dalla magistratura di sorveglianza;
da una sollecitazione a una valutazione critica adeguata, da parte della persona, degli atteggiamenti che sono stati alla base della condotta penalmente sanzionata, nella prospettiva di un reinserimento sociale compiuto e duraturo.
A fronte dello spirito che ha mosso il legislatore all’introduzione delle misure alternative nell’Ordinamento penitenziario e ai contenuti sopra richiamati, appare incompatibile con la mission del Servizio sociale l’attuale proposta di scardinare questo modello di intervento.
Verona, 06.06.2007
Gli assistenti sociali dell’UEPE di Verona e Vicenza
Mulas Patrizia
Ripamonte Francesca
De Angelis Elisabetta Maria
Faraci Giuseppina
Mulè Francesca
Montresor Romina
Parla Laura
Marani Giovanna
Fontana Sofia
Di Benedetto Nicola
Bevilacqua Rafaella
Auditore Rosaria
Verrengia Letizia