VITA - Redattore Sociale
CARCERE16.2412/07/2007
Redattore Sociale
Polizia penitenziaria negli Uepe: accordo non raggiunto. Discussione rinviata a data da definire
Ieri l'incontro tra l'amministrazione penitenziaria e le organizzazioni sindacali, chiusosi con un nulla di fatto. La soddisfazione delle assistenti sociali: ''Un risultato importantissimo. Hanno avuto ragione le obiezioni al decreto''
Agenti penitenziari negli Uepe: ancora un nulla di fatto
Redazione Vita 12/07/2007
La bozza della riforma verrà riscritta per la terza volta
Il confronto tra l'Amministrazione penitenziaria e i sindacati, sull'iniziativa di sperimentare l'utilizzo di agenti penitenziari negli Uffici dell'esecuzione penale esterna (Uepe), con il ruolo di controllo nelle misure alternative, si è concluso ieri con un nuovo nulla di fatto.
La bozza della riforma verrà riscritta per la terza volta
Il confronto tra l'Amministrazione penitenziaria e i sindacati, sull'iniziativa di sperimentare l'utilizzo di agenti penitenziari negli Uffici dell'esecuzione penale esterna (Uepe), con il ruolo di controllo nelle misure alternative, si è concluso ieri con un nuovo nulla di fatto.
Il Capo del Dipartimento, Ettore Ferrara tenuto conto delle numerose criticità evidenziate su tale proposta da tutte le OO.SS, ha comunicato il rinvio della discussione a data da definire e la predisposizione di una nuova bozza di decreto (la terza).
La notizia e' rimbalzata subito sul blog di solidarieta' degli assistenti sociali, da cui era partita proprio la manifestazione di dissenso all'iniziativa del Ministro della Giustizia Clemente Mastella. Il Comitato di Solidarietà Assistenti Sociali e il Coordinamento Nazionale Assistenti Sociali parlano di "un importantissimo risultato" in quanto "hanno avuto ragione, le obiezioni e i dubbi di legittimità sul decreto, espresse dagli assistenti sociali degli Uepe di tutta Italia e da tutti coloro che hanno appoggiato la mobilitazione di questi mesi, a dimostrazione che non è mai stato un dissenso preconcetto e contro una parte dei lavoratori del sistema penitenziario. Adesso prevalga il senso di responsabilità e si superi l'idea inaccettabile che l'unica cosa importante sia quella di partire con la sperimentazione, a prescindere da tutto". Secondo Anna Muschitiello, segretaria nazionale del Casg, la bozza di decreto interministeriale discussa ieri, non solo non accoglieva le richieste degli operatori degli Uepe, ma peggiorava le condizioni in cui sarebbe avvenuta la sperimentazione, ribadendo la volontà che i nuclei di polizia penitenziaria sarebbero stati collocati negli Uepe e configurando in maniera più incisiva, che nella precedente bozza di Decreto Ministeriale, un ruolo dei Direttori degli Uepe (assistenti sociali anch'essi), sempre più vicino a quello di funzionari di Polizia, piuttosto che di Dirigenti con una necessaria e specifica connotazione tecnico-professionale, rafforzando l'immagine del servizio Uepe come parte integrante degli Organismi di ordine pubblico e sicurezza a scapito della sua natura di servizio sociale". In previsione della stesura della nuova bozza di decreto, l'Associazione degli assistenti sociali della giustizia, chiede che venga salvaguardata la connotazione sociale degli Uepe e il sistema dei Servizi Sociali della Giustizia, superando la previsione di inserire presso gli Uepe i nuclei di polizia penitenziaria ed escludendo tra l'eventuale competenza della polizia penitenziaria sulle misure alternative al carcere, il controllo della misura alternativa dell'affidamento in prova al servizio sociale (nel rispetto dell'art.72 dell'ordinamento penitenziario e dell'art.118 del regolamento di esecuzione)".
Nell'incontro di ieri, la delegazione UIL-Penitenziari (Sarno, Urso, Algozzino) nel proprio intervento ha ritenuto dover sottolineare come la nuova bozza di decreto interministeriale non rispondesse alle istanze richieste dalla UIL " …. è un decreto che aggiunge elementi di confusione , non chiarisce i compiti e le funzioni addirittura, anzi ci pare di poter dire che si ravvedono rischi di sovrapposizioni e ingerenze con altre professionalità …. Sia ben chiaro che la UIL è contraria a qualsiasi progetto che rischi di duplicare compiti e funzioni e affermi indebite ingerenze nelle competenze delle singole professionalità …. ".
L'OO.SS. SAG-Unsa, in merito al decreto interministeriale sottoposto ieri alle OO.SS., ha rilevato che - "ad oggi l'aspetto organizzativo generale degli Uepe non è stato affrontato ai sensi e con riferimento al vigente art.72 -legge 26 luglio 1975 n.354"; che "le misure alternative alla detenzione, in linea con l'indirizzo politico delineato dal Ministro, non sono state né incrementate né novellate"; che "le risorse umane e materiali degli Uffici EPE non vengono né richiamate né valutate"; che "nessun confronto è in essere circa le misure alternative alla detenzione". A fronte di tali carenze il decreto interministeriale presentato, sempre per SAG-Unsa, ha evidenziato:- "una totale assenza di copertura economica sia per l'operatività sperimentale sia per il fabbisogno formativo del personale";- "la mancata indicazione del contingente di Polizia Penitenziaria di cui si ipotizza l'impiego, al fine di consentire un'adeguata valutazione alle OO.SS. che lamentano, da tempo, la carenza di organico per i servizi d'istituto";- " l' inesistenza di riferimenti (e coinvolgimento) alle imprescindibili funzioni, e prerogative, della Magistratura di Sorveglianza alla luce dell'introduzione di misure di controllo in materia di esecuzione penale esterna";-" l'impropria estensione al Prefetto di funzione demandate all'Autorità Giudiziaria";- "l'inaccettabile ricorso a discutibili norme regolamentari in un quadro definito da fonti giuridiche". In concreto, per Massimo CAPOBIANCO, responsabile delle attività trattamentali del SAG-Unsa, non è stata superata la pregiudiziale, posta dalla nostra O.S., consistente nella apertura di un confronto generale sull' esecuzione penale esterna senza alcuna frammentazione della materia in favore "di forzature settoriali".
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